domenica 26 marzo 2017

Batteria smartphone: ecco il (vero) modo corretto di caricare e usare le batterie al litio

     Il litio, il più leggero tra i metalli, sta alla base del funzionamento delle batterie dei dispositivi elettronici più diffusi nella nostra epoca, ovvero gli smartphone, i tablet, i computer, i trapani, le fotocamere, perfino i satelliti e le auto elettriche. Tali batterie funzionano diversamente dalle vecchie batterie al nichel, necessitano di essere trattate in un modo preciso che la maggior parte delle persone ignora.
     In questo articolo voglio far chiarezza su come vanno correttamente caricate, scaricate e, in generale, trattate le batterie al litio, fornendo informazioni anche sul loro funzionamento: se trattate male, infatti, queste possono danneggiarsi velocemente e spesso irrimediabilmente; e se sono integrate nel dispositivo, ovvero non removibili, una volta danneggiate ci costringono a portare lo smartphone dal tecnico, che deve poi aprirlo, quindi smontarlo, per cambiare la batteria... o addirittura a comprare un nuovo dispositivo, spendendo cifre spesso alte inutilmente e producendo rifiuti.

     Voglio specificare che quest’articolo è stato scritto dietro attenta documentazione evitando ogni copia-e-incolla di dicerie vaghe o false leggende metropolitane prese da altri siti o blog farlocchi, come spesso capita di vedere sul web: esso è concepito per risultare più chiaro possibile anche per coloro che non conoscono nulla di fisica, elettronica e chimica; contemporaneamente però non vuole ridursi a un semplice elenco di procedure, cercando di spiegare anche il motivo per cui certe condotte sono consigliabili e altre no. Perciò, al fine di rendere gli utenti più consapevoli di ciò che va fatto, alcune voci sono accompagnate da righe di approfondimento che spiegano le ragioni di quanto detto subito prima: al lettore che voglia capire non solo come comportarsi con le batterie al litio ma anche il perché consiglio di leggere anche queste sezioni.
     Le fonti principali per questo articolo sono state da una parte le mie conoscenze universitarie di chimica e fisica, dall’altra il sito batteryuniversity.com, realizzato da Isidor Buchmann, fondatore della Cadex Electronics Inc., azienda che dagli anni ’80 si occupa di test e analisi sulle batterie. Ho anche personalmente interpellato il personale della Cadex per farmi confermare informazioni in mio possesso: ringrazio quindi il sito batteryuniversity.com per i dati e le tabelle e John Bradshaw, della Cadex, per aver risposto ai miei messaggi.


Informazioni di base
     Occorre mettersi d’accordo sui termini usati di seguito prima di esporre i consigli per un corretto uso delle batterie al litio.

I. Che vuol dire che una batteria invecchia?
     Una batteria nuova riesce a restituire quasi il 100% del suo “potere” all’inizio, mentre una batteria vecchia restituisce una parte sempre minore di questo potere ogni volta che viene usata, durando cioè sempre meno nel tempo. Quando ciò accade si dice che invecchia.

II. Che vuol dire che una batteria si guasta?
     La batteria guasta non è più in grado di “tenere la carica”, è una batteria rotta e quindi inutilizzabile. In breve una batteria morta. A differenza delle batterie invecchiate, che funzionano e durano meno, quindi, le batterie guaste non si possono più usare.

III. Cosa si intende per cicli carica-scarica?
     Un ciclo è la fase di ricarica e successiva scarica della batteria e può essere di due tipi.
  • Ciclo completo: è un ciclo in cui la batteria viene caricata completamente (al 100%) e scaricata a valori molto bassi (15%). Il ciclo completo dovrebbe in realtà spingersi fino allo 0%, cioè fino allo spegnimento del dispositivo, ma, come sarà chiarito meglio più avanti, non si può mai davvero scaricare totalmente una batteria al litio, che anzi è una cosa da evitare.
  • Ciclo parziale: è un ciclo di ricarica e scarica fatto tra qualunque coppia di valori compresi tra il 100% e il 15%, per esempio:
100%-30% scarica
30%-80% ricarica
80%-25% scarica
25%-65% ricarica
65%-40% scarica
40%-55% ricarica ecc...

IV. Numero di cicli completi predefinito
     Si sente spesso dire che le batterie al litio abbiano una vita dalla durata programmata quantificabile in un certo numero di cicli: si tratta solo di un’approssimazione in quanto quello del numero di cicli è solo uno dei modi per calcolare la vita di una batteria. Quanti cicli una batteria possa fare al massimo nella sua vita prima di invecchiare dipende molto da come viene usata e risulta quindi un po’ azzardato pretendere un valore medio di riferimento. A noi basta considerare quindi che le batterie al litio prima o poi invecchiano, ma che noi, col nostro uso consapevole, possiamo rallentare questo processo, anche di molto.

V. Invecchiamento “cronologico” spontaneo
     L’invecchiamento della batteria dipende anche dal semplice passare del tempo. Che la si usi oppure no, quindi, le batterie si degraderanno progressivamente e questo è un fenomeno che non si può fermare (almeno non con le tecnologie attuali): in generale più tempo passa, più una batteria al litio invecchia.
     Ciò è particolarmente importante se si vuole acquistare una batteria di riserva da affiancare alla prima: occorre controllare la data di produzione della batteria stessa prima di acquistarla, perché più essa è antica meno sarà efficiente. Il consiglio è quindi di comprare batterie più recenti possibile (la data di fabbricazione è indicata sulla batteria stessa o nella confezione).

VI. Tasso di autoscarica
     Le batteria al litio hanno un bassissimo tasso di autoscarica. Per autoscarica si intende lo scaricamento spontaneo delle batterie al litio, anche se non vengono usate. Rispetto ad altre batterie, quello delle batterie al litio è un tasso di autoscarica molto basso, quasi nullo, tuttavia esso esiste (soprattutto a causa di circuiti interni che continuano a funzionare anche se la batteria non viene usata) ed è importante ricordarselo quando si ripone la batteria per non usarla più (vedi a tal proposito come conservare una batteria).


Come si effettua correttamente la ricarica e la scarica delle batterie al litio

     Fatte queste doverose premesse, ecco i veri criteri da seguire per usare correttamente le batterie dei propri dispositivi.

1. Le batterie al litio non vanno scaricate completamente!
     Non lasciar mai scaricare la batteria fino allo 0% o fino a valori troppo bassi, cioè mai al di sotto del 15-20%. Far scaricare troppo la batteria significa farle un danno e si rischia di portarla al punto di renderla addirittura non più caricabile, quindi da buttare. Inoltre scaricare troppo la batteria la fa invecchiare prima, accorciandole la vita. Se il livello di carica si abbassa troppo, quindi, si dovrebbe evitare di farla scaricare ulteriormente, magari attivando il risparmio energetico, spegnendo la connessione a internet, attivando la modalità aereo o spegnendo il dispositivo.

     Molti fanno invece scaricare completamente le batterie prima di ricaricarle. È un’abitudine spesso in buona fede, ma parecchio sbagliata e si rifà alle vecchie batterie al nichel usate alcuni anni fa, che dovevano appunto essere scaricate del tutto per evitare il cosiddetto “effetto memoria”, che consisteva in questo: se la batteria cominciava a essere ricaricata partendo da valori intermedi, la carica non utilizzata non veniva poi erogata al ciclo di scarica successivo, come se la batteria “ricordasse” da che punto fosse partita (esempio: se si scaricava una batteria al 30% e la si caricava partendo da quel valore, poi al ciclo successivo essa forniva solo il 70% della sua carica massima, “dimenticando” di fornire il rimanente 30% non sfruttato).
     Le batterie al litio non soffrono dell’effetto memoria e non hanno bisogno quindi di essere completamente scaricate (cosa che anzi le danneggia).

 IN PARTICOLARE... 

Scaricare allo 0% è impossibile. A dirla tutta, la scarica totale è impossibile. I produttori sanno bene che le batterie al litio non possono scaricarsi completamente, altrimenti si rompono. Per questo motivo fanno in modo da far rimanere sempre una minima percentuale di carica nella batteria anche quando essa appare totalmente scarica: perciò quando la nostra batteria si esaurisce completamente andando allo 0% e facendo spegnere lo smartphone, in realtà possiede ancora una certa carica, ma lo smartphone interrompe l’alimentazione prima che quella carica di riserva venga consumata, mettendo al sicuro la batteria. Questa carica “di riserva” è un meccanismo di sicurezza che serve ad evitare danni, specie nel caso di inutilizzo prolungato. Le batterie con poca carica, infatti, rischiano di cadere in una sorta di “coma elettrico” dal quale possono anche non risvegliarsi più.

Batterie in “coma”. Quando una batteria si scarica si abbassa il voltaggio delle sue celle (il voltaggio è la differenza di potenziale elettrico, una cosa che permette alla batteria di funzionare). Ora, lo scaricamento eccessivo e ripetuto di una batteria al litio al di sotto del valore del 15-20% fa diminuire pesantemente il voltaggio delle celle, le quali devono invece restare impostate su certi valori ottimali per poter fare il loro lavoro, per cui provare a ricaricare una batteria rimasta molto scarica per tanto tempo (cioè con voltaggio insufficiente) può essere addirittura pericoloso ed è per questo che spesso la batteria risulta non più ricaricabile: meccanismi di sicurezza dello smartphone impediscono la ricarica in quelle condizioni di voltaggio troppo basso.

La scarica totale accorcia la vita. Inoltre scaricare profondamente la batteria riduce il numero di cicli che essa può sostenere nella sua vita: per avere un’idea di quanto l’eccessiva scarica influisca sulla vita di una batteria, ecco un grafico comparativo in cui si mostra come il numero di cicli di una batteria cambi a seconda del tasso di scarica che le viene abitualmente applicato (valori stimati).

I dati del grafico sono tratti dal sito batteryuniversity.com, in un articolo presente a questo link.

Regola da ricordare!
     Vale quindi questa regola:
  • Se si scarica tanto o completamente una batteria al litio la si usa per più ore, ma la si fa invecchiare prima, cioè la batteria potrà fare un minor numero di cicli totali prima di degradarsi e invecchiare.
  • Se si scarica poco la batteria prima di ricaricarla di nuovo si userà un po' meno energia durante l’uso di un singolo ciclo, ma essa potrà essere usata con alta efficienza per più tempo, cioè potrà fare un maggior numero di cicli (più cicli = vita più lunga).


2. Ricaricare prima possibile le batterie molto scariche
     Se la batteria è troppo scarica, ricaricarla il prima possibile. Può capitare, nonostante tutto, che le batterie si scarichino sotto il 15% (magari per imprevisti usi intensi): una volta ogni tanto non è un problema, purché vadano ricaricate subito. Ricaricare una batteria riporta il voltaggio delle celle a valori accettabili. Più tempo passano nello stato di scarica, maggiore è il rischio che esse si danneggino.


3. Evitare le ricariche complete
     Quello che vale per le scariche complete vale anche per le ricariche complete: far caricare una batteria sempre al massimo riduce i suoi cicli di vita, facendola invecchiare molto prematuramente.

 IN PARTICOLARE... 

Le celle delle batteria non devono superare un certo voltaggio. Quando si carica una batteria si aumenta il suo voltaggio. La maggior parte dei produttori imposta la batteria per essere caricata non oltre un voltaggio di 4.20 volt per cella (voltaggio che corrisponde alla carica del 100%): a questo voltaggio la batteria può fornire il massimo della sua carica. Se per ipotesi si applicasse un voltaggio più alto di 4.20 volt la batteria avrebbe un’efficienza ancora maggiore, ma la sua vita si accorcerebbe moltissimo e, come se non bastasse, si avrebbe l’effetto collaterale della formazione di placche di litio su uno dei poli della batteria, il che impedirebbe il normale funzionamento di quest’oggetto; sempre a voltaggi troppo elevati, poi, le reazioni chimiche produrrebbero un aumento della temperatura e della pressione interne, il che potrebbe anche rompere fisicamente la batteria, farla incendiare o addirittura esplodere.

Meccanismi di sicurezza. Per evitare tutto ciò sugli smartphone sono presenti meccanismi di controllo che bloccano la corrente elettrica alla batteria dopo il raggiungimento del 100%, anche se il caricabatterie continua a restare collegato. A tal proposito leggi il mio articolo sul lasciare in carica lo smartphone mentre si dorme per sapere come mai sia un’abitudine da evitare anche se la cosa non danneggia di per sé la batteria.

     In questo grafico si nota come la ricarica eccessiva porti a una drastica diminuzione del numero di cicli disponibili per la vita della batteria (i valori sono stimati).

I dati del grafico sono tratti dal sito batteryuniversity.com, in un articolo presente a questo link.

     Come si vede dal grafico, continue ricariche complete alla batteria la fanno invecchiare molto prima: da notare poi il ripidissimo calo di durata per valori sotto i 3.90 volt: questo accade quando la batteria viene abitualmente scaricata al di sotto del 15%.

Regola da ricordare!
Ecco la regola al riguardo:
  • Se si ricarica totalmente la batteria si applica un più alto voltaggio alle celle e questo garantisce una quantità maggiore di energia erogata dalla batteria, ma accorcia i suoi cicli di vita (quindi la batteria invecchierà più rapidamente).
  • Se si ricarica parzialmente la batteria il voltaggio applicato è più basso, questo permette alle batterie di restituire meno energia ma il numero di cicli di vita cresce, anche di molto (la batteria dura cioè di più nel tempo).


4. Evitare i cicli carica-scarica completi: i cicli parziali fanno bene alle batterie
     In base a quanto detto sopra risulta ormai chiaro perché la batteria a litio vada caricata spesso e con cariche parziali, cioè in modo incompleto: stressarla continuamente con cicli completi, ovvero scaricandola e caricandola completamente, paradossalmente la fa invecchiare più velocemente. Per cui possiamo sentirci tranquilli quando la carichiamo “in qualunque momento” e “al volo”.

Quindi ricapitolando:
  • I cicli completi (carica al 100% e scarica a meno di 15%) forniscono un po’ più di energia durante la giornata ma uccidono velocemente la batteria nel tempo, quindi entro breve tempo l’efficienza della batteria diminuirà anche se vengono applicate cariche complete.
  • I cicli parziali forniscono meno energia durante la giornata ma prolungano anche di molto la vita della batteria nel tempo.
  • Voltaggi troppo elevati (ricariche al 100%) sono uno stress per la batteria, le accorciano la vita e possono romperla fisicamente.
  • Voltaggi troppo bassi (scariche complete o molto basse) accorciano la vita alla batteria possono mandarla in “coma elettrico”.


Regola da ricordare!
     Ed ecco la regoletta magica: in generale l’intervallo di valori di sicurezza entro cui va tenuta la batteria è tra il 20% e l’80%. Questi sono non i valori migliori, ma quelli che non si dovrebbero normalmente superare. Sforare questi valori ogni tanto non è un dramma, ma se caricate completamente la batteria assicuratevi di usarla subito dopo e se la scaricate completamente ricaricatela subito. Ma qual è il ciclo migliore da far fare alla batteria? La risposta nel prossimo paragrafo.


5. Quando devo cominciare a ricaricare la batteria?
     Se abitualmente si hanno a disposizione prese di corrente (casa, ufficio...) allora il miglior consiglio per far invecchiare la batteria più lentamente è iniziare a caricarla quando raggiunge valori intorno al 40%. Il 40% è una sorta di valore ideale, di miglior compromesso possibile: non abbiamo quindi bisogno che la batteria raggiunga il valore minimo di sicurezza (15-20%) per iniziare a ricaricarla. Perché proprio il 40%? In questo grafico potete comprendere la risposta: esso mostra l’efficienza di alcune batterie al litio (cioè quanta carica vera possono fornire - asse verticale) e il loro numero di cicli di vita totali (asse orizzontale) a seconda del tipo di cicli di ricarica e scarica che vengono loro applicati quotidianamente (diversi cicli corrispondono a diverse linee colorate).

In ordinata la capacità di erogare energia, in ascissa il numero di cicli di vita di una batteria (SoC sta per "State of charge", stato di carica, ovvero il tipo di ciclo applicato alla batteria; DST sta per "Dinamic stress tests", test di stress dinamico).
Fonte: batteryuniversity.com, articolo a questo link.

     Come si vede, per una batteria agli ioni di litio il miglior ciclo possibile, che garantisce la vita più lunga e l’efficienza maggiore, sarebbe quello che oscilla tra il 75% e il 65% (curva arancione), ma questo sarebbe abbastanza scomodo nel quotidiano perché richiederebbe di ricaricare la batteria molte volte al giorno. Ecco perché in questo articolo consiglio di oscillare tra il 40% e l’80%: esso è un intervallo molto vicino ai valori della curva viola (75%-45%), che indica il ciclo migliore dopo quello sopra citato. Con questo tipo di cicli la batteria durerà tanto e non perderà molta efficienza, erogando sempre bene la sua energia.


6. Ricarica durante la notte: fa bene o fa male?
     Questa è una delle domande più cliccate in rete. Ebbene, anche se a questo punto sarete in grado di rispondere da soli in base a quanto letto, ho dedicato un articolo a parte per questo argomento, che si trova a questo link.


7. Il troppo caldo fa malissimo
     Le alte temperature danneggiano pesantemente le batterie al litio, che da questo punto di vista sono quindi molto suscettibili: la batteria si degrada e si scarica tantissimo se esposta ad alte temperature, sia nel caso in cui essa sia in uso, sia nel caso in cui sia stata messa da parte e conservata.

     Il calore facilita moltissimo lo scaricamento della batteria, anche se non viene usata e compromette la quantità di energia che essa può fornire.
     Nella tabella che segue si vede la percentuale di energia che una batteria può tornare a fornire dopo un anno passato in varie condizioni di temperatura.

I dati del grafico sono tratti dal sito batteryuniversity.com, in un articolo presente a questo link.

     Ciò premesso, bisogna tenere sempre a mente che mentre si ricarica una batteria essa subisce sempre un aumento della temperatura: questo è normale a causa degli impulsi di corrente che le arrivano. Lo notiamo anche se tocchiamo il caricabatterie o il telefono durante la ricarica constatando che essi sono tipicamente un po’ più caldi del solito. Ora, in questi momenti la cosa migliore sarebbe caricare il dispositivo da spento, perché in questo modo il processore non funziona, non si hanno consumi e non si sviluppa ulteriore calore oltre quello della ricarica in sé (inoltre la ricarica è anche più veloce!); ma se lo smartphone serve anche durante la ricarica, o se non si può spegnere mentre è in carica (come gli smartphone Microsoft Lumia), allora dobbiamo stare attenti almeno a non far lavorare il processore in modo intenso, perché questo scalderebbe la batteria ancora di più e, come detto sopra, il calore eccessivo danneggia pesantemente le batterie.
     Di conseguenza è assolutamente sconsigliabile durante la ricarica eseguire attività energivore, come avviare applicazioni “pesanti” (come certi giochi dalla grafica molto elaborata), guardare video lunghi, magari in streaming, o girare video lunghi o time lapse con la fotocamera, e limitarsi a inviare messaggi, leggere la posta elettronica, consultare un sito, tutte attività più “blande”, che fanno lavorare meno il processore e che quindi sviluppano meno calore.

     Non a caso le batterie per i computer portatili si rompono spesso in breve tempo proprio a causa delle temperature: quando si lavora tanto al computer le parti interne producono molto calore e le batterie si guastano: in tali casi la cosa migliore è alimentare il computer solo con il cavo e rimuovere la batteria, per reinserirla solo quando la temperatura sia scesa (è anche vero che tenere inserita la batteria mentre si lavora può prevenire perdite di dati in caso di mancanza improvvisa di corrente elettrica o di sbalzi di tensione: perciò il compromesso ideale, se proprio non si vuole correre questo rischio, è usare un gruppo di continuità oppure, alla meno peggio, lavorare con la batteria sempre inserita, ma facendo ogni tanto delle pause per permettere all’hardware di raffreddarsi).

     Sempre in riferimento alle alte temperature: non si deve mai lasciare lo smartphone esposto al sole diretto, tenendolo sempre in ombra, perché altrimenti diventa caldo anche se inutilizzato, così come non va lasciato nell’auto chiusa parcheggiata al sole o accanto a fonti di calore, come vicino ai camini, sopra i termosifoni, accanto alle stufe o vicino ai fornelli accesi.


8. Il troppo freddo non aiuta
     Le batterie funzionano grazie al movimento di minuscole particelle di litio all’interno della batteria stessa: quando gli ioni di litio si muovono dal polo negativo (anodo) a quello positivo (catodo) la batteria si scarica; quando la si carica invece il flusso di ioni avviene al contrario.
     Ora, il movimento delle particelle minuscole dipende dalla temperatura: più bassa è la temperatura, più lento è il movimento delle particelle. Le temperature troppo basse, quindi, impediscono alle particelle di muoversi e impediscono alla batteria di funzionare. Esistono precisi valori di temperatura al di sotto e al di sopra dei quali le batterie non vanno usate (temperatura di scarica) o caricate (temperatura di ricarica): essi sono elencati nei manuali di istruzioni dei dispositivi (vedi paragrafo seguente).
     Al massimo, nel caso in cui si voglia conservare la batteria, la si può mettere in frigo (poco sopra la temperatura di 0° C), ma sicuramente non nel congelatore (altro falso mito: sotto zero la ricarica non avviene!). A tal proposito vedi anche il mio articolo su come conservare le batterie al litio.


9. Temperatura di ricarica e di scarica
     Esistono degli intervalli più o meno definiti in cui le batterie possono operare, ma bisogna distinguere se per “operare” intendiamo l’essere caricate o l’essere scaricate (cioè usate).
     Ebbene, per le batterie al litio nei nostri smartphone gli intervalli di tolleranza sono i seguenti:
  • temperature di ricarica: entro 0° C e 45° C;
  • temperature di scarica: entro –20° C e 60° C.

     Naturalmente, come sempre in questi casi, i valori estremi sono i massimi e i minimi consentiti, sono valori critici e perciò sono da evitare. Dire che una batteria può essere ricaricata al massimo a 45° C non significa che dobbiamo spingerla sempre a quella temperatura.


10. Come va usata la ricarica rapida?
     Sempre più smartphone si stanno dotando della funzione di ricarica rapida, spesso chiamata fast charge o quick charge, a seconda del produttore. Sono funzioni indubbiamente vantaggiose per chi va sempre di fretta e non può attendere i tempi, spesso lunghi, di caricamento di batterie sempre più capienti, ma bisogna fare attenzione a non usare questa funzione troppo spesso perché essa aumenta la temperatura della batteria, facendola invecchiare più rapidamente. Vale quindi il solito consiglio: usate poso spesso la ricarica rapida e, se la usate, evitate di far lavorare troppo il telefono.


     Come vedete, per garantire una vita più lunga alla batteria basta seguire pochi e semplici accorgimenti. Se una batteria viene tenuta in vita per più tempo si risparmiano soldi (perché non si è costretti a comprarne una nuova o a comprare uno smartphone nuovo), si ottimizza il proprio acquisto e soprattutto si producono meno rifiuti, rispettando l’ambiente.

     Ecco un riassunto di queste norme di buona condotta appena esaminate:
  • Non far scaricare la batteria sotto il 15%-20%.
  • Ricaricare prima possibile una batteria molto scarica.
  • Non ricaricare sempre la batteria al massimo (100%).
  • Evitare cicli completi: i cicli parziali fanno vivere la batteria più a lungo.
  • Se possibile, ricaricare già al 40%.
  • Restare al massimo tra il 20% e l’80% nell’uso quotidiano.
  • Evitare il troppo caldo e il troppo freddo: le batterie fresche durano tanto.
  • Non usare spesso la ricarica rapida.


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65 commenti:

  1. Buongiorno, grazie per questo articolo molto preciso. Leggendo in rete, ho trovato un sito che parla di batterie li po per droni. Nella mia ignoranza a riguardo spero di non aver letto l'articolo per nulla erchè cercavo informazioni rispetto all'uso di smartphone e nondi droni. Ad ogni modo lì consigliavano di fare una ricarica e scarica completa ogni 50 ricariche, è una buona pratica? Ed è vero che conviene caricarla al 100% le prime tre volte in cui si ricarica una batteria nuova?

    Grazie mille!

    Ambra

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    1. Salve, Ambra.
      Le batterie agli ioni di litio per smartphone sono in teoria già pronte all'uso una volta tolte dallo scatolo (come specificato da BatteryUniversity qui http://batteryuniversity.com/learn/article/how_to_prime_batteries - "Lithium-ion is a very clean system that does not need additional priming once it leaves the factory").
      Tendenzialmente alcuni produttori consigliano al più di caricare al 100% la batteria prima di avviare lo smartphone la prima volta e di certo non si fa cosa sbagliata ad eseguire questa procedura.

      In generale, però, puoi cominciare a usare la batteria da subito: io stesso ho fatto una prova con due smartphone uguali, di cui uno (il mio) era stato caricato al 100% la prima volta e l'altro (non mio) era stato acceso direttamente la prima volta. Dopo 3 mesi ho lasciato correre su entrambi lo stesso film al massimo della luminosità contemporaneamente ed entrambi hanno consumato la stessa percentuale di energia.

      Nel dubbio, però, segui le istruzioni del produttore e carica al 100% la batteria prima di cominciare ad usare lo smartphone (se il telefono si accende automaticamente quando inserisci il caricabatterie, spegnilo subito e lascialo caricare al massimo). Questo per quanto riguarda la prima carica.
      Ti consiglio però di accedere a maggiori dettagli qui: https://sapereaudeo.blogspot.it/2017/03/batteria-smartphone-nuova-si-puo-usare.html

      Rispondo anche sulla carica/scarica completa ogni certo numero di cicli. Si tratta della calibrazione e serve a correggere periodicamente l'inesattezza della lettura che il dispositivo fa del voltaggio; è una pratica di manutenzione che va effettivamente fatta e qui è specificato esattamente come eseguirla: https://sapereaudeo.blogspot.it/2017/03/batteria-smartphone-sballata-ecco-la.html

      Come norma generale, però, ricorda che la batteria si danneggia con l'uso scorretto nel tempo e non con un ciclo sbagliato la prima volta. Nell'articolo che hai letto e nei link collegati ad esso trovi tutto quello che c'è da sapere al riguardo. Esplorali pure quando ti occorrerà saperne di più.

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  2. Il discorso sull' ricariche rapide è esatto per tutti gli smartphone tranne oneplus, dove la Dash charge evita un riscaldamento della batteria. In ogni caso, il migliore articolo in assoluto che io abbia mai letto sull'argomento, ottimo !

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    1. Grazie dell'integrazione su OnePlus: non la conoscevo.
      E grazie per l'apprezzamento. :)

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  3. Il miglior articolo sul tema che abbia mai letto complimenti! Volevo chiederti se hai dei suggerimenti riguardo la carica in auto. In particolare nei momenti in cui si usa il cellulare come navigatore conviene non tenerlo in carica oppure usare una carica lenta? Grazie

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    Risposte
    1. Salve! Lieto che tu abbia trovato l'articolo utile.
      Rispondo alla tua domanda: se ci si pone dal punto di vista della salute della batteria, la regola da preferire è sempre quella di evitare il più possibile la ricarica rapida, perché sviluppa più calore (in questi giorni estivi, poi, la cosa è accentuata); se la ricarica rapida non si può disattivare, meglio caricare il telefono da spento e senza cover, così si riduce al minimo il surriscaldamento; in auto, poi, se il telefono sta usando una connessione dati per fare un lavoro "pesante" come quello del navigatore, considerando anche il cambio celle mentre ci si sposta e i continui agganci del segnale che ne conseguono, è parimenti consigliabile non stressarlo termicamente con una ricarica, perché connettersi a internet e usare la localizzazione pure sono attività che scaldano: una ricarica scalderebbe ancora di più. Quindi, se se ne ha la possibilità, meglio caricarlo dopo che ha fatto questo lavoro, magari da spento, dopo averlo fatto raffreddare un po' (io lo metto in frigo un paio di minuti e diventa bello fresco). Però è ovvio che se la batteria sta finendo e non c'è modo di ricaricarla dopo, causa forza maggiore, si usa la ricarica in auto, lenta o veloce che sia, anche durante il lavoro del navigatore. La cosa non porta a grossi danni se avviene di rado: diversamente, se è un'abitudine regolare, sicuramente nel tempo usurerà la batteria. In questo una grossa differenza la fanno le esigenze personali dell'utente in quel momento. Posso suggerire, qualora tu sappia di dover usare il navigatore, di ricare la batteria prima di partire, in modo da conservare energia sufficiente e non trovarsi quasi a secco già durante il viaggio.

      Se poi vuoi un consiglio ancora migliore, adatto a chi viaggia tanto, l'acquisto di uno smartphone con batteria grossa può fare al caso tuo: ce ne sono molti di fascia bassa e media, che non costano troppo ma che garantiscono una buona autonomia proprio perché hanno bassi consumi. Io per esempio uso come secondo telefono LG X Power (batteria da 4100 mAh) che mi fa stare sereno da questo punto di vista e che pagai solo 140 euro. Se uso il navigatore per mezz'ora col display a luminosità massima consuma non oltre un banale 3%. Se non si hanno eccessive pretese su altri parametri (fotocamere e processori potentissimi o RAM assurdamente enormi) uno smartphone del genere ti consente di non dover pensare al problema della batteria.

      Spero di aver risposto alla tua domanda.

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  4. Ciao! Complimenti innanzitutto per gli articoli sul corretto uso della batteria, tutti chiari e precisi. Mi interessa in modo particolare la questione sulla carica rapida. Il mio telefono è corredato del solo caricatore "rapido" per cui, volendo usarla poco, dovrei sostituire il carica batterie?

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    Risposte
    1. Salve, Francesco e grazie per il tuo commento.
      La domanda che poni non è di facile risposta per più motivi.
      Proverò al meglio a rispondere, premettendo che posso aiutarti solo in parte e scusandomi per la necessaria prolissità.

      Presumo che la tua domanda nasca dalla necessità di evitare gli aumenti di temperatura dati dalla ricarica rapida.

      In generale io consiglio di affidarsi al caricabatteria fornito dalla casa di produzione: questo perché i caricabatteria non sono semplici erogatori di energia ma strumenti intelligenti che, interagendo con lo smartphone, fanno passare l'energia in modo controllato tramite appositi filtri e l'efficacia della ricarica dipende dall'interazione tra il telefono e il "suo" caricabatteria rapido. È vero che per molti smartphone è abbastanza indifferente quale caricabatteria si usi ma non è una regola generalizzabile, specie quando si tratta di ricarica rapida.

      Se quindi accettiamo di non cambiare caricabatteria si può ridurre il problema del surriscaldamento in uno di questi modi.
      Il primo è quello di seguire la regola dei cicli parziali (40%-80%, come consigliato e non 5%-100%) in modo da tenere il telefono sotto flusso di corrente per meno tempo ogni volta. Meno tempo = meno surriscaldamento.
      Il secondo, che suonerà buffo, è quello di rinfrescare lo smartphone prima e dopo la fase di ricarica mettendolo un paio di minuti in frigo: se la temperatura è più bassa, avrà più difficoltà a salire; allo stesso modo, dopo la ricarica si può dissipare il calore accumulato in frigo (attento a non dimenticarlo lì o si formerà una condensa di acqua su di esso).
      Altro rimedio può essere quello di ricaricare il telefono da spento (se hai una ricarica rapida e carichi 40%-80% dovresti attendere solo una ventina di minuti).
      Vale poi sempre la norma, specie d'estate, di caricare senza la cover, che trattiene il calore.

      Se invece vuoi cambiare caricabatteria, il discorso si complica un po' perché per cambiare caricabatteria senza far danni occorre tener conto del modello del tuo telefono, sapere se il caricatore ha l'uscita micro USB o quella type C, controllare i parametri di ricarica come il voltaggio, l'amperaggio ecc. Insomma, in tal caso non esiste una risposta univoca, ovvero "DIPENDE".
      In generale, e in via del tutto teorica, un caricatore non rapido eviterebbe il problema dei flussi di corrente troppo frequenti, ma è un'affermazione troppo generica perché possa essere adottata senza tener conto del tuo caso concreto.

      Considera inoltre che non esiste una sola tecnologia di ricarica rapida: vari produttori adottano soluzioni leggermente diverse e le "personalizzano" a modo loro. La più famosa è la tecnologia Quick Charge di Qualcomm ma non è la sola che esiste. Ogni produttore ne mette a punto una, al punto che Google stesso non vede di buon occhio questa proliferazione nel rilasciare il suo sistema Android.

      Infine c'è da considerare se la ricarica rapida non apporti altri tipi di danni oltre a quello del semplice surriscaldamento: qui andiamo nel tecnico ed è proprio qui che posso aiutarti di meno, non essendo un ingegnere elettronico in senso stretto. Ciò che so sull'argomento è ancora troppo vago perché mi possa esprimere in modo definitivo e ogni giudizio che darei sarebbe non conclusivo: ho letto che la ricarica rapida nel tempo provoca danni fisici agli elettrodi delle batterie ma gli articoli erano tutti vaghi (quale tecnologia di ricarica è stata studiata? di quale produttore? chi ha effettuato i test? quanti testi simili sono stati effettuati? su quali modelli? per quanto tempo?) e chi afferma invece che le tecnologie di ricarica rapida, in continua evoluzione, si siano dotate di meccanismi di sicurezza sempre più sofisticati che evitino questo tipo di effetti indesiderati e che siano quindi sicure.

      [CONTINUA...]

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    2. [... CONTINUA...]
      In mezzo a tali dubbi ti consiglio come miglior compromesso di tenere il tuo caricabatteria ma ridurre gli sbalzi termici con i metodi che ti ho elencato. La causa principale del deterioramento della batteria infatti sono i cicli carica-scarica scorretti e le temperature sbagliate. È su quello che consiglio di concentrarti, pur mantenendo la ricarica rapida, la quale dovrebbe poter incidere poco se stai attento al resto. Dobbiamo sempre ricordarci che i limiti tecnologici esistono ma il comportamento dell'utente può incidere moltissimo.

      Inoltre posso riportarti la mia personale esperienza a mo' di riferimento: io ho due smartphone, entrambi a ricarica rapida, uno con ingresso type C e uno micro USB, ovvero LG G5 e LG X Power. Il primo ce l'ho da due anni e il secondo da un anno. Da quando li ho comprati, caricando le batterie nel modo che ho descritto, non ho riscontrato cali di prestazione. È un'analisi che va continuata nel tempo ovviamente, altrimenti perde valore, ma se pensiamo che uno smartphone si cambia in media ogni 2 anni mi pare che la mia esperienza possa essere abbastanza indicativa.

      Quello della ricarica rapida è un tema ancora troppo giovane perché ne siano state applicate tutte le possibili combinazioni e quindi averne una visione di insieme è più difficile. Quello che vale oggi potrebbe non valere più fra un anno.

      Ti ringrazio in ogni caso per aver sollevato la questione e avermi dato lo spunto di approfondire questo tema in un futuro aggiornamento di questo articolo.

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  5. Salve. Vorrei sapere collegare lo smartphone al PC per accedere ai dati e poterli ad esempio copiare/spostare, compromette la durata della batteria? In altre parole brevi ricariche (per accesso ai dati dello smartphone) a qualsiasi percentuale di carica si trovi lo smartphone, compromettono la batteria ? Grazie

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    1. Salve! Come spiegato nell'articolo, le batterie attualmente in uso sugli smartphone hanno la capacità di sopportare ricariche parziali, quindi possono essere ricaricate a partire da qualsiasi valore intermedio. Inoltre i tempi di durata per lo spostamento dei dati tramite cavetto sono così brevi che non rappresentano uno stress significativo per la batteria. Può sentirsi tranquillo.

      In alternativa può spostare i suoi dati anche senza cavetto usando apposite app che connettono il contenuto del telefono al computer tramite la connessione wifi, come ad esempio AirDroid o simili.

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  6. Grazie x la risposta. Ma questi brevi collegamenti col pc fatti per i dati consumano per ognuno un ciclo di batteria? Grazie

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    1. Se volessimo ragionare per cicli, allora la risposta è no, perché per ciclo si intende l'intero caricamento e scaricamento della batteria (un caricamento parziale quindi non rappresenta un ciclo completo). Tuttavia sottolineo l'importanza di non contare per cicli, in quanto questo è solo un modo per semplificare la spiegazione, un'analogia fatta con gli anni di una persona. Nella realtà le batterie non hanno un numero di cicli predefinito, al termine dei quali si guastano, la vita in salute di una batteria dipende anzi dalla combinazione di più fattori che, se ben controllati, possono dare alla batteria più cicli di vita o, al contrario, diminuirli anche di parecchio.

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  7. Ciao ottimo articolo vorrei un consiglio: Posseggo un j7 2017 da 2 mesi la prima volta lo caricato senza accenderlo e successive ricariche sempre da spento mai da acceso e sempre da 40% a volte anche da 47% sino a 100%.Va bene ricaricare cosi?i valori rientrano in una ricarica parziale?Grazie in anticipo per la risposta ciao ��

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    1. Salve! Tecnicamente una ricarica 100%-40% è parziale ma l'errore sta nell'arrivare al 100%: ricaricare sempre a valori troppo alti (e scaricare sempre a valori troppo bassi) non fa bene, quindi le sconsiglio di arrivare al 100% quando carica. Consiglio di usare come intervallo ottimale 80%-40%. Se proprio non può caricare quando occorre, scenda pure fino al 20%. Scendere al di sotto in modo abituale può danneggiare la batteria.

      Le ricariche al 100% sono consigliate solo per ricalibrare la batteria.

      La invito a rileggere i punti 4. e 5. dell'articolo.

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    2. Quindi quando lo metto in carica da spento a 40% quando arriva a segnarmi l'80% lo devo staccare giusto?Grazie in anticipo per la risposta:)

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    3. Esatto, questo sarebbe l'ideale.

      Se non riesce ad arrivare al 40% ed è costretto a scendere al di sotto del 40% non fa nulla, basta che non si scenda sotto al 20% e che non sia una cosa abituale.

      Ogni tanto comunque occorre calibrare la batteria caricandola al 100% e scaricandola fino al 15%-10%: a tal proposito le consiglio di leggere l'articolo sulla calibrazione, così avrà tutte le info per far durare al massimo la sua batteria.

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  8. Buonasera, ero curioso di sapere se caricare il mio Huawei mate 10 pro con un caricabatteria presa a muro output DC5V-500mA sia meglio per prolungare la vita della batteria(con tempi di ricarica ovviamente più lunghi) al posto della sua originale ricarica rapida output DC5V-2A.
    Grazie ottimo articolo!

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    1. Salve! In teoria, e sottolineo in teoria, se questa è l'UNICA differenza che c'è tra i caricatori, allora la ricarica fatta con un amperaggio pari a 1/4 di quello originale usurerebbe di meno la composizione della batteria, a costo di tempi di attesa più lunghi. Del resto si sa: le ricariche rapide incidono negativamente sulla vita media della batteria (anche se l'uso corretto dell'utente può limitare molto questa cosa). L'importante è non alterare il voltaggio.

      Tuttavia i parametri in gioco sul funzionamento dei caricabatterie sono più di uno, compresa la qualità costruttiva e non è quindi possibile fare un discorso generale per dedurre la sicurezza al 100%. Lei è certo che l'amperaggio sia l'unica differenza?
      Poiché questo era un post divulgativo rivolto ai poco esperti e poiché lei chiede info un po' più tecniche, la rimando a questo buon articolo di Ridble per sedare gli ultimi residui di dubbi che potrebbe avere:

      https://www.ridble.com/caricabatterie-smartphone/

      Dovrebbe trovarlo utile.

      Lieto che l'articolo le sia piaciuto.

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  9. Salve, inanzitutto mi complimento per l'articolo, utilissimo ma soprattutto chiaro e ben dettagliato.
    Volevo porgere una domanda: ho da poco cambiato smartphone, e già dal primo avvio ho installato un applicazione per monitorare la batteria e ho notato che i voltaggi a carica media (sotto al 60%) sono a 3.8V circa, cosa che nella tabella dei voltaggi da come "batteria molto scarica", è possibile che negli ultimi anni sia stato abbassato il voltaggi delle batterie al litio (e di conseguenza anche il voltaggio di alimentazione dei componenti) per aumentarne la vita o potrebbe essere che la batteria sia già leggermente rovinata visto che dall'IMEI ho visto che è stato fabbricato 1 anno fa.
    Ci tengo a precisare che con il mio precedente dispositivo aveva la batteria rovinata e i voltaggi si abbassavano anche a 3.2V e il voltaggio indicato sulla batteria del mio vecchio dispositivo è di 3.8V.

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    1. Salve a lei e grazie intanto per i suoi complimenti.

      Se interpreto bene la sua richiesta, a lei pare strano un voltaggio di 3.8 V rispetto alle cariche che sta considerando e vuole sapere se sia normale o meno.

      A causa del numero di parametri in gioco, credo che possa più velocemente e concretamente togliersi questo dubbio provando a fare lo stesso tipo di controllo con più di un'app dello stesso tipo. Se app diverse danno lo stesso valore, è molto più probabile che esso sia quello vero. Altrimenti sarebbe lecito sospettare di una cattiva calibrazione dell'app o di un banale bug da segnalare allo sviluppatore.

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    2. Mi scuso per la risposta 2 giorni dopo, ma, stranamente, non mi è arrivata nessuna mail di notifica.
      Il mio dubbio non è tanto sui voltaggi anomali, ma sulla veridicità dei bassi voltaggi sulla tabella, ovvero 3.8v e 3.7v che affianco riportano la dicitura "batteria molto scarica", la quale mi sembra un po'esagerata in particolare per i 3.8v visto che questi ultimi sul device con batteria nuova si raggiunge già sotto il 60% tutto qua, nulla di che alla fine😅, mi scuso se non mi sono spiegato bene subito😅😂

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    3. Capisco. Potrebbe in effetti essere come dice lei.
      Per scrupolo, avendo indicato in tabella i valori pubblicati sul sito di riferimento, sono andato a ricontrollare lo stesso articolo e ho visto che è stato leggermente aggiornato: in particolare, sebbene la dicitura "batteria molto scarica" non sia più presente in tabella, tuttavia al valore di 3.80 volt è indicato comunque un livello di energia disponibile di 35%-40%.
      In ogni caso la tabella (sia quella vecchia che quella aggiornata) ha un valore indicativo generale, nel senso che non si riferisce a una specifica categoria di apparecchi (smartphone o altro), ma serve a illustrare il concetto, a lei di certo già chiaro, secondo cui scaricare troppo profondamente e spesso la batteria, così come caricarla sempre al massimo le accorcia la vita.

      Buona giornata!

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  10. Ottimo articolo, difficile trovarli così ben fatti...L'unico punto è la ricarica rapida, il problema è che nel mio smarthphone non si può disattivare (huawei p30 pro). Preferisco comunque utilizzare il caricatore dato in dotazine che uno a caso da 5V e 1A per ricaricarlo lentamente. Io penso che ormai le ricariche rapide siano ottimizzate meglio rispetto ad anni fa. Quindi secondo me si può usare senza alcun problema. Cosa ne pensate?

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    1. Grazie per le sue parole.
      Indubbiamente abbiamo avuto ottimizzazioni a più livelli rispetto al passato. Per dispositivi in cui non sia possibile disattivare la ricarica rapida (come il mio attuale) anche io preferisco usare comunque il caricatore in dotazione e avere un occhio di riguardo alle temperature per evitare eccessivi surriscaldamenti (alla fine non è la ricarica rapida in sé ad essere un problema, ma l'aumento di temperatura provocato da effetto Joule).

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  11. Ciao, complimenti per l'articolo, avrei una domanda: leggevo in un thread Reddit sulla Nintendo Switch (che monta batterie Litio), che il livello di batteria visualizzato a schermo in verità non corrisponde a quello reale: cioè che lo 0% è in verità il 40% di cui parli tu e il 100% invece l'80%, questo per un discorso di salvaguardia dela batteria da parte dei tecnici Nintendo. Non so se ciò corrisponda a verità, mi chiedo però, se lo fosse, è possibile che anche negli smartphone di nuova generazione possa esser presente un discorso simile? Non so se mi son spiegato bene.

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    1. Salve, grazie per l'apprezzamento. Come spiego nell'articolo, negli smartphone c'è effettivamente una cosa simile, ma molto più sobria: per ragioni di sicurezza, quando il telefono segnala lo 0% in realtà c'è un minimo di carica residua (ma non il 40%, che mi pare troppo anche nel caso della Nintendo Switch).

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  12. Salve e complimenti per il blog, ricco di articoli utilissimi.
    Le scrivo perché ho un dubbio: posseggo un Huawei Mate 20, che ha la ricarica rapida non disattivabile. Preferendo una ricarica lenta, potrei usare un vecchio (2015) caricabatterie originale Huawei da 5V 1A?

    Un'altra domanda. Uso il mio smartphone come modem, collegandolo al PC in tethering USB (quindi col cavo, per avere ping e connessione più stabile rispetto al Wi-Fi). Sta collegato molto tempo, anche un pomeriggio intero, e l'utilizzo della connessione internet da PC è spesso gravoso (download, giochi online, streaming, ecc.). Quali accortezze posso seguire per fare meno danni possibili? Raffreddare il telefono in qualche modo (gel, ventole,ecc.)? Grazie in anticipo.

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    1. Salve, la ringrazio e mi fa piacere che trovi utile i miei contenuti.

      È sempre bene utilizzare come regola generale il caricabatteria fornito dal produttore, ma se il suo è per forza a ricarica rapida e vuole evitarla, va bene anche il caricabatteria che lei ha menzionato.

      Per la seconda domanda, ciò che la preoccupa, se ben comprendo, è il surriscaldamento: in linea generale gli smartphone non sono progettati per resistere a tali stress termici, quindi, a meno che il produttore non abbia dato moltissima cura a questo aspetto, le consiglio di non sottoporre il telefono a questo lavoro per così tanto tempo. Una fonte di raffreddamento esterna è senz'altro più praticabile, perché velocizza il passaggio di calore dal dentro al fuori, ma il problema rimane perché di fatto dentro continua a riscaldarsi.
      Mi pare questo il tipico caso in cui, se non si vuole rischiare di rovinare il dispositivo, l'utente deve adattare le sue abitudini quotidiane ai limiti tecnologici dell'oggetto. Come dice quel proverbio: ogni scelta è una rinuncia.

      Ovviamente mi auguro che invece il telefono sia costruttivamente perfetto da questo punto di vista e possa resistere sul lungo periodo, ma conoscendo gli standard dei produttori di oggi e la loro tendenza all'obsolescenza programmata, faccio fatica a ritenerla una cosa probabile.

      Spero di averla aiutata.

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  13. Articolo molto interessante.
    Giocando con lo smartphone un paio di ore al giorno si riduce di molto la vita della batteria? Grazie

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    1. Salve! La domanda purtroppo non ha una risposta univoca, in quanto il consumo della batteria durante i giochi dipende sia dai giochi (alcuni consumano moltissimo, altri parecchio di meno), sia dal telefono e dalla capienza della batteria.

      Il consiglio migliore è fare una prova monitorando il consumo della batteria prima e dopo la sessione di gioco, per avere un'idea dell'entità del consumo.

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  14. Salve ho appena acquistato un redmi note 7 , volevo sapere ogni quanto posso caricare la batteria al 100%? fino adesso ho sempre fatto 20% 85% e 1 volta 100% .
    Esiste qualche applicazione che aiuti ad aumentare la durata della carica e la durata della batteria? Grazie mille

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    1. Salve!
      Per la prima domanda le consiglio la visione dell'articolo linkato alla fine di questo post intitolato "Batteria smartphone “sballata”? Ecco la calibrazione, come e perché eseguirla".

      Per la seconda domanda, le dico subito che le app non possono estendere la durata della batteria, anzi, la consumano per poter funzionare: la sola cosa davvero efficace che permette a una batteria di durare di più, sia nella giornata che nel tempo, è la condotta dell'utente e a tal proposito la rimando a un articolo di questo stesso blog che parla proprio di questo, intitolato "Come far durare di più la batteria dello smartphone: TUTTI i trucchi e i consigli in un’unica guida".

      Spero di esserle stato utile.

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    2. Con accubattery puoi impostare una sveglia quando arriva a una determinata percentuale di batteria come 80 percento ma devi staccare tu il cavetto quando suona la sveglia perché non stacca l'alimentazione

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  15. Salve, grazie per i suoi articoli, li trovo molto utili. Vorrei un consiglio, per favore: la batteria del mio smartphone Samsung 5Neo non funziona più e ho trovato in negozio una batteria simile, però con un amperaggio minore rispetto lla batteria originale.La batteria originale riporta i valori 3,8V/7,98wh e la nuova batteria,con la quale dovrei sostituirla ha i valori 3,8V/5,70Wh. Potrebbe quest'ultima funzionare sul mio Samsung 5Neo? Grazie mille in anticipo!

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    1. Salve e grazie per il suo interesse. Il valore che differisce tra le sue batterie è indicato con Wh, cioè watt all'ora: questa unità di misura indica l'energia totale. Perciò la sola cosa che potrei dirle guardando quei valori è che la seconda batteria ha lo stesso voltaggio (V) ma meno energia. Il consiglio rimane sempre quello di usare batterie originali, possibilmente del produttore stesso, qualora non si avesse una ragionevole certezza sull'alternativa. Purtroppo di batterie in giro ne esistono moltissime ed è impossibile stilare un discorso unico per regolarsi.

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  16. Buongiorno, innanzitutto la ringrazio e mi complimento con lei per avermi chiarito molti dubbi ma ne ho ancora qualcuno. Quando un dispositivo raggiunge il 100 % ho capito che leggendo gli articoli ( anche l'articolo riguardante la ricarica dello smartphone mentre si dorme) che la batterie "soffrono" perché sono molto cariche per molto tempo. Quando io lasco il telefono tutta la notte sotto carica la batteria arriva a 100 e magari dopo un po passa a 99,9 perché si scarica dunque l'alimentatore riprende a caricarla fino a quando non torna a 100 e così via per tutta la notte. Io mi chiedo se questo procedimento a lungo andare può essere dannoso per le batterie oltre per il fatto che essendo già carica si sta già danneggiando. Seconda domanda: in caso io abbia un telefono che assorbe 5 V 1A cosa succede se lo ricarico con un alimentatore più potente ? Oppure il contrario se ho una basetta per la ricarica wireless che assorbe 5V 2A e la alimento con un alimentatore da 5V 1 A l'alimentatore si ferma a 1 A oppure si sovraccarica e va a 2 A? Terza ed ultima domanda: Ho un alimentatore 5V 2A collegato ad un hub al quale sono collegati 2 dispositivi uno con una basetta wireless quando sono in carica (entrambi o solo uno alla volta) noto tramite un applicazione che la corrente che assorbono non è costante per capirci varia tra 100ma e i 500 ma addirittura se li uso arriva pure a valori negativi nonostante sia in carica. E' normale questa cosa? Grazie

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    1. Salve e grazie del suo apprezzamento.
      Le confermo che lasciare la batteria in carica durante la notte, soprattutto se acceso, accorcia la vita alla batteria: se fosse almeno spento, una volta raggiunto il 100% la carica si bloccherebbe anche col cavetto inserito (e comunque sarebbe un male perché caricare SEMPRE al massimo la batteria non è bene); ma col telefono acceso, al primo raggiungimento del 100% il telefono comincia a riscaricarsi perché ci sono comunque alcune funzioni attive che consumano, quindi passa al 99% e il caricatore lo riporta al 100%. Questo gioco continua per ore e rovina la batteria, quindi il consiglio è imparare i tempi di ricarica del proprio smartphone, regolarsi e mettersi a letto col telefono già carico (magari lasciandolo in modalità aereo), oppure continuare a caricarlo al mattino durante la doccia e/o la colazione. In generale dargli delle cariche parziali durante la giornata ovvia a questo problema e consente di risolvere la questione di sera prima di andare a letto.

      Per la seconda domanda, ciò che è bene non sforare è il voltaggio (V), la velocità della corrente (A, l'amperaggio) è un parametro più "elastico", ma il consiglio migliore resta quello di usare il caricabatteria del produttore o comunque avente gli stessi parametri, perché qui le variabili in gioco sono molte più di quelle che si potrebbe pensare (es. voltaggio e amperaggio sono giusti, ma il caricabatteria è costruito male o con materiali scadenti ,perché non è quello originale e allora la batteria potrebbe rovinarsi lo stesso). È quindi meno facile poter fare una generalizzazione, specie in questa sede.

      Per la terza domanda, per evitare di fare troppe ipotesi, le consiglio di far verificare dal vivo con apposita strumentazione che sia tutto in ordine, così dormirebbe sonni tranquillissimi.

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  17. Salve, ho letto con interesse il suo post. Premesso che non conoscevo queste informazioni per cui facevo scaricare il telefono fino al 10-5% è lo facevo ricaricare al massimo, ora ho una domanda da farle.
    Negli ultimi giorni sto utilizzando il telefono come hotspot, che ovviamente consuma tanta batteria. Allo stesso tempo, mentre lo uso come hotspot sto collegando il telefono per caricarlo al pc che ovviamente ha una velocità di ricarica molto lenta al punto che, al momento di spegnere il pc, la carica arriva al 40-50% pertanto se devo risollegarmi nel pomeriggio devo necessariamente rimettere in carica il telefono.
    Inoltre ho notato che, mentre il telefono è collegato al pc, se parlo al telefono perde anche un poco di carica. Questo comportamento incide sulla vita della batteria?
    Grazie, Marco

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    1. Salve a lei e grazie per il suo interesse.

      A essere pratici e non troppo pignoli, usare il telefono mentre lo si carica non è un atto criminale in generale.

      Tuttavia ciò che a livello tecnico può incidere è il surriscaldamento intero: la ricarica produce sempre un aumento di temperatura a causa di attriti elettrici interni delle componenti che reagiscono al passaggio della corrente (effetto Joule); siccome anche l'uso del telefono in sé attiva circuiti che si scaldano a loro volta e siccome le onde elettromagnetiche che vanno e vengono dalle antenne pure hanno questo effetto, ne consegue che la ricarica durante l'uso intenso usura di più le componenti; è quindi meglio caricare il telefono quando non lo si usa o, meglio ancora, tenendolo spento (ciò è particolarmente utile nei mesi caldi).

      Quello che posso consigliarle è o riformulare il suo uso in modo che non sottoponga il telefono ad eccessivi stress termico-elettrici (se è possibile, ovviamente) oppure acquistare uno smartphone con batteria grande, in modo che lei possa fare quelle operazioni senza aver troppo bisogno di tenerlo in carica mentre lavora.

      Se proprio non può adottare nessuna di queste due operazioni, tuteli il più possibile il suo dispositivo, rinfrescandolo prima e dopo l'utilizzo, oppure faccia qualche pausa durante la sua attività in modo da farlo raffreddare un po'.

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  18. Un articolo davvero eccelso, utilissimo ed esaustivo. La ringrazio vivamente.

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  19. Articoli bellissimi ed esaurienti peccato che sono un po' duro. Mi puoi dare un consiglio? Uso un tablet per videosorveglianza che rimane acceso sempre. È possibile un programma o altro tipo carica scarica 80-40 come consigli tu? Cioè programmarlo in modo che faccia il ciclo automaticamente. Ti ringrazio per eventuali consigli dettagliati, Emanuele.

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    1. Salve! Non mi risulta che esista un software in grado di interrompere la ricarica anche con caricatore inserito a una percentuale inferiore alla massima e che possa anche far riprendere la carica quando questa scende sotto un certo valore. A meno che qualche programmatore bravo non ci abbia nel frattempo pensato, l'unica soluzione è tenere continuamente in carica il tablet. Se si fosse trattato di un dispositivo in grado di funzionare con alimentazione e senza batteria (un computer portatile) sarebbe stato diverso.

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    2. Con accubattery puoi mettere la sveglia quando arriva ad una determinata percentuale di batteria per esempio imposti 75 e suonerà quanto arriva a 75 ma devi essere tu a staccare il cavetto perché non stoppa la ricarica

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  20. Finalmente un articolo, uno dei pochi se non addirittura l' unico, tecnicamente perfetto ed esaustivo riguardo al tema trattato! Qualcosa già conoscevo, ma qui ho finalmente capito come trattare in maniera adeguata la batteria del mio smartphone.
    Complimenti e grazie

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  21. Salve, interessante articolo fatto molto bene. Vorrei che mi risolvesse questo dubbio che ho da un bel pò. Io carico il telefono sempre fra 80 e 20 %, ma quel che noto è che ovviamente dopo la ricarica il telefono è molto caldo (ricarica ultra rapida non disattivabile, batteria lipo). quello che mi preoccupa è se utilizzare il telefono subito dopo averlo staccato dal caricabatterie sia un danno, poichè spesso stacco il telefono e mi metto a giocare. Grazie mille

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    1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    2. Salve, come forse già saprà la ricarica rapida surriscalda di più lo smartphone per via di flussi di corrente più frequenti che, per effetto Joule, surriscaldano i circuiti.

      Se la ricarica ultrarapida non può essere disattivata, una serie di rimedi più "casalinghi" possono essere presi, ad esempio: 1) non tenere il telefono su superfici come cuscini, divano, coperte ecc che impedirebbero di disperdere calore (meglio su un piano rigido di legno, marmo, plastica); 2) ridurre l'intervallo di ricarica, riadattando leggermente le proprie abitudini di ricarica: da 80% a 20% è un salto del 60%, ma se ricarica da 80% a 40% sta in carica per meno tempo; 3) tenere due minuti il telefono in frigo subito prima della ricarica e subito dopo essa (due minuti, non di più, per evitare formazione di condensa, soprattutto d'estate), in modo da raffreddarlo e ridurre il surriscaldamento; 4) se il suo telefono ha una cover in silicone, rimuovere la cover durante la ricarica; 5) ricaricare il telefono da spento, in quanto così si carica più velocemente e contemporaneamente non usa i circuiti, riducendo lo sviluppo di calore; 6) sicuramente non cominciare a giocare subito dopo la ricarica, per dare tempo al telefono di disperdere calore.

      Più di questo credo ci sia poco da fare.
      Spero di aver aiutato.

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  22. Quindi se devo avere intervalli così ridotti della batteria alla fine devo stare sempre col caricatore dietro.....non è una critica all'articolo ma alla tecnologia che ci vendono

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    1. La sua è una giusta osservazione, ma per fortuna non sempre c'è questo disagio.

      Nel caso in cui una persona passi la maggior parte della giornata in luoghi chiusi (una casalinga in casa o un impiegato in un ufficio), si approfitta delle prese di corrente a disposizione.

      Nel caso di qualcuno che viaggia molto una power bank portatile può risolvere il problema.

      Inoltre conviene dare una carica al telefono nei momenti morti (mentre mangio, mentre mi lavo, mentre svolgo un compito qualunque), proprio per non dover interrompere l'uso del telefono quando serve.

      Inoltre, cosa importante, la frequenza del bisogno di caricare dipende anche dalla capacità della batteria e dall'uso dell'utente: se sono un utente accanito che gioca spesso col telefono o guarda molti video avrò bisogno di caricare di più, altrimenti la batteria si scaricherà più lentamente; se ho una batteria da 5000 mAh si scarica in più tempo, altrimenti più velocemente.

      Come si vede, c'è una combinazione di fattori che influisce.
      La nostra scelta di fare queste operazioni di manutenzione e prevenzione dipende da quanto vogliamo che duri il dispositivo comprato (e, per chi ci tiene, è anche una questione ecologica, perché, come si sa, più butto cose, più inquino).

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  23. una collezione di dicerie commerciali, numero uno: "le batterie al litio non soffrono dell'effetto memoria"

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    1. Wow, ci vuole coraggio a uscirsene con una frase del genere!
      E non tanto perché va contro ogni evidenza scientifica (quindi dimostrata), quanto perché va contro anche ogni conferma pratica (mia e altrui)... e da anni!

      Certo, si poteva dire anche che l'effetto memoria è ridottissimo, talmente ridotto da non essere apprezzabile. Nella pratica è lo stesso. Si chiama approssimazione. Come dire che una strada è lunga 120 metri invece che 120 metri e 15 millimetri.

      Ma non importa, siamo sul web, lo stesso luogo dove si può dire che i vaccini fanno venire l'autismo e che il cancro si può curare con acqua e limone. Ognuno si sceglie la verità in cui credere.

      Io comunque preferisco sempre chi argomenta e chiarisce ciò che dice (possibilmente dimostrandolo) con educazione a chi si prende con arroganza il disturbo di fermarsi a scrivere commenti solo per denigrare... Senonché il web è anche questo.

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  24. Salve, complimenti per l'articolo molto curato e dettagliato. Le volevo chiedere, cambia qualcosa tra un ciclo di carica parziale dal 20% all'80% e uno, ad esempio, tra il 30% e il 90%? In fin dei conti si parla sempre di una ricarica del 60% o sbaglio?

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    1. Salve! Giusta domanda, che mi permette di fare una necessaria precisazione: non è tanto il "salto" di percentuale che può condizionare l'invecchiamento della batteria, quanto il raggiungimento di valori di voltaggio troppo alti o troppo bassi durante questo salto.

      In poche parole, la batteria si rovina quando si va verso percentuali vicine al 100% e allo 0%. Quindi, paradossalmente, un salto del 60% che vada dal 100% al 40% tutti i giorni contribuirebbe a rovinare la batteria più di un salto che vada dal 90% al 30%.

      Io comunque faccio un salto più piccolo (75%-45%) da molti anni e le mie batterie si sono sempre mantenute a livelli pressoché intatti di prestazioni.

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    2. Grazie mille per la risposta, io solitamente ho sempre staccato la carica al 90% in modo tale da poter resettare i valori delle ore schermo/utilizzo del dispositivo che solitamente si resettano raggiunta questa percentuale (mi piace vedere quante ore display/standby faccio con una carica e purtroppo caricare fino al 90% è l'unico modo per non far cumulare le ore)

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    3. inoltre fuori casa mi sarebbe difficile fare micro cariche quindi cerco sempre di uscire di casa con una percentuale più o meno alte

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  25. Salve,sicuramente tutti gli accorgimenti elencati nel ottimo e dettagliato articolo sono validi,ma dovrebbero essere supportati da statistiche pratiche di utenti che con questi accorgimenti hanno per davvero allungato la vita delle batterie,detto questo i software interni dei telefono attuali,doverebbero garantire in automatico tutte le precauzioni del caso,se il telefono indica una ricarica o scarica i numeri visualizzati saranno non reali perché il software "inganna"l'utente con valori non reali,0% scarica non sara veritiero, come carica 100%.Anche se con le batterie ,oramai tutte interne ,fanno si che cambiare la batteria risulta sempre più costoso,e si cambiano con facilità i telefoni, sia perché non conviene a volte cambiare la batteria ,sia che fa più piacere il nuovo modello di cellulare di turno.Chiudendo allungare la vita delle batterie è quasi inutile perché le persone amano cambiare il telefono molto prima che la batteria muore..

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    1. Salve! Ci sono un paio di punti nel suo ragionamento su cui soffermarsi.

      Le statistiche di cui lei parla esistono in realtà, sia a livello di test effettuati da aziende (tipo batteryuniversity) sia con l'esperienza personale (io stesso, ma non solo io, ho verificato su più modelli quanto esposto constatando effettivamente la riduzione di usura della batteria). Essendo le ragioni esposte basate su fenomeni di elettrochimica, non c'è comunque modo di sospettare che possano non funzionare: il bello di una tecnologia è che reagisce sempre allo stesso modo una volta definita, perché si basa su leggi di natura che quelle sono e quelle restano.

      Riguardo all'intelligenza dei software che lei cita (ovvero le cosiddette "batterie intelligenti"), non si può dire che prendano TUTTE le precauzioni del caso, in quanto gran parte dell'effetto di usura dipende da come l'utente usa la batteria. Esempio: nessun software mi impedisce di caricare il telefono durante la notte tutte le volte, portando continuamente il voltaggio a valori alti e usurando più in fretta la batteria.

      In verità le aziende hanno interesse proprio a incentivare l'usura rapida degli smartphone, perché così vendono di più (obsolescenza programmata) e qualche azienda in passato è stata anche multata per questo, in quanto lo faceva in modo troppo sfacciato.

      Non posso dirmi d'accordo sul fatto che IN ASSOLUTO non convenga cambiare la batteria e le espongo i due motivi. Il primo è che non si dovrebbe proprio arrivare al punto di cambiarle ed è per questo che risulta utile adottare gli accorgimenti sopraesposti. Il secondo è che, anche se si è costretti a ricorrere alla riparazione, il costo non sarà mai simile a quello di uno smartphone nuovo, per quanto caro possa essere il tecnico! Inoltre riparare consente di produrre meno rifiuti allungando la vita degli oggetti di elettronica, notoriamente molto inquinanti, quindi la convenienza non è solo economica, ma anche ecologica (che poi sempre economica vuol dire, date le implicazioni che l'inquinamento ha).

      Se poi si dice che l'utente non ripara perché vuole cambiare modello per fini esclusivamente consumistici, allora questo è un discorso completamente diverso: non si può dire che non conviene perché la gente vuole passare al modello successivo. Anzi, secondo me dovremmo smettere di assecondare proprio questa corsa ossessiva che fa gli interessi solo delle aziende a danno delle nostre tasche e dell'ambiente. Credo anzi che un simile "segnale" da parte degli utenti indurrebbe alle aziende di darsi una calmata con questa frenesia malata di sfornare 15 modelli di smartphone all'anno, spesso così simili tra loro che addirittura, all'interno di una stessa azienda, si fanno concorrenza da soli!

      In questo senso un esempio lodevole viene dal FairPhone, fatto da un'azienda che produce uno smartphone modulare, riparabile facilmente dall'utente stesso comprando solo il pezzo rotto, completamente smontabile e il cui modello nuovo esce solo dopo 5 anni dal modello precedente. Non sarà la perfezione, ma è un grosso passo avanti rispetto alle logiche di Apple e simili.

      In conclusione, per come la vedo io: l'elettrochimica non lascia dubbi, possiamo adottare gli accorgimenti tranquillamente; dovremmo far durare le cose più possibile, tanto più se le aziende si sforzano di impedircelo; riparare e recuperare va sempre preferito, a meno di non poterlo evitare, all'acquisto del nuovo, perché questo è un meccanismo che fa male alle tasche e all'ambiente in cui viviamo. Chi preferisce fare il contrario, lo faccia pure, sapendo però che spenderà molto più di quanto potrebbe e lasciando un impronta ecologica superiore a quella che poteva lasciare.

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  26. Salve! Complimenti per l'articolo, veramente chiaro, conciso e semplice. Ed ecco la mia questione: hoi appena acquistato uno smartphone Realme che supporta la ricarica Warp Charge a 65W e output da 8A...praticamente la batteria da 4300 mA si ricarica in poco più di mezz'ora (provato solo una volta alla prima ricarica). Detto ciò, alla luce dell'articolo, mi ritrovo due caricatori Huawei: uno molto semplice con output 1A; l'altro Quick Charge (chiramente nulla a che vedere con Warp Charge) con output a 2A. Dato che voglio usare la Warp solo in casi di emergenza, mi consigli:
    1) la ricarica lentissima a 1A, tenendo conto che da 20 a 80-90% impiegherebbe 3.5 ore circa a ricaricarsi?
    2) o la "vecchia" quick charge a 2A, per cui impiegherebbe meno di 2 ore a ricaricarsi, tenendo conto che comunque è 4 volte inferiore alla Warp in termini di amperaggio?

    Grazie

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    1. Salve. Dipende dall'effetto che si vuole ottenere: se la priorità è preservare la batteria più possibile, la ricarica lenta è la soluzione più sicura, ma è ovvio che è applicabile se si ha la possibilità di tenere il telefono in carica e vicino mentre lo si usa (es. in ufficio).
      Viceversa per ogni altro caso.

      Io però aggiungo una postilla, a prescindere dalla sua scelta: caricare il telefono da spento velocizza la ricarica.

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  27. Salve, complimenti per l'articolo ben dettagliato. Volevo chiederle dato che ho acquistato un nuovo smartphone in grado di supportare la ricarica veloce (che voglio utilizzare occasionalmente) se posso comprare un caricabatterie da 25W adatto per tale carica o se sarebbe meglio tenere quello vecchio da 1A e credo 10W di altra marca. Insomma i caricabatterie a carica veloce caricano le batterie sempre al rapidamente o disattivando la funzione diventano caricabatterie "normali"?

    Grazie!

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    1. Salve! Se ho ben inteso la sua domanda, lei è interessato a poter decidere se attivare o disattivare la ricarica rapida secondo la sua scelta. Tale funzione dipende in genere dal telefono che, con le sue impostazioni, "decide" se accogliere o meno una ricarica veloce tramite il caricabatteria (se compatibile con la funzione). Sempre se ho capito bene, il caricabatteria che ha trovato con lo smartphone comprato non offre la ricarica veloce, quindi lei vorrebbe sapere se può comprare un caricabatteria rapido a parte, per usarlo all'occorrenza. Sulla sicurezza della scelta non posso garantire perché questa dipende dalla qualità costruttiva del caricabatteria e dall'uso dell'utente, ma in generale usare un caricabatteria a maggiore potenza non ha nulla di rischioso "in sé" se lo smartphone offre questa possibilità. L'unica cosa che non posso sapere è se il suo smartphone offre la possibilità di regolare la carica da veloce a normale anche col caricabatteria da 25W (dovrebbe verificare nelle impostazioni).

      A prescindere da ciò è sempre buona regola usare il caricabatteria prodotto dall'azienda costruttrice, se non altro perché su di esso ha "almeno" la garanzia dei test effettuati (quindi non è perché sia "più compatibile" di altri, come molti pensano).

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