Nel paese del sottosopra, dove un politico
è libero di dire frasi razziste in TV e smentirle tranquillamente il giorno
dopo senza che nessuno gli renda conto di nulla; nel paese in cui è possibile
fare apologia dei reati osannando e santificando le tangenti; nel paese in cui
hai il dovere morale di fare opposizione e quando vai al potere non fai la
legge sul conflitto di interessi, svuotando il significato politico della
parola “sinistra”; nel paese in cui puoi instaurare una dittatura delle banche
che spinge la gente a togliersi la vita per la povertà e pretendere non solo che
ti obbediscano, ma anche che ti ringrazino perché a tuo dire li hai salvati;
nel paese in cui per governare un paese ti circondi di collaboratori che
vengono dalla mafia o da puttanelle o veline mancate ignorantissime e senza
alcuna qualifica; in un paese dovesi possono usare le leggi a proprio piacere
in modo da restare non puniti dalla legge quando si commettono reati… in un
paese del genere cosa volete che contino gli elettori?
Gli elettori nemmeno esistono in un paese
come questo. Eppure, in campagna elettorale, eccoli tornare, a dire di questi “signori”,
protagonisti indiscussi di tutte le loro “premure”. Eccoli rimessi al centro,
gli elettori, tutti a promettere di difenderli e tutelarli; tutti pronti a
giurare di lottare, di “sbranare” questo e quello, di fare “piazza pulita”,
perfino di restituire le tasse pagate ingiustamente!
E come li convinci, elettori del genere?
Come puoi ricoprirti di vergogna per anni e sperare che gli elettori ti ridiano
fiducia? Siamo in questo paese, siamo
in Italia! Qui le leggi del buon senso non attecchiscono: qui siamo mnemolabili
come i pesci, che abboccano all’amo ogni volta perché non ricordano mai che è
una trappola. Qui basta far leva sulle corde giuste e la gente, povera nell’animo
e nell’educazione prima che nelle tasche, ritorna ad affidarsi a te, ti ridà il
potere come la famosa moglie picchiata dal marito che non riesce a lasciare
perché da sola non si sente sicura.
In Italia la vergogna più grande l’hanno
vissuta gli elettori. Sono le persone comuni quelle che si sentono dire dagli
stranieri «Ma cosa parli a fare tu? Sei italiano! Sei poco credibile!». Sono
loro quelli che si sentono dare dei “mafiosi” e che nei video sono
rappresentati con le caricature di persone incivili che non sanno nemmeno fare
una fila alla posta. Gli elettori sono la razza più mortificata di tutte. E i
politici, ben coscienti della pochezza intellettuale e morale di cui sono
dotati gli elettori, hanno la faccia tosta di ripresentarsi, perché sanno di
poterci riconvincere, sanno che, per quanto ci prenderanno in giro, noi non
sappiamo stare senza di loro.
E si raccontano. Si raccontano con toni
dolci, li vedi comparire in TV umanizzati, ad abbracciare e ad adottare
cagnolini, li vedi piangere e raccontare barzellette. Usano la stessa tecnica
che hanno sempre usato per ingannarci: non ci permettono di pensare!
Fanno leva sulla nostra emotività, mirano
a far nascere in noi emozioni “distrattrici”, perché se ci mettessimo a
ragionare e a collegare le cose, se ci mettessimo a ricordare i fatti passati
alla luce del presente e riflettessimo su cosa
viene proposto, allora non li voteremmo. E finora ha funzionato!
Domani abbiamo tutti l’opportuinità di
rompere questa triste tradizione, di tagliare questo cordone che somiglia
sempre più a un cappio, di piantarla con questo legame perverso… Siamo alla
vigilia del voto: domani esercitiamo il nostro diritto più importante come se
fosse SOLO un dovere. Il dovere di tornare padroni delle nostre vite.
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