Il 9 gennaio scorso il ministro per la
Coesione territoriale, Fabrizio Barca, ci ha informato del fatto che dei Fondi europei 2007-2013 restano da
spendere 31,2 miliardi di euro. Questi soldi potranno
essere spesi entro il 2015, ma dovranno essere impegnati per specifici progetti entro
il 31 dicembre del 2013. Una parte importante di questi Fondi
riguarda progetti di ricerca industriale e di
formazione dei giovani per
la gestione delle nuove tecnologie. Sono risorse di cui il nostro Paese ha
assolutamente bisogno e che non possono andare perdute.
Oggi, proprio a causa dell’inefficiente
utilizzo dei Fondi europei, l’Italia finisce per essere un creditore netto
dell’Unione Europea: il nostro Paese,
infatti, versa nelle casse dell’Unione circa 15
miliardi di euro all’anno, ricevendone indietro soltanto 8.
Allo stato attuale, il processo di selezione dei progetti da finanziare è reso
particolarmente complesso dai passaggi burocratici necessari e dalle forti differenze
tra le diverse Regioni in termini di efficienza amministrativa e competenze per
la valutazione dei progetti. Inoltre, spesso manca la capacità di effettuare
una istruttoria dei progetti che sia in grado di valutarne sia la validità dal
punto di vista tecnologico che la fattibilità finanziaria.
Rivoluzione
Civile propone di risolvere questo problema attraverso la creazione
di un Nucleo di valutazione nazionale dei progetti. Il Nucleo
avrà il compito di effettuare l’istruttoria tecnica ed economica dei progetti a
supporto delle Regioni (per i Progetti Operativi Regionali) e dello Stato (per
i Progetti Operativi Nazionali).
Il Nucleo dovrà avere
al suo interno competenze sia tecnologiche che finanziarie. A questo fine,
proponiamo che esso sia formato da ricercatori del CNR e da analisti del MCC
(banca pubblica tradizionalmente specializzata nella gestione dei finanziamenti
pubblici per la ricerca e lo sviluppo tecnologico).
I vantaggi di questa
soluzione sono tre:
1) integrazione dell’istruttoria tecnica e finanziaria in capo
ad un unico organismo;
2) omogeneizzazione degli standard di valutazione a livello
nazionale;
3) accelerazione
dei tempi di istruttoria dei progetti e quindi di impegno dei fondi.
Tutto questo, per
quanto riguarda i Fondi 2007-2013, si può realizzare senza ricorrere a una
nuova struttura societaria, per la quale inevitabilmente sarebbero necessari
tempi più lunghi. Solo successivamente il Nucleo di valutazione potrà essere
trasformato in una vera e propria Agenzia Nazionale per la valutazione
dei progetti europei, in grado di fare tesoro dell’esperienza
accumulata.
Va sottolineato che tutto
questo non comporta alcun onere aggiuntivo per lo Stato,
perché nei fondi europei viene spesata l’assistenza tecnica. A consuntivo,
non soltanto non saranno spese risorse pubbliche supplementari, ma si saranno
utilizzati importanti Fondi europei che altrimenti rischiano di andare perduti
o di essere distribuiti a pioggia in extremis su una molteplicità di progetti
di scarsa utilità.
Nessun commento:
Posta un commento