giovedì 7 febbraio 2013

25000 studenti Erasmus senza voto: la soluzione proposta da Rivoluzione civile


     Sono tanti i diritti sanciti dalla nostra Costituzione che vengono violati, cancellati o limitati nel nostro paese. In particolare ce n’è uno importantissimo e fondamentale per la definizione stessa di democrazia che rischierà di essere fortemente compromesso per gli studenti Erasmus e per quelli fuori sede: il diritto di voto!
     Tra meno di venti giorni gli italiani si troveranno infatti alle urne per eleggere il nuovo governo ed è quindi necessario per molti viaggiare verso il comune dove si trova la propria circoscrizione elettorale: questo significa doversi accollare un esborso economico relativo al viaggio che in molti casi ha il suo peso. Il governo Monti, in carica fino alle prossime elezioni, ha emanato un decreto (D.L. 22.12.12. n. 223) nel quale, all’articolo 2, elenca tutte le categorie che, trovandosi all’estero nel periodo delle elezioni per motivi di servizio, possono votare per corrispondenza, ovviando così al fastidio di dover viaggiare per tornare in Italia. Tutto apparentemente tranquillo: ricercatori, professori, membri delle forze armate sono tutti tenuti in considerazione in questo articolo… peccato che tra le categorie elencate sia assente quella degli studenti.
     Non è certo la prima volta che il governo italiano si mostra così spudorato nei confronti di quella che dovrebbe essere la categoria più degna di attenzione non solo dell’Italia, ma di tutte le democrazie del mondo. Siamo anche abituati a essere snobbati dalla Casta… Però questa volta la cosa è un po’ più grave, perché, vuoi per un errore o una sbadataggine, vuoi per un’esplicita volontà di danneggiare l’elettorato studentesco, di fatto gli studenti fuori sede e quelli che fanno parte del progetto Erasmus non potranno votare per corrispondenza e quindi, se vorranno esercitare il loro diritto di voto dovranno accollarsi la spesa del viaggio (andata e ritorno!) senza che sia prevista un’esenzione o un rimborso.
     Ecco che allora gli studenti si ritrovano in questa trappola che puzza di ricatto: vuoi votare? Bene, spendi 300 euro di biglietto aereo per il viaggio e ti faccio votare. Non te lo puoi permettere? Ti freghi! Bisogna ricordare che il progetto Erasmus è uno degli strumenti più belli e utili dell’Unione Europea: il suo significato dovrebbe essere quello di mettere gli studenti di fronte a una cultura diversa, dovrebbe permettere loro di soggiornare all’estero e imparare la lingua del posto, frequentare i corsi universitari degli atenei stranieri… Senonché in Italia i fondi che un tempo sostenevano già poco generosamente i costi di un soggiorno di diversi mesi in un paese straniero ora sono quasi zero. L’Italia non paga per i suoi studenti che vogliono ampliare il proprio curriculum e quando riesce a fornire un controbuto economico, esso (e non scherzo) non basta neanche a coprire le spese di affitto! Tutto il carico economico delle spese universitarie, di trasporto, le tasse e le bollette sono interamente a carico dello studente. E non sono molti quelli che si possono permettere di sborsare tutti questi soldi, specie in un periodo di crisi finanziaria come quella che stiamo vivendo.
     Sono stati lanciati diversi appelli affinché il governo vari urgentemente delle disposizioni per risolvere la questione e sanare il vizio di questo decreto per parificare la condizione degli studenti a quella di tutti gli altri elettori: lo si potrebbe fare con attuazione immediata con lo strumento del decreto legge che l’attuale governo tecnico ha avuto in via eccezionale proprio per rendere immediatamente esecutive le “belle” riforme che dovevano servire a salvare il paese.
     Tra i candidati politici alle prossime elezioni, Antonio Ingroia, leader della lista Rivoluzione civile, si è dimostrato particolarmente sensibile al tema e ha proposto persino una maniera facile e veloce per risolverlo: si tratta essenzialmente di finanziarie le spese di viaggio attraverso il prelievo irrisorio di una minuscola percentuale (0,08% e 0,05%) delle tasse applicate al gioco d’azzardo. Con queste cifre irrisorie si potrebbero coprire le spese di viaggio per gli studenti fuori sede (che sono 300000) e per gli studenti Erasmus (che sono 25000), come illustra più chiaramente questo video:



        Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età.
        Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico.
     La legge stabilisce requisiti e modalità per l’esercizio di voto dei cittadini residenti all’estero e ne assicura l’effettività. A tal fine è istituita una circoscrizione Estero per le elezioni delle Camere, alla quale sono assegnati seggi nel numero stabilito da norma costituzionale e secondo criteri determinati dalla legge.
     Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge.
(Costituzione italiana, articolo 48)

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