domenica 14 agosto 2011

Kate Winslet, Emma Thompson e Rachel Weisz contro l’accanimento estetico. Nasce la “British Anti-Cosmetic Surgery Foundation”

     I meno ingenui sapranno che nel frenetico mondo di Hollywood gli attori devono spesso sottostare a molte necessità legate alla loro immagine: l’invadenza e la pressione degli agenti e dei registi spesso porta le star a compiere scelte che normalmente non avrebbero mai fatto al solo fine di ottenere un risultato che preservi l’icona che essi devono avere agli occhi del pubblico o che ne dia una adatta al personaggio che devono interpretare. È capitato che qualcuno fosse costretto a fingersi fidanzato o addirittura sposato con qualcuno solo per non far conoscere i suoi veri gusti sessuali; oppure non è raro che perfino nelle meno importanti apparizioni pubbliche (come una semplice intervista) molti attori debbano indossare determinati abiti e avere un certo look; o ancora, nei casi più frequenti, si ricorre al sacro potere della chirurgia estetica.
     In particolare, il ricorso a ritocchini nelle più svariate parti del corpo è un’esigenza di donne e uomini, ormai. Le aggiustature più in auge riguardano i nasi (che rompono facilmente la simmetria dei volti), le orecchie, le labbra, gli zigomi, il seno… E la cosa diventa sempre più un fatto normale. Non importa falsare la propria immagine, non importa alzare in maniera malata gli standard dei canoni di bellezza, non importa arrivare alla perfezione inverosimile: l’importante è dare quell’illusione, perché in fin dei conti lo show si basa su questo.
     Né la cosa si ferma alla fisicità: questo accanimento si estende anche all’immagine su carta. Basti pensare alle numerose foto di copertina di tanti giornali di gossip o di moda su cui le star compaiono completamente “photoshoppate”, con una pelle pulita e luminosa ai limiti dell’inverosimile, seni gonfiati, fianchi ristretti, lineamenti alterati.

     Ma c’è per fortuna una parte di attori che non la pensa completamente così. Non tutti sono disposti a metamorfizzare i propri connotati, o perché hanno la fortuna di essere già belli, oppure perché semplicemente la cosa va contro i loro gusti o la loro etica. È il caso di tre attrici che recentemente hanno lanciato un bel messaggio contro questa metodica che troppo spesso viene usata male, e che si sono schierate a favore della valorizzazione della bellezza al naturale. Le star in questione sono tre bei pezzi di premi Oscar, tutti senza silicone, che rispondono al nome di Kate Winslet, Emma Thompson e Rachel Weisz.
     Assieme alla Thompson e alla Weisz, Kate Winslet avrebbe deciso di fondare la cosiddetta British Anti-Cosmetic Surgery League (“Associazione britannica contro la chirurgia estetica”), nata esplicitamente per opporsi alle pressioni fatte agli attori di Hollywood per sottoporsi a trattamenti chirurgici per fini estetici. Già fondatrice della Golden Hat Foundation, una fondazione nata per aiutare i bambini autistici, Kate Winslet è una militante convinta in questo campo.

Da sinistra: Kate Winslet, Emma Thompson, Rachel Weisz.



     In passato, infatti, l’attrice britannica aveva commentato con sgomento l’operazione di impianto al seno e addominoplastica che una sua fan, allora appena 21enne, si era fatta fare in un noto programma americano, I want a famous face, solo per poterle assomigliare. La ragazza voleva avere il corpo e il seno di Kate, o almeno quello che lei vedeva sulle copertine di riviste che collezionava ossessivamente. In quell’occasione Kate commentò: «No, cara, i miei seni non sono così. Io ho avuto due bambini. È un’immagine alterata al computer!».
     Né può passare senza nota la denuncia che la stessa Kate fece ai danni della rivista britannica GQ, che pubblicò una sua foto tratta da un servizio fotografico alterandola senza il suo permesso. Nella foto in questione il ventre di Kate appare piatto in modo vergognosamente sfacciato.
La foto di Kate Winslet sulla rivista GQ, modificata
in modo abnorme senza il permesso dell'attrice.
     «Va contro la mia moralità, contro il modo con cui sono stata cresciuta e contro ciò che considero bellezza naturale», ha detto Kate al riguardo. Le fa eco Emma Thompson: «Siamo in questa orrenda tendenza all’insegna della giovinezza in cui tutti devono sembrare trentenni a sessant’anni!». E si associa Rachel Weisz: «Le persone che appaiono troppo perfette non sembrano sexy o particolarmente belle».
     La polemica contro la falsificazione della propria immagine non è nuova, certo; tuttavia le resistenze a questa pratica sono sempre meno numerose ed è importante che i dissensi più convinti vengano proprio dagli “addetti ai lavori”. Curare il proprio corpo o abbellirlo quando si interagisce con gli altri è comprensibile: spesso ha anche una chiara funzione sociale. Per gli attori, poi, questo è funzionale al loro mestiere. Ma arrivare agli eccessi del rifiuto di sé in nome di un altro sé che non esiste è indubbiamente diseducativo e “malato”.
   È importante che qualcuno sottolinei l’importanza di un’educazione all’accettazione di sé e non per andare contro la chirurgia (la quale risulta utile per curare menomazioni gravi che impediscono di fare una vita normale o derivanti da incidenti), bensì per dire in maniera chiara che abituare il pubblico a canoni nuovi che non hanno niente di naturale ha lo svantaggio di alienare la gente in un mondo di standard assurdi, di sganciarli da una realtà che non gli piacerebbe più e con cui non saprebbero più fare i conti (e questo vale soprattutto per i più giovani, che sono sempre i più vulnerabili).

3 commenti:

  1. Finalmente donne nel vero senso del termine.E' aberrante,infatti,pensare di fermare lo scorrere del tempo attraverso cambiamenti che rendono un corpo ed un viso del tutto innaturale.Non è facile saper invecchiare,ma farlo con dignità,accettando due palpebre cadenti e qualche ruga agli angoli degli occhi,può farci sentire ugualmente belle,soprattutto se non si perde la naturale capacità a sorridere ed incuriosirci delle cose che ci ruotano intorno !!!

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  2. Hai detto bene: occorre "saper invecchiare". Anche tu sei una donna con due ovaie così! :D

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  3. Proprio oggi al Tg2 hanno mandato in onda un servizio su questo argomento (non è che t'hanno rubato il lavoro?). Ricordo anche della denuncia di Kate a GQ e della polemica che ne scaturì, qualche anno fa. Che poi si vede lontano un miglio che quella foto non è autentica. Un fotomontaggio da dilettanti. La faccia di Kate attaccata sul corpo (pessimo) di un'altra donna. Un bambino avrebbe fatto di meglio -.-

    Ma in generale, tutte le foto che vediamo sui giornali sono sfacciatamente ritoccate. Un tempo era diverso (te lo dimostrerò da vicino mettendo a confronto delle immagini di ieri e di oggi). Sai però cosa mi fa più rabbia? Il constatare che la stragrante maggioranza delle persone crede che le foto dei loro idoli sulle riviste siano autentiche, senza rendersi conto del gioco di luci, del trucco (pesantissimo) e dell' "abbondante" photoshop che c'è dietro. Sono convinti che quello che vedono rispecchia la realtà, che i personaggi lì raffigurati sono perfetti, senza neppure un impercettibile neo (e non parliamo dei complessi psicologici che ne derivano). Ma come si fa a essere così stupidi? Maledetta ignoranza!

    Comunque, sai bene come la penso riguardo a bisturi, corpo, vecchiaia e bellezza. Inutile ripetermi. Faccio solo un applauso a queste tre bellissime dive.

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