Sono tanti i diritti sanciti dalla nostra Costituzione che vengono
violati, cancellati o limitati nel nostro paese. In particolare ce n’è uno
importantissimo e fondamentale per la definizione stessa di democrazia che
rischierà di essere fortemente compromesso per gli studenti Erasmus e per
quelli fuori sede: il diritto di voto!
Tra meno di venti giorni gli italiani si troveranno infatti alle urne
per eleggere il nuovo governo ed è quindi necessario per molti viaggiare verso
il comune dove si trova la propria circoscrizione elettorale: questo significa
doversi accollare un esborso economico
relativo al viaggio che in molti casi ha il suo peso. Il governo Monti, in
carica fino alle prossime elezioni, ha emanato un decreto (D.L. 22.12.12. n. 223) nel quale, all’articolo 2, elenca tutte le
categorie che, trovandosi all’estero nel periodo delle elezioni per motivi di
servizio, possono votare per
corrispondenza, ovviando così al fastidio di dover viaggiare per tornare in
Italia. Tutto apparentemente tranquillo: ricercatori, professori, membri delle
forze armate sono tutti tenuti in considerazione in questo articolo… peccato
che tra le categorie elencate sia assente quella degli studenti.
Non è certo la prima volta che il governo italiano si mostra così
spudorato nei confronti di quella che dovrebbe essere la categoria più degna di
attenzione non solo dell’Italia, ma di tutte le democrazie del mondo. Siamo
anche abituati a essere snobbati dalla Casta… Però questa volta la cosa è un
po’ più grave, perché, vuoi per un errore o una sbadataggine, vuoi per
un’esplicita volontà di danneggiare l’elettorato studentesco, di fatto gli
studenti fuori sede e quelli che fanno parte del progetto Erasmus non potranno
votare per corrispondenza e quindi, se vorranno esercitare il loro diritto di
voto dovranno accollarsi la spesa del viaggio (andata e ritorno!) senza che sia
prevista un’esenzione o un rimborso.
Ecco che allora gli studenti si ritrovano in questa trappola che puzza
di ricatto: vuoi votare? Bene,
spendi 300 euro di biglietto aereo per il viaggio e ti faccio votare. Non te lo
puoi permettere? Ti freghi! Bisogna ricordare che il progetto Erasmus è uno degli strumenti più belli e utili
dell’Unione Europea: il suo significato dovrebbe essere quello di mettere gli
studenti di fronte a una cultura diversa, dovrebbe permettere loro di
soggiornare all’estero e imparare la lingua del posto, frequentare i corsi
universitari degli atenei stranieri… Senonché in Italia i fondi che un tempo
sostenevano già poco generosamente i costi di un soggiorno di diversi mesi in
un paese straniero ora sono quasi zero. L’Italia non paga per i suoi studenti
che vogliono ampliare il proprio curriculum e quando riesce a fornire un
controbuto economico, esso (e non scherzo) non basta neanche a coprire le spese
di affitto! Tutto il carico economico delle spese universitarie, di trasporto,
le tasse e le bollette sono interamente a carico dello studente. E non sono
molti quelli che si possono permettere di sborsare tutti questi soldi, specie
in un periodo di crisi finanziaria come quella che stiamo vivendo.
Sono stati lanciati diversi appelli affinché il governo vari urgentemente
delle disposizioni per risolvere la questione e sanare il vizio di questo
decreto per parificare la condizione degli studenti a quella di tutti gli altri
elettori: lo si potrebbe fare con attuazione immediata con lo strumento del
decreto legge che l’attuale governo tecnico ha avuto in via eccezionale proprio
per rendere immediatamente esecutive le “belle” riforme che dovevano servire a
salvare il paese.
Tra i candidati politici alle prossime elezioni, Antonio Ingroia, leader della lista Rivoluzione civile, si è dimostrato particolarmente sensibile al
tema e ha proposto persino una maniera facile e veloce per risolverlo: si tratta essenzialmente di finanziarie le spese di
viaggio attraverso il prelievo irrisorio di una minuscola percentuale (0,08% e
0,05%) delle tasse applicate al gioco d’azzardo. Con queste cifre irrisorie si
potrebbero coprire le spese di viaggio per gli studenti fuori sede (che sono
300000) e per gli studenti Erasmus (che sono 25000), come illustra più
chiaramente questo video:
Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età.Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico.La legge stabilisce requisiti e modalità per l’esercizio di voto dei cittadini residenti all’estero e ne assicura l’effettività. A tal fine è istituita una circoscrizione Estero per le elezioni delle Camere, alla quale sono assegnati seggi nel numero stabilito da norma costituzionale e secondo criteri determinati dalla legge.Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge.
(Costituzione italiana, articolo 48)
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