Una buona notizia per gli amanti dell’arte e dell’archeologia viene dagli scavi di Pompei, il sito archeologico dell’età romana più famoso al mondo. Risale a ieri, 21 giugno 2013, la riapertura della cosiddetta Casa degli Amorini Dorati, un’abitazione risalente al III secolo a.C., così chiamata a causa del ritrovamento al suo interno di un’incisione raffigurante un amorino su una foglia d’oro, facente parte di alcuni dischi di vetro che decoravano la camera da letto matrimoniale di quello che fu il proprietario, tale Cneus Poppaeus Habitus.
Casa degli Amorini Dorati: il peristilio col giardino. |
Scena di triade egiziana con Arpocrate, Iside, Serapide e il dio Anubi. |
La casa, un'abitazione patrizia di un quartiere “in” della Pompei antica, è divenuta famosa per il gran numero di affreschi parietali in “terzo stile” raffiguranti scene per lo più tratte dalla mitologia greca e piene di influssi esotici, per i mosaici pavimentali raffinati e il bel peristilio con giardino; essa è in realtà il frutto di una composizione edilizia, una fusione di due piccole case appartenenti al III e II secolo a.C., riunite, appunto, nel I secolo in un’unica, grande domus, ed è situata nella regione VI (lato nord-ovest degli scavi), nell’insula XVI (le insulae erano gli equivalenti dei nostri condomini). Nel
62 d.C. un terremoto danneggiò alcuni affreschi, ma il proprietario li fece
prontamente restaurare “in stile”. L’intero lavoro di ripulitura e restituzione
all’antico splendore ha richiesto più di un anno di tempo, ma finalmente ora la
casa è visibile ed è già un bagno di folla per i turisti che si sono immediatamente
precipitati ad ammirare i tesori artistici che questa costruzione conserva.
I lavori sono stati eseguiti con fondi della Soprintendenza speciale ai Beni archeologici di Napoli e di Pompei e facevano parte di ordinaria manutenzione: questo significa che il restauro di questa bellissima domus non rientra nel progetto Grande Pompei. La riapertura è stata presentata dalla direttrice degli scavi, Greta Stafani, e dalla direttrice tecnica dei lavori, Carmela Mazza, che, in fase di presentazione, ha annunciato altri due lavori di restauro, riguardanti rispettivamente la Casa dell'Ancora e la Casa dell'Efebo, entrambi parimenti condotti con i fondi della Soprintendenza di Napoli e Pompei.
Scena di Achille tra Patroclo e Briseide. |
Finalmente, dopo le polemiche relative ai crolli e allo stato di semiabbandono di alcune strutture (famoso il caso della Domus dei gladiatori), Pompei si riappropria di un pezzo importante del suo sito: i lavori sono consistiti prima di tutto nel recupero delle pitture murarie che rischiavano di staccarsi e nella loro pulitura dagli agenti corrosivi (in particolare l’umidità); sono inoltre state rifatte le coperture e consolidate le cornici in stucco; non di meno, il restauro ha interessato anche il giardino al centro del peristilio più un secondo giardino minore all’interno della domus.
È questa una grande occasione per questo straordinario sito archeologico di rilanciarsi e farsi un po’ di pubblicità, dopo un lungo periodo di incuria manutentiva. I turisti che affluiscono quotidianamente agli scavi di Pompei vengono dalle più svariate parti della Terra, a testimonianza dell’imparagonabile valore culturale e artistico di questo posto, che tutto il mondo invidia.
Per chi volesse dare uno sguardo ad alcuni scatti della Casa degli amorini (prima del restauro), segnalo questa pagina web che raccoglie scatti di architettura e archeologia. Coloro che invece volessero approfittare per fare una capatina da vicino al sito (dove c’è molto altro da vedere), ecco il link del sito degli scavi con gli orari di ingresso e le tariffe dei biglietti.
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