venerdì 23 agosto 2013

Ecologia su strada: ecco l’autobus col giardino

     Che l’ecologia debba prendere piede sempre di più nelle nostre vite e nelle nostre attività è ormai una verità riconosciuta da tutti, poiché solo delle economie ecosostenibili possono assicurare la sopravvivenza del nostro pianeta. Da quando questi temi sono diventati di dominio pubblico, molte idee sono state sviluppate per rendere il nostro habitat più “verde”.
     Portare il verde in città presenta infatti svariati vantaggi per la qualità della vita e anche per l’economia locale. Per esempio, tempo fa nacque la moda di piantare degli orticelli sui tetti degli edifici: attenzione, non si tratta di una trovata eccentrica per ricconi, tant’è che a Toronto l’installazione di questi “roofgarden” è obbligatoria per ogni nuovo edificio.



     Ma c’è chi ha voluto spingersi oltre e portare il verde non solo in città ma in giro per la città: nasce così il Bus roots, l’autobus col giardino! L’idea venne per prima a Marco Castro Cosio, un ricercatore della New York University, che trattò il tema nella sua tesi di laurea e si aggiudicò il secondo posto alla Designwala Grand Idea Competition. L’idea di questo ricercatore era quella di installare sul tetto degli autobus newyorkesi uno strato di terriccio dove piantare delle pianticelle, per lo più di tipo erboso.
     Tre anni dopo, cioè nel 2013, in Spagna la Phyto Kinetic realizza grazie al designer Marc Granen un prototipo di autobus simile a questo e in circolazione a Girona, vicino Bercellona.

     Ma come funzionano questi autobus verdi? Sul tetto è necessario installare uno strato di terreno che ovviamente non può essere il terreno naturale così come esso si presenta in natura. Il substrato dove crescono le piante è idroponico. La coltura idroponica, detta anche idrocoltura, è un sistema di coltivazione che avviene fuori dal suolo e che permette alle piante coltivabili di crescere anche laddove non potrebbero (per mancanza di terreni adatti o per climi alterati o per scarsità d’acqua) ed è usata anche al di fuori degli autobus.
     Dopo aver steso questo strato, che può essere composto di vari tipi di materiali, vi si piantano i vegetali e si installano in esso dei sistemi di irrigazione. Nel caso dei nostri autobus, l’irrigazione può avvenire ottimizzando l’acqua che proviene dall’impianto di aria condizionata all’interno del veicolo: convogliata sul tetto, l’acqua va a bagnare direttamente il terreno e fa crescere le piantine.
     E se l’autobus non è in circolazione? Si può sempre innaffiare manualmente oppure sfruttando l’acqua piovana. Qualcuno ha però fatto notare che l’installazione di terreno, piante e impianto di irrigazione può far aumentare il peso del veicolo e questo si traduce in un consumo superiore di carburante, il che è contro i principi dell’ecologia che animano questo tipo di progetto. Per risolvere questo problema si è deciso di ridurre il carico usando come strato idroponico una schiuma facilmente malleabile e molto leggera.
     
Ovviamente le piante coltivate non possono essere alte, perché questo altererebbe i parametri dimensionali dei veicoli, che sono progettati con misure apposite in conformità alle gallerie o ai ponti; inoltre, piante troppo massive disturberebbero la guida, modificando l’aerodinamicità del veicolo, spostando il suo baricentro e rendendolo soggetto a una sorta di “effetto vela” in condizioni climatiche di vento. Le piante erbacee, grasse e arbustive basse non presentano invece questo problema. Inoltre la coltivazione di piante basse di tipo erbaceo non è detto che sia casuale: possono infatti essere coltivate specifiche famiglie di piante, magari con proprietà curative o estetiche, come quelle che vengono comunemente sfruttate dalle industrie cosmetiche o dalle erboristerie. E, chissà, forse si riuscirebbe anche a produrre qualcosa di commestibile, il che torna estremamente utile in un pianeta come il nostro in cui le risorse sono un problema costante.


     I vantaggi di un autobus con giardino sono molteplici:
  1. Permettono di restituire spazio verde alle città: tutti sappiamo che la cementificazione sottrae verde all’ambiente e che le piante hanno un ruolo importantissimo nelle nostre vite. Il progetto di Cosio, che prevedeva l’installazione di giardini sugli oltre 4500 autobus di New York, ognuno dei quali poteva ospitare 31 metri quadrati di piante, avrebbe portato in città 14 ettari di verde. E un ettaro vale 10 mila metri quadrati. Per avere un’idea, pensate che 14 ettari equivalgono a quasi 20 campi da calcio internazionali!
  2. Aumentano l’assorbimento dell’anidride carbonica: questo gas esiste in natura in una certa concentrazione ed è anche utile perché grazie all’effetto serra riesce a mantenere caldo il nostro pianeta; ma la sua emissione nell’atmosfera si è enormemente amplificata a causa delle attività umane e questo porta ad un surriscaldamento della Terra. Il protocollo di Kyoto sottoscritto nel 1997 serviva appunto a convincere i governi mondiali a ridurre le emissioni di gas serra: un aumento di verde nelle aree urbane riesce appunto a togliere questo gas tossico dall’aria. Le piante infatti si servono dell’anidride carbonica per espletare le loro funzioni vitali e l’aumento di superficie verde nelle città migliorerebbe la qualità dell’aria.
  3. Riduzione del surriscaldamento urbano: questa è una diretta conseguenza della riduzione dell’anidride carbonica. Le tipiche temperature asfissianti delle grandi città sarebbero un po’ più fresche.
  4. Contenimento dell’acqua piovana: molte volte gli allagamenti in città sono diretta conseguenza di piogge abbondanti, che il sistema fognario non è in grado di supportare: la presenza dei vegetali, che assorbono acqua, aiuta a prevenire gli allagamenti. Dunque, più verde c’è, più acqua si assorbe.
  5. Miglioramento estetico: il verde non ha solo una funzione ecologica, ma anche estetica. Una città più verde è anche più gradevole da vedere, oltre a fungere da maggiore attrazione per il turismo locale.

     Speriamo di vedere presto questo tipo di progresso anche nel nostro paese.
     

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