Chiariamo subito una cosa: non ho mai avuto simpatia per lui, anzi: mi è
sempre stato sulle palle fin da quando ho capito che dalla sua bocca tutto
usciva tranne che musica. Perché se la sua è una bella voce, allora lo sono
anche i miei peti! Adesso lo disprezzo ancora di più per la sua ultima uscita.
Sto parlando del signor Vasco
Rossi, il “cantante” emiliano che, non pago di aver vomitato per anni “canzoncine”
infarcite di onomatopee prive di significato, dall’alto della sua esperienza di
galeotto e di tossico, ha denunciato il sito di Nonciclopedia perché secondo lui la pagina che lo riguardava era
diffamatoria.
![]() |
Il logo di Nonciclopedia. |
Ma andiamo con ordine: per chi non lo sapesse, Nonciclopedia è la
versione comico-satirica di Wikipedia. Si tratta di un’enciclopedia online le
cui voci (oltre 12000) non mirano a informare sull’oggetto di cui parlano, ma a
descriverlo in chiave umoristica, facendone la caricatura o parlandone in
maniera demenziale al solo fine di farsi due risate. Gli articoli di
Nonciclopedia riguardavano molti personaggi famosi: degni di nota, per esempio,
erano quelli sul Papa, sul Dr. House o su Luca Giurato (che illo tempore ha
provocato al sottoscritto una crisi di ridarella di diversi minuti durante la
quale è stato sorpreso dalla propria madre per terra piegato in due in preda a
dolori all’addome e col volto bagnato di lacrime per le risate); tra questi
articoli, c’era anche quello dedicato a Vasco Rossi.
Da febbraio 2010 Vasco fa pressioni perché la pagina a lui dedicata
venga cancellata e oggi 3 ottobre 2011 il sito sospende il servizio. Cosa
curiosa: non solo la voce su Vasco, ma tutte
le voci del sito non sono più consultabili! E questa ancora non l’ho capita. Cliccando
sulla pagina principale, un breve avviso informa gli utenti della vicenda. Così
gli amministratori del sito si sono divertiti (fino all’ultimo) a ironizzare e
sdrammatizzare una vicenda che pure ha la sua gravità:
Care
lettrici, cari lettori, cari creditori,
Nonciclopedia
chiude a causa di una denuncia che Vasco Rossi ha sporto contro il sito.
Vasco
Rossi si è sentito diffamato dalla pagina che lo riguardava.
Probabilmente
si terrà un processo, al termine del quale quel brufoloso ragazzino quindicenne
che ha scritto la pagina dopo essere stato picchiato dai suoi compagni di
classe, adesso dovrà anche pagare gli alimenti al nullatenente Vasco Rossi.
Un
uomo che ha vissuto l’esperienza della droga, l’esperienza del carcere,
l’esperienza di stadi e folle che lo acclamavano, non poteva proprio sopportare
l’idea di essere oggetto di satira su Nonciclopedia.
La rete
è ovviamente già sommersa da commenti di protesta, sia per la chiusura di un
sito che rappresentava davvero per tanti una fonte di svago e divertimento, sia
per la condotta alquanto stramba del cantante. Forse Vasco ha preso una
decisione così forte perché non era in sé (ci sarebbe da aspettarselo da uno
come lui); magari non è ancora uscito dalla depressione che lo avrebbe
attanagliato di cui si è parlato poco tempo fa. Chissà se Mister Valium era giù
di morale quando ha deciso da fare questa emerita stronzata. O forse è la crisi
di astinenza dagli stupefacenti che ha assunto per anni (ammesso che sia in
astinenza). Se è così, mi piaceva di più quando tirava!
Quello che
è certo è che non gli farà pubblicità positiva. Inoltre, se è vero che sei un
mito che da tanti anni sa come funziona la celebrità, lo stare in TV e l’essere
famoso, dovresti anche sapere che l’essere un personaggio pubblico significa
esporsi e prestarsi anche a questo tipo di presa in girp. Perfino Silvio Berlusconi è
contento delle caricature che gli fanno nel nostro paese: sa che lo rendono
simpatico e famoso!
Io tra l’altro
odio le persone prive di senso dell’umorismo, quelli che non amano l’ironia e
che non sanno prendersi in giro. Perché se l’ironia è indice di saggezza, l’autoironia
è indice di maturità. Inoltre cosa te la stai a prendere per una voce (a tuo
dire) “diffamatoria” che però – e qui sta la vaccata – è pubblicata su un sito
che si dichiara esplicitamente comico? È chiaro che non puoi prenderla così sul
serio! È come quando Susanna Tamaro denunciò Daniele Luttazzi per plagio perché
l’attore-scrittore aveva scritto la parodia del suo Va’ dove ti porta il
cuore! È chiaro che non puoi denunciare una parodia di plagio! La parodia
DEVE per definizione assomigliare all’opera di cui fa la caricatura! Ma al
mondo ci sono anche costoro. Bisogna abituarcisi, come ci si abitua a una puzza
fatta in un ascensore in movimento: non puoi scappare, quindi è inutile
agitarsi.
Non
bastava la censura, già pesantissima e inaccettabile in una democrazia come la
nostra, alla stampa e all’informazione. Non bastavano i presidenti del
Consiglio che fanno di tutto per mettere a tacere i giornali che informano e
che cacciano dalla televisione la gente che dice le verità scomode: ci mancava
solo questo idiota che ora vuole zittire anche la comicità fine a se stessa e il diritto a dire minchiate. Ti sei messo contro
Internet, caro Vasco, e se avessi una minima idea del potere che ha questo
mezzo, ti saresti cagato addosso al solo pensiero di sporgere quella denuncia. Adesso
sono ca**i! E se anche vincessi la causa, dovrai fare i conti col quarto
potere! Staremo a vedere come va a finire questa ridicola vicenda; e intanto la
rete ha già ribattezzato degnamente l’emilianotto permaloso con un epiteto
appropriato: “Mito di cartapesta”.
L’ironia è una cosa seria!
Nessun commento:
Posta un commento