martedì 20 agosto 2013

Overshoot day: oggi la Terra ha esaurito le risorse

     Oggi, 20 agosto 2013, è l’Earth overshoot day, il giorno in cui abbiamo esaurito le risorse rinnovabili per tutto il 2013. Ogni anno la specie umana sulla Terra consuma un certo quantitativo di risorse naturali per le più svariate attività: legna da ardere, petrolio per il riscaldamento e il trasporto, acqua da bere, per cucinare, per far funzionare gli impianti industriali… In cambio la specie umana produce prodotti di rifiuto che la Terra dovrebbe essere in grado di smaltire. Mentre molte delle risorse non sono rinnovabili, alcune di esse possiedono un certo grado di rigenerabilità. Fino a qualche decina di anni fa, il pianeta Terra riusciva a consumare entro ogni anno un quantitativo di risorse naturali che era in grado di rigenerare entro quello stesso anno: questo faceva sì che le risorse che restavano sul pianeta alla fine dell’anno non fossero minori di quelle che c’erano all’inizio dell’anno, in quanto il pianeta le ricreava. Il bilancio era quindi in attivo, come quando si riceve uno stipendio all’inizio del mese, che viene speso in una certa quota, ma di cui resta una parte alla fine del mese.
     Purtroppo, a causa della nostra economia capitalistica, che mira stupidamente a produrre sempre di più, e a causa della spropositata crescita demografica della specie umana e delle scorrette abitudini di consumo dei paesi industrializzati, da ormai quasi trent’anni ci si è resi conto che i ritmi di produzione e di consumo delle risorse naturali della specie umana è superiore alla velocità con cui la Terra le può ricreare. Questo vuol dire che noi non diamo tempo alla Terra di rigenerare le risorse o riuscire a smaltire l’anidride carbonica immessa nell’aria (normalmente, infatti, l’anidride carbonica è presente nell’atmosfera in una certa quantità “naturale”, ma le attività industriali e quelle legate al riscaldamento e ai trasporti ne immettono nell’aria una quantità superiore a quella che la stessa atmosfera riesca ad assorbire); o, se si preferisce, significa che noi consumiamo più risorse di quante la Terra ne produca.

Andamento dell'overshoot day negli
ultimi decenni: la data arriva sempre
prima e sempre più velocemente.
     Anche senza fare calcoli matematici complessi, ciò implica che noi esauriamo le risorse rinnovabili di un intero anno prima che quell’anno finisca, esattamente come uno stipendio che non basta ad arrivare alla fine del mese. Il giorno dell’anno in cui vengono esaurite tutte le risorse che la Terra possa rigenerare entro quello stesso anno è chiamato Earth overshoot day. Se un tale giorno cade prima della fine dell’anno significa che abbiamo esaurito le risorse troppo presto per quell’anno, quindi, a partire da quel giorno fino alla fine dell’anno dobbiamo forzare la produzione di quelle risorse (cosa che comunque non si può fare sempre) artificialmente, immettendo nell’aria più anidride carbonica sfruttando la produzione industriale. L’anidride carbonica è un gas serra ed è tossico, quindi, oltre ad aumentare l’inquinamento atmosferico, contribuisce al surriscaldamento del pianeta, con tutte le conseguenze catastrofiche sull’ambiente: scioglimento dei ghiacciai, innalzamento del livello dei mari, distruzione di paesaggi, scomparsa di specie animali, sconvolgimenti climatici…

     È come quando siamo costretti a chiedere un prestito in banca perché il nostro stipendio non basta… Ogni mese i soldi finiscono prima, ogni mese chiediamo soldi in prestito, quindi ogni mese il nostro debito cresce sempre più e il giorno in cui finiamo i soldi arriva sempre prima (visto che dobbiamo pagare sempre più). Lo stesso avviene per la Terra: ogni anno l’Earth overshoot day arriva con sempre maggiore anticipo, il che significa che ogni anno passiamo sempre più mesi senza risorse rinnovabili. Questo ci costringe in una condizione di povertà di materie prime, che non vengono comunque distribuite equamente tra le popolazioni terrestri, e aumento di rifiuti non smaltiti. Osservando l’andamento di tutti i grafici dedicati a questo fenomeno, si vede sempre la stessa cosa: che ogni anno finiamo le nostre risorse mondiali sempre prima e con sempre crescente velocità. Oggi è il 20 agosto, il che significa che abbiamo terminato le materie prime per il 2013 nei primi 8 mesi del 2013!

Il grafico mostra l'andamento dei consumi mondiali (linea rossa) 
rispetto
alle risorse che la Terra può fornire (linea verde). Come si vede, il rapporto
torna a 
sfavore del pianeta: i consumi aumentano, le risorse no.
     La collaborazione tra più enti no profit sparsi in vari paesi si occupa di conteggiare le risorse disponibili (biocapacità mondiale) e i consumi (consumo ecologico mondiale) del nostro pianeta per calcolare la data dell’anno in cui cominciamo a vivere al di là dei mezzi che la Natura può darci. La più importante di questi enti si chiama Global Footprint Network, secondo cui «durante la maggior parte della storia, l’umanità ha utilizzato le risorse della natura per costruire città e strade, per fornire cibo e creare prodotti, e per assorbire le emissioni di anidride carbonica a un tasso che era ben all’interno del bilancio della Terra. Ma a metà degli anni ’70 abbiamo attraversato una soglia critica: il consumo umano ha iniziato superare ciò che il pianeta poteva riprodurre» […] «la nostra richiesta di risorse rinnovabili ecologiche e dei loro servizi è pari a più di 1,5 volte quelle della Terra». E se adesso, per tornare in bilancio, servirebbe un pianeta Terra e mezzo, entro il 2050 ci occorreranno due pianeti Terra! Poiché questo non è possibile le conseguenze saranno facilmente immaginabili se le politiche mondiali non si adeguano: la povertà crescerà smisuratamente, la poche risorse disponibili saranno appannaggio dei paesi più forti economicamente e militarmente, ci saranno milioni di morti, ci saranno molte più guerre per il controllo di quelle risorse, gente uccisa, paesaggi sterminati. Il pianeta diventerà un inferno.
     Per ora la Cina e gli USA sono i paesi che contribuiscono di più al consumo delle risorse e alla produzione di rifiuti non smaltibili: se si calcolasse il loro personale overshoot day, esso arriverebbe addirittura già da ora nei primi mesi dell’anno! Solo gli USA consumano l’equivalente di più di 4 pianeti Terra, la Russia quasi 3. L’Italia usa fino a 4 volte le risorse che può permettersi. Questo eccesso viene ovviamente tolto ai paesi poveri del mondo, che ovviamente sono sempre più poveri, ma verrà tolto anche ai paesi spreconi quando le risorse mancheranno in assoluto.


Numero di pianeti necessari a coprire il fabbisogno mondiale fino all'anno
scorso. Già nel 2012 servivano un pianeta e mezzo.
     Ancora una volta è da denunciare l’indifferenza dei governi mondiali, capitanati da quelle stesse lobby e quegli stessi “pochi eletti” che giocano a fare i padroni del mondo e che influenzano anche le nostre economie nazionali. Queste persone sono perfettamente coscienti dei danni che stanno causando, danni che sono sotto gli occhi di tutti, anche quelli non informati, ma nonostante ciò si ostinano a mantenere inalterato il regime di produzione delle loro multinazionali, che smembrano il pianeta mettendo a rischio la sopravvivenza della specie umana e di tutte le specie esistenti sul pianeta così come la conosciamo. Anche noi, nel nostro piccolo, contribuiamo a sprecare le risorse in casa nostra e a produrre troppi rifiuti, dando una mano a questo processo. E non è per niente un contributo piccolo, giacché noi siamo miliardi! Anche per questo, quindi, è importante tenersi informati su come usare al meglio le risorse energetiche in casa e su come produrre sempre meno rifiuti. I siti e i libri dedicati al consumo critico, all’ecologia, i video sulla gestione razionale delle risorse casalinghe in rete sono tantissimi. Basta informarsi un po’, la nostra economia deve diventare verde e noi dobbiamo alfabetizzarci a un nuovo modello economico, che sia compatibile con i limiti naturali del mondo… E invece sbuffiamo quasi annoiati da questa “fastidiosa” questione, per poi lagnarci come delle pecore quando arriva il momento in cui è troppo tardi per intervenire. Del resto, non è sempre successo così?


Nessun commento:

Posta un commento