lunedì 18 gennaio 2016

Telegram meglio di WhatsApp: è più sicuro, più ricco e gratis per sempre

     Cari utenti di WhatsApp, questo post è soprattutto per voi, perché qui potrete trovare in modo chiaro e completo tutti i motivi per cui non vi conviene usare WhatsApp per la vostra messaggistica istantanea. E se siete paranoici, ansiosi, se ora andrete in panico perché temete di rimanere senza la possibilità di avere un’alternativa valida per la vostra chat, state tranquilli, perché sempre in questo post saprete come continuare a fare esattamente quello che prima facevate con WhatsApp – e anche più di quello – ma senza pagare nulla. La risposta si chiama Telegram, compatibile con Android, iOS, Windows Phone e BlackBerry 10.
     Vediamo insieme quali sono le differenze tra queste due applicazioni e perché convenga a tutti di mollare la filosofia di WhatsApp a favore del più funzionale Telegram.

Telegram è sempre stato gratis e lo sarà per sempre
     La prima differenza di rilievo è anche quella che forse interesserà di più: Telegram non si paga e non si pagherà mai, a differenza di WhatsApp, che in questi anni si è finanziato prendendo i soldi dai suoi utenti.
     Attualmente anche WhatsApp è gratuito, ma fino a gennaio 2016 era a pagamento e gli utenti che avevano pagato per più anni anticipatamente non sono stati ovviamente rimborsati. E sì che WhatsApp di soldi ne ha fatti da quando si è lasciata acquisire da Facebook: lacquisizione da parte di Facebook è costata infatti la cifra astronomica di 19 miliardi di dollari (circa 17 miliardi e 400 mila euro), soldi che sono serviti a comprare le informazioni ottenute spiando gli utenti. Del resto è così che funzionano le indagini di mercato: si offre un servizio gratis (con WhatsApp non è nemmeno gratis perché lo ha fatto anche pagare!) e dalle conversazioni tra utenti, dai file che essi si scambiano le aziende raccolgono dati e informazioni sulle persone, per poter poi impostare le proposte di mercato con la pubblicità e portare la gente ad acquistare cose di cui non ha bisogno. A ben pensarci, quindi, la morale è: WhatsApp ci spia la rubrica e accede alle informazioni dei contatti, ci usa come merce per fare soldi e ha preteso pure che lo pagassimo! Non è un pelino troppo sfacciato?

Telegram è più sicuro di WhatsApp e rispetta di più la privacy
     L'utente medio non si pone mai il problema della privacy quando si parla di applicazioni. In effetti la violazione della privacy sui dispositivi smartphone è un tema molto più serio di quanto si pensi: molte app accedono a sezioni del nostro cellulare a cui non dovrebbero accedere per poter funzionare, andando a spiare i nostri contatti, i loro numeri, a volte perfino gli sms o gli allegati delle nostre e-mail... WhatsApp non è che eccella in rispetto della privacy, anzi: proprio nel 2013 si sollevò un polverone riguardo eventuali misure restrittive prese contro WhatsApp a causa del poco rispetto della privacy che riserva ai suoi utenti. Questo scandalo colpì anche altre app di messaggistica, come Skype e Viber, e furono perfino stilate delle classifiche.
     Telegram dedica invece molta attenzione alla sicurezza e lo fa anche in più di un modo:
  • Messaggi criptati end-to-end – In primis i messaggi possono essere inviati con Telegram in chat segrete. Una chat segreta si apre come una chat normale, ma in essa i messaggi sono altamente criptati (cioè mascherati) sul dispositivo del mittente e vengono poi decriptati (cioè smascherati) solo quando sono arrivati sul dispositivo del destinatario: questo vuol dire che Telegram non può spiare i messaggi, ovvero che i server di Telegram fungono solo da tramite per far viaggiare il messaggio, ma nessun messaggio viene memorizzato sui server (il server, per chi non lo sapesse, è un dispositivo – come un pc – sparso in tante copie nel mondo che di fatto eroga, fornisce un servizio a degli utenti quando si collegano a internet); il protocollo di criptazione dei file è davvero molto sicuro, parecchio difficile da violare, al punto che Telegram, che sa il fatto suo, offre un premio di 300 mila dollari a chi riesca a violarlo. WhatsApp ha aggiunto solo di recente la crittografia end-to-end, mentre Telegram ce lha da tempo immemore;
  • Chat segrete e messaggi che si autodistruggono – 
    Inoltre esistono chat segrete con la possibilità di impostare l’autodistruzione dei messaggi tramite un timer (impostabile da parte di tutti gli interlocutori della chat) che cancella i messaggi che sono stati inviati, compresi file multimediali e messaggi vocali; il timer può essere regolato a piacere, decidete voi dopo quanto tempo il messaggio debba distruggersi (pochi secondi, alcuni minuti, ore, giorni... avete solo l’imbarazzo della scelta); il bello è che il messaggio viene cancellato dai dispositivi di entrambi gli interlocutori, non solo dal dispositivo di colui che ha impostato il timer, e non c’è modo di recuperarlo, una cosa particolarmente utile quando volete scambiare informazioni sensibili e molto personali e volete dormire sonni tranquilli... Sarà come essere agenti segreti: "Questo messaggio si autodistruggerà fra 30 secondi".
  • Telegram funziona anche senza numero di telefonoSarete poi contenti di sapere che è possibile aprire chat con altri utenti anche senza che ci si scambi il numero di telefono: mentre con WhatsApp, infatti, potete chattare solo con persone che sono presenti nella vostra rubrica (quindi persone di cui avete il numero e che conosceranno il vostro numero a loro volta), con Telegram è possibile trovare qualunque altro utente semplicemente cercando nell’apposito campo di ricerca il loro username che usano su Telegram, se ne hanno uno (e se temete che in questo modo un utente possa darvi fastidio lo potete bloccare, così avete garantito sia il diritto a non essere scocciati che il vostro diritto a non diffondere il numero di telefono! Cosa volete di più? Sangue?!). La creazione di uno username non è obbligatoria e se lo create potete cancellarlo in modo da non essere più trovati in questo modo. Come vedete, il sistema non ha falle.

Telegram invia file più grandi e in qualità migliore
     Le app di messaggistica non permettono solo di inviare testo, ma anche file di vario tipo, come foto, video, documenti. Ebbene anche qui le differenze tra Telegram e WhatsApp sono abissali. Ecco perché:
  • WhastApp comprime le foto, vuol dire che la qualità della foto viene abbassata durante l’inoltro, mentre Telegram invia le foto nella loro qualità originale;
  • WhatsApp presenta un limite alla dimensione massima di file che possono essere inviati: attualmente WhatsApp consente di inoltrare file grandi al massimo pochi MB, mentre con Telegram si può inviare un file grande fino a 1.5 GB! Vuol dire che con Telegram potete inviare interi file di setup, oppure film o video anche lunghi, archivi pieni zeppi di file al loro interno...
  • Telegram invia file di ogni tipo, file audio (esempio: in formato .mp3), file video (.mp4, .avi, .mkv...), file in formato .pdf, file di testo .docx, file di presentazione .pptx, fogli di calcolo in .xls ecc...

Telegram si può usare su più dispositivi contemporaneamente
     WhatsApp funziona su un dispositivo alla volta, mentre con Telegram esistono delle applicazioni native fatte apposta per il pc e per i tablet, su cui potete usare lo stesso account. Facciamo un esempio. Uso spesso il pc per lavoro o per studio, ma ricevo anche molti messaggi via Telegram: posso usare le chat di Telegram sul computer installando lo stesso Telegram sul computer (cioè insallando l’applicazione nativa Telegram Desktop, che tra l’altro è compatibile con Windows, Linux e Mac). Volendo, posso anche usare la versione web, cioè usare la chat di Telegram dal browser (Google Chrome, Firefox...), senza installare alcuna applicazione. E se devo andare in bagno e non posso portare con me il computer, riprendo lo smartphone e continuo a messaggiare da lì, quando torno riprendo dal pc. Di fatto posso chattare con la stessa persona da più dispositivi contemporaneamente: in termini tecnici si dice che Telegram è un sistema multipiattaforma. La sincronizzazione dei messaggi è garantita dalla loro gestione via cloud. Potete vedere come si presenta Telegram sul pc in questo breve video.


Gruppi più ampi con Telegram
     I gruppi di WhatsApp hanno una capienza di membri limitata (al momento) a 100 membri, mentre con Telegram siamo a quota 200! Non servono commenti, se non precisare che sui gruppi di Telegram è possibile promuovere un gruppo a supergruppo quando esso raggiunge i 200 membri: quando un gruppo diventa supergruppo può avere fino a 5000 membri.

Telegram è open source
     Questo rientra tra i pregi “etici” di Telegram. Ogni applicazione possiede un suo codice sorgente, cioè le informazioni codificate con cui funziona. Alcuni programmi nascondono il codice all’utente, il che significa che se nel codice ci sono anomalie o falle (e l’app funziona male o è poco sicura) l’utente non lo sa e non può intervenire. I programmi open source (“a sorgente aperta”), come Telegram appunto, mettono invece a disposizione il codice a tutti gli utenti: è una misura di trasparenza molto più corretta e democratica, perché in questo modo ciascun utente può sorvegliare il codice, volendo può accorgersi di anomalie e avvisare gli altri.
     Questo discorso vale anche per i sistemi operativi: Windows, ad esempio, ha il codice nascosto, mentre Linux è un open source.

Con Telegram si possono creare canali su cui farsi seguire
     Avete presente i canali YouTube, da cui ricevete notifiche di nuovi video pubblicati, oppure le pagine Facebook che seguite e di cui vedete i post ogni volta che vengono pubblicati? Con Telegram è possibile creare un proprio spazio su cui farsi seguire dai propri followers: si crea un canale, che appare sotto forma di chat e che funge da bacheca; sulla chat-bacheca potete pubblicare qualunque cose vogliate (messaggi di testo, foto, video, documenti...); gli iscritti al vostro canale possono leggere il contenuto e restare aggiornati su ciò che condividete. Facilissimo!
     I canali di Telegram sono uno strumento molto originale per un’applicazione di questo tipo e permette di farsi ulteriore pubblicità se siete blogger o se avete altri canali sparsi per il web che volete far conoscere.
Un focus molto chiaro sui canali Telegram può essere trovato in questo breve video del canale YouTube Sgnoogle:


Telegram ha i bot, chat automatiche che eseguono comandi
     Avete presente gli assistenti virtuali? Sono piccoli programmi che eseguono dei compiti per voi. Telegram possiede una cosa simile: si chiamano bot e si tratta di vere e proprie chat alle quali potrete dare dei comandi che il bot esegue. Si va da bot seri, come Trackbot, che rintraccia un vostro pacco in viaggio usando semplicemente il codice di tracciabilità che gli fornite, a bot più faceti, come SpacoBot, che insulta a comando i vostri amici che avete preso di mira.
     I bot più usati sono quelli che trovano file o notizie sul web per voi senza farvi cercare nulla: come ImageBot, che trova sul web immagini, GIF e video.
     I bot sono davvero tanti e le loro funzioni arricchiscono ulteriormente l’offerta di Telegram. In WhatsApp non esiste nulla di simile.

Chat più ricche con gli stickers
     Avete presente le emoji? Le faccine che usiamo continuamente nelle chat: esistono sia in WhatsApp che in Telegram. Solo che Telegram, oltre alle emoji, ha anche gli stickers, vere e proprie immagini non stilizzate che possono essere usate come le emoji. Alcuni stickers sono già forniti da Telegram di default e sono associati ad alcune faccine (li trovate nell’elenco in cui si trovano le emoji): nella pratica, cliccando su una faccina potete scegliere se pubblicare essa o lo sticker ad essa associato. Gli sticker sono molto più divertenti, perché hanno una maggiore espressività: quelli forniti da Telegram comprendono anche personaggi famosi, come Cleopatra che manda il bacio, oppure Freud in posa da figo, o anche Dante che si dispera...

     Gli stickers di Telegram sono anche personalizzabili! Potete creare il vostro personale pacchetto di stickers, magari con il vostro volto e usarlo nelle chat con i vostri amici.
     Una guida su come creare i vostri sticker potete trovarla in molti video, tra cui questo.

Photo editor incorporato
     Degno di nota poi è il photo editor: quando scattate una foto direttamente da Telegram per inviarla a qualcuno, dopo aver salvato la foto potete modificarla con un programmino di Telegram stesso e poi inviarla con le modifiche che avete apportato.


      Telegram è in forte ascesa proprio per tutti questi pregi. L'applicazione viene usata anche da molte aziende per comunicare in modo gratuito ed affidabile con i propri impiegati.
      Come vedete esiste una valanga di motivi per cui prendere in considerazione Telegram, ma più che altro esistono parecchi motivi per rinunciare a WhatsApp, il cui modo di funzionare è altamente scorretto sotto il piano etico e più carente sotto quello funzionale.
      Ora, nessuno dice che dobbiate eliminare da un giorno all’altro il vostro WhatsApp dallo smartphone: sappiamo tutti che a causa del bacino di utenti molto numeroso questo creerebbe qualche disagio. Però si potrebbe cominciare a scaricare Telegram e usarlo assieme a WhatsApp, cominciate con qualche amico, vedete come vi trovate (vi troverete benissimo, perfino la grafica è uguale a quella che avete in WhastApp, quindi non dovrete nemmeno abituare l'occhio), magari spargete la voce e consigliate agli amici di usarlo: magari continuerete a usarli entrambi, ma di certo vi troverete meglio su Telegram. Ci guadagneremmo tutti e daremmo anche un bel segnale al signor Zuckerberg affinché imposti politiche più corrette e rispettose nei confronti dei suoi utenti.

P.S. Se avete dubbi su altre questioni potete consultare la pagina (in italiano e in altre lingue) delle FAQ di Telegram.


mercoledì 6 gennaio 2016

Il messaggio del gorilla Koko all’umanità: «Aiutate la Terra!»

     Esiste al mondo una scimmia in grado di comunicare con gli esseri umani. È una femmina di gorilla, è nata nel 1971 e si chiama Koko: Sapere audeo ha raccontato la sua storia nel 2012 in un post.
     La storia è semplice: una psicologa, la dott.ssa Patterson, le ha insegnato il linguaggio dei segni usato dalle persone mute; nel corso dei suoi quasi 45 anni Koko ha imparato a formulare più di 1100 concetti e a capirne ancora di più usando e vedendo usare le mani. Come si vede da numerosissimi video, molti dei quali disponibili su YouTube, Koko sa qualificare lidentità propria e quella altrui, sa comunicare i suoi bisogni, esprimere i suoi sentimenti e i suoi gusti, sa fare richieste e comprende una enorme quantità di concetti, spesso anche astratti, che le vengono comunicati, come il concetto di tempo o quello di morte.
     Famosa per aver incontrato anche lattore Robin Williams e aver “parlato” e giocato con lui, Koko è tornata di recente alla ribalta con un vero e proprio messaggio allumanità. Si tratta di pochi secondi, nemmeno un minuto, ma il contenuto è davvero stupefacente se si pensa che viene da un gorilla: in questo messaggio Koko dice che luomo, a causa della sua stupidità, ha messo in pericolo la Terra e chiede di aiutare il pianeta.
     Molti scienziati vorrebbero sondare lattuale capacità comunicativa dellanimale, un compito in verità non facile: infatti che Koko sia in grado di comunicare è cosa fin troppo ovvia, ma più difficile è capire fino a che livello di complessità sintattica possa spingersi la sua abilità comunicativa e questa abilità viene sondata periodicamente. Ad ogni modo, quale che sia il suo livello attuale di “alfabetizzazione” e sensibilità concettuale, rimane la straordinarietà del “caso Koko”, primo animale al mondo capace di condividere con la specie umana lo stesso codice linguistico e, quindi, parlare la stessa lingua.

     Prima di guardare il videomessaggio (sottotitolato in inglese) vi lascio il suo contenuto: «Io sono un gorilla, io sono i fiori, sono un animale. Io sono la natura. Koko ama luomo, Koko ama la Terra. Ma luomo è stupido. A Koko dispiace, Koko piange. Il tempo vola! Guarite la Terra! Aiutate la Terra! Presto! Proteggete la Terra! La natura vi vede. Grazie.»

     Prendetevi questi pochi secondo per guardare queste immagini...


     Se siete curiosi e volete sapere come ha fatto la dott.ssa Patterson a creare questo bellissimo miracolo con cui due specie diverse possono comunicare con lo stesso codice linguistico e se volete vedere sapere come si è evoluto il percorso di apprendimento di Koko, potete dare uno sguardo a questo articolo (vi troverete anche un documentario dedicato).