lunedì 4 febbraio 2013

Berlusconi: «Restituiremo l’Imu». L’ultima bugia del piazzista di Arcore


     «Berlusconi è il più grande piazzista del mondo!». Così commentava il buon Indro Montanelli nel 2001. E Montanelli è lo stesso giornalista che ebbe la correttezza e l’onestà di lasciare la direzione de Il Giornale quando Berlusconi, fresco fresco sceso in campo, impose alla redazione di sostenerlo politicamente e fargli propaganda. Vale la pena tenere a mente questa bella definizione del Cavaliere poiché proprio ieri, 3 febbraio 2013, al Centro congressi di Milano Berlusconi se n’è uscito con l’ennesima balla colossale fatta solo per recuperare voti: prima ha cominciato col promettere di abolire il finanziamento pubblico ai partitiridurre gradualmente l’Irap, poi di bloccare l’aumento dell’IVA, poi ancora di non fare la patrimoniale e infine… di restituire l’Imu pagata dagli italiani!!!
     Non solo: la restituzione si applicherà anche alle aziende agricole! E come se non bastasse, poiché per fare colpo non basta una bugia qualunque, ma devi spararle sempre più grosse, Berlusconi alza il tiro della sola: «la restituzione potrà avvenire attraverso un rimborso vero e proprio sul conto corrente, oppure, in particolare per i pensionati o per chi preferirà questa modalità, in contanti attraverso gli sportelli delle Poste».
     Il tutto entro pochi giorni dal primo Consiglio dei Ministri. Comodo comodo. Detto, fatto. Peccato non aver allegato a questa proposta choc anche la batteria di pentole in acciaio Inox e la mountain bike con cambio Shimano. In quel Centro congressi presieduto da poveri illusi fanatici e da figuranti appositamente pagati per applaudire in una standing ovation squallidissima (vedere video sotto), con tanto di schermi laterali che proiettavano la storia di Silvio adornata di interviste a mamma Rosa e sue foto da bambino, Berlusconi lancia ancora una volta il suo amo acchiappa-creduloni, facendo leva sulla delusione delle persone e sullo scoraggiamento della povera gente.
     Sale sul palco sereno e spavaldo Berlusconi, sicuro di sé, prepara l’uditorio accuratamente prima della notizia choc finale, parlando della crisi aggravata da Monti, di quanto sia ingiusta l’Imu e poi… BOOM! La balla esplode in faccia agli astanti. Al grido di «Bravo, Silvio!», il Cavaliere resta qualche secondo fiero, le braccia aperte sul leggio, in silenzio e a testa alta a prendersi gli applausi. Poi, finito il momento di gloria, abbandona la location, ignorando completamente le domande dei giornalisti, quegli essere fastidiosi che hanno il brutto vizio di chiedere «Come intende fare?»… Ma agli italiani non interessano questi particolari! A loro, che sono gente pratica, basta la sostanza. Lo diceva il comico Paolo Rossi in un suo spettacolo: «In questo paese non c’è niente di più facile che promettere!»


     La proposta arriva puntualissima, appena dopo la perdita di punti del PD nei sondaggi a causa dello scandalo Monte dei Paschi; Berlusconi conta di recuperare molti punti dalla sinergia di questi due fattori. E chiunque non si sia fatto crescere in questi vent’anni a pane e veline sa quanto questa sia la sua tecnica preferita: promettere l’impossibile.

     Ma perché questa sarebbe una balla? In molti si sono fatti domande sulla fattibilità di questa proposta e serpenteggia il dubbio che sia solo una sparata demagogica per recuperare elettori delusi, basata su nessuna copertura finanziaria. Spieghiamo un po’ in parole semplici come mai quella di Berlusconi è l’ennesima ridicola buffonata che non si può realizzare.

Non c’è alcuna copertura finanziaria
     Ogni cittadino che non sia un deficiente sa che, se Berlusconi restituisse i 4 miliardi di Imu appena versati, ci sarebbe di nuovo il buco finanziario che il gettito dell’Imu doveva coprire. È ovvio che non può spostare una cifra così grossa fregandosene delle conseguenze: verrebbe subito sbugiardato. Quindi viene spontaneo chiedere: da dove prenderà i soldi? Facciamo due conti facili facili…
     Berlusconi propone di prendere i soldi per coprire l’Imu dall’accordo fatto con la Svizzera sulla tassazione dei capitali esportati in nero: l’intera operazione dovrebbe quindi coprire almeno i circa 4 miliardi che gli italiani hanno pagato nel 2012 sulla prima casa.
     Ora, a parte il fatto che l’accordo con la Svizzera è ancora in fase di trattativa e quindi non è stato ancora concluso (ma Berlusconi spara lo stesso le sue previsioni come se la cosa fosse già decisa), ma la cosa più importante è che le stime smentiscano il suo ottimismo proprio sull’entità della copertura finanziaria: i conti non tornano! Mentre l’inguaribile ottimismo del Cavaliere gli fa prevedere incassi di 25-30 miliardi una tantum e poi un flusso di 5 miliardi ogni anno, il suo ex Ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, che si è occupato della trattativa con gli elvetici, non stima più di 2,5 miliardi di incassi, rispetto ai 4 che servirebbero. Anche Paolo Bernasconi, autore della legge elvetica antiriciclaggio, smentisce le stime del Cavaliere: «Nessuno al mondo è in grado di calcolare quanto frutterebbe». Questo anche perché non è affatto plausibile che in tutti questi anni i cittadini italiani non abbiano mai mosso i loro risparmi dai conti svizzeri! Non sono mica scemi! E, a proposito di Bernasconi, ecco nei dettagli la sua analisi sulla copertura finanziaria in un’intervista di Giulia Innocenzi:



     C’è infine da dire che proprio Berlusconi si era fortemente opposto il più possibile a questo accordo con la Svizzera per la tassazione e il recupero dei capitali illegali portati fuori dall’Italia (nonostante le continue proposte del “povero” Tremonti), limitando la (finta) lotta all’evasione fiscale entro il territorio nazionale, senza toccare i patrimoni portati all’estero.
     Per cui, non ci sono i soldi, nemmeno promettendo di tagliare i costi della politica (numero e stipendi dei parlamentari) e nemmeno promettendo di aumentare le accise sui giochi e i tabacchi, perché quelle sono spiccioli, cifre ridicole in confronto ai miliardi di euro che sono in gioco in questa operazione. Ricordiamo che i capitali italiani evasi illegalmente in Svizzera sono stimati intorno ai 120 miliardi di euro, mentre l’intera spesa dello stato italiano arriva a 800 miliardi annui.

L’Imu è stata voluta proprio da Berlusconi
     Berlusconi attacca Monti perché introducendo l’Imu ha compiuto un’ingiustizia. Un atto che ha causato «uno stato psicologico che è il primo fattore di crisi». Imperdonabile, questo Monti! Peccato che, al momento di votare per l’introduzione dell’Imu, il partito di Berlusconi avesse dato il suo compleso assenso. È quindi anche grazie al Pdl se gli italiani hanno avuto questo aumento del carico fiscale. Berlusconi è il tipo che prima ti mette sotto con l’auto e poi ti porta al pronto soccorso, vantandosi di averti salvato la vita… Significativa a tal proposito la dichiarazione del leader di Rivoluzione civile Antonio Ingroia: «La proposta di tassazione delle attività finanziarie detenute in Svizzera dai cittadini italiani, è in realtà l’ennesimo regalo ai disonesti in stile “scudo fiscale” di Tremonti […] Quanto all’Imu, Berlusconi l’ha votata in Parlamento nella formulazione attuale senza stracciarsi le vesti. Dopo questo tardivo ravvedimento, come pensa di risarcire gli italiani: di tasca propria? Dalla destra, inoltre, non è giunta neanche una parola sulla lotta alla grande evasione e ai capitali criminali, che invece rappresenta un punto essenziale del programma di Rivoluzione civile. Proposte di questo genere, senza nemmeno indicare come finanziarle, non hanno alcuna forza e umiliano gli elettori». E quelli di Rivoluzione civile, loro sì che spiegano come intendono fare, come quando hanno presentato la proposta di Legge Ingroia-La Torre sulla confisca dei capitali e dei beni di mafiosi, evasori fiscali e corrotti-corruttori.

Berlusconi non è affidabile quando promette
     Per chi abbia un minimo di memoria storica sarà facile ricordare che questa non è la prima volta che Berlusconi fa quello squallido teatrino del “patto con gli italiani”. Nel maggio 2001, infatti, lo vedevamo da Bruno Vespa a Porta a porta, mettere la firma (da solo, tra l’altro) su questo contratto scritto senza consultazione popolare con cui si impegnava a realizzare nel suo governo i famosi 5 punti:
1. Meno tasse per tutti
«Abbattimento della pressione fiscale
– con l’esenzione totale dei redditi fino a 22 milioni di lire annui;
– con la riduzione al 23% dell’aliquota per i redditi fino a 200 milioni;
– con la riduzione al 33% dall’aliquota per i redditi sopra i 200 milioni;
– con l’abolizione della tassa di successione e della tassa sulle donazioni.»
Nessuno di questi punti è stato realizzato, tranne l’ultimo perché interessa i miliardari come lui.
2. Città più sicure
«Attuazione del “Piano per la difesa dei cittadini e la prevenzione dei crimini” che prevede tra l’altro l’introduzione dell’istituto del “poliziotto, carabiniere o vigile di quartiere” nelle città con il risultato di una forte riduzione del numero dei reati rispetto agli attuali 3 milioni.»
Obiettivo mancato e, tra l’altro, il punto è basato su un dato falso in quanto il numero di reati non era di 3 milioni, ma di 2.163.826 (quindi era già più basso della sua stima: ripresentando il dato vero sarebbe parso che il numero di reato fosse sceso grazie a lui).
3. Pensioni più dignitose
«Innalzamento delle pensioni minime ad almeno 1 milione di lire al mese.»
Questa non la commento nemmeno, potete constatare anche voi come sono andate le cose.
4. Più lavoro per tutti
«Dimezzamento dell’attuale tasso di disoccupazione con la creazione di almeno 1 milione e mezzo di nuovi posti di lavoro».
La battuta più divertente di tutte, quella che è più passata alla storia.
5. Più cantieri per tutti
«Apertura dei cantieri per almeno il 40% degli investimenti previsti dal “Piano decennale per le Grandi Opere” considerate di emergenza e comprendente strade, autostrade, metropolitane, ferrovie, reti idriche e opere idro-geologiche per la difesa dalle alluvioni.»
Obiettivo mancato e, per altro, generico, perché aprire un cantiere non significa realizzare un’opera, altrimenti non si spiegano casi come la Salerno-Reggio Calabria o il Ponte sullo stretto di Messina…

     C’è da aggiungere che alla fine non ha rispettato nemmeno il sesto punto, quello del “se non realizzo queste cose me ne sto a casa e non mi ricandido più”… E invece eccolo qui di nuovo, fiducioso del fatto che se sai mentire alla gente e fare le promesse giuste al momento giusto, essi ti voteranno e ti adoreranno come un dio.

     Ma quella da Bruno Vespa è solo una piccolissima parentesi. Il fatto quotidiano di oggi ricorda molte altre promesse da marinaio di Berlusconi, tutte fatte per conquistare popolarità e voti e mai portate a termine: si va dall’abolizione totale degli enti inutili come le province, alla social card per i poveri, che fu erogata ma che non veniva caricata, alla ricostruzione delle case per i terremotati de L’Aquila, che sono ancora lì ad aspettare i cinquemila alloggi in 80 giorni, alla risoluzione dell’emergenza rifiuti a Napoli…




Berlusconi dice di combattere l’evasione, ma lui stesso è un evasore già condannato dalla magistratura
     Infine, per quanto possa interessare, ci sarebbe quella condanna in primo grado arrivata a Berlusconi proprio di recente a 4 anni di carcere per frode fiscale: il Cavaliere avrebbe imbrogliato sul pagamento delle tasse e sull’acquisto dei film per le sue televisioni, come ho esposto in un mio precedente post.

Berlusconi agisce per comprare le persone
     Ci sarebbe poi un ultimo aspetto, quello più bistrattato, quello in faccia al quale molti riderebbero: quello etico. Non è affatto etico che un politico pretenda di comprarsi il voto degli elettori in cambio di soldi. Non è etico dire alla gente «Votatemi e vi restituisco i vostri soldi». Ritengo che dare il voto a una persona che ha una stima così bassa delle persone che vorrebbe governare sia un atto di mancanza di rispetto nei propri confronti.
     So bene che a molti non interesserebbe nulla della dignità personale e che di fronte alla necessità economica i principi sono un lusso da non potersi permettere, ma riflettete: quando anche Berlusconi vi avesse ridato questi soldi, cosa cambierebbe nella vostra vita e in quella del vostro paese? L’economia non ripartirebbe, voi non sareste più ricchi e felici. Sareste stati dei venduti e non ci avreste ricavato un bel niente, se non una consolazione temporanea.

     Non so quanta rilevanza abbia per voi tutto questo. Fra 20 giorni dovremo decidere il nuovo governo del nostro paese e mi dispiace constatare come esista ancora una fetta enorme di persone che si tengono aggrappati a questa vecchia classe politica come una moglie che in maniera malata non riesce a lasciare un marito che la picchia perché si ubriaca.
     Ci vide proprio bene quel Montanelli! L’aveva inquadrato subito e subito lo aveva smascherato: «È il bugiardo più sincero che ci sia, è il primo a credere alle proprie menzogne. Quando piange, alcuni pensano che le sue siano lacrime di coccodrillo: niente affatto, sono lacrime vere. È questo che lo rende così pericoloso.»

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