venerdì 25 ottobre 2013

Corruzione di senatori e finanziamento illecito: Berlusconi sarà processato

     Lui la chiamava “Operazione Libertà”: il lurido eufemismo serviva a sminuire agli occhi di quel po’ di pudore che forse gli restava tutto lo schifo che avrebbe suscitato a parlarne liberamente. Siamo nel 2008, il governo Prodi è agli sgoccioli e deve fare i conti con l’imminente perdita di fiducia. Per Berlusconi, re degli eufemismi, è l’occasione di rigiocare la carta del sabotaggio per spodestare il rivale e impossessarsi della Presidenza del Consiglio.
     Nasce così l’idea di corrompere quei pochi parlamentari che servono per assicurarsi i voti necessari a far cadere il governo. E Berlusconi lo fa: paga dei senatori e li corrompe per farli passare dalla sua parte. È questo il capo d’accusa che pende ora, con un nuovo processo che si terrà a Napoli, sull’uomo più delinquente che la politica italiana abbia avuto dalla nascita della Repubblica a oggi.

Valter Lavitola (a sinistra), faccendiere 
di Silvio Berlusconi:
pagò De Gregorio 
per conto di Berlusconi durante la cosid-
detta "Operazione Libertà".
     L’ex senatore Sergio De Gregorio, reo confesso, ha più volte raccontato tutto, l’intero meccanismo: di come Silvio Berlusconi lo avesse individuato nella cerchia degli “indecisi”, ovvero dei corruttibili, di quelli che sarebbero stati disposti a cambiare bandiera; di come si fosse pattuito il “compenso” per cotanto “aiuto” (3 milioni di euro, di cui 2 in nero) per abbandonare Idv e passare al centro-destra; di come Valter Lavitola, faccendiere di Berlusconi per anni, ex direttore del quotidiano l’Avanti!, finito in carcere con più di un’accusa, tra cui quella di tentata estorsione ai danni dello stesso Berlusconi (si direbbe: Dio li fa e poi li accoppia), gli avesse consegnato il pagamento… All'accusa di corruzione si aggiunge quindi anche quella di finanziamento illecito ai partiti, giacché Berlusconi ricompensò De Gregorio attraverso aiuti economici finalizzati a un reato e in modalità illegali (con rate non dichiarate al fisco).


     Il processo per compravendita di senatori è il primo processo in cui Berlusconi deve rendere conto di un illecito commesso direttamente ai danni dello Stato: fino ad ora ogni reato faceva capo a un suo interesse esclusivamente personale. Ora finalmente arriva dalle procure il coraggio di affrontare anche questa questione che costò la vita alla stabilità governativa del nostro paese… sappiamo tutti, infatti, quanto sia costato all’Italia il successivo governo Berlusconi, fino a quel novembre 2011 quando anche a lui mancò la maggioranza per continuare a governare (si direbbe: chi la fa l’aspetti).

Silvio Berlusconi con Sergio De Gregorio, ex senatore 
corrotto per passare nelle file del Pdl.
     Detto processo inizierà l’11 febbraio prossimo alla quarta sezione penale al Tribunale di Napoli: De Gregorio ha già patteggiato per un ritocchino alla pena (1 anno e 8 mesi); per Lavitola, anche lui rinviato a giudizio assieme a Berlusconi, sarebbe l’ennesima condanna che si aggiunge dopo il suo storico ruolo di “mediatore” del Cavaliere, mentre per quest’ultimo la cosa aggrava enormemente la sua posizione politica. Non sono pochi infatti, gli altri processi pendenti a suo carico: c’è già la condanna in primo grado per concussione e prostituzione minorile (processo Ruby), il caso Unipol, le tangenti a Tarantini perché tacesse sulle vicende escort, senza dimenticare l'imminente interdizione dai pubblici uffici...
     Non che nel governo Letta si sia capaci di inorridire e decidere di eliminare un soggetto simile, già condannato in via definitiva a 4 anni di carcere per frode fiscale (1 agosto scorso) e a 2 anni di interdizione. Il governo Letta, soprattutto il paradossale Pd, riesce perfettamente a tollerare una presenza così virale nella politica italiana. Il pudore è un sentimento antico, diceva qualche tempo fa la Littizzetto a Che tempo che fa, non va più di moda. Ma del resto le larghe intese significano questo in Italia: non una collaborazione di intenti normalmente differenti, ma un accordo in mala fede tra presunti avversari che, con la scusa dell’emergenza, possono presentare ai cittadini i piani più ignobili di interventi legislativi. Ed ecco infatti che ci ritroviamo la “riforma” della Costituzione, a partire dall’articolo 138, che è il meccanismo di sicurezza della nostra Carta: dobbiamo riformare la Costituzione? Deroghiamo al 138, è un caso di emergenza! Detto, fatto! Napolitano fa pressioni per la riforma della legge elettorale (altro regalo di Berlusconi)? E loro la trascurano volutamente, così non possiamo andare a votare… Non possono farla subito, ci sono emergenze più urgenti. Detto, fatto!

     Intanto la vicenda pesa in casa Pdl, dove la scissione delle due correnti che vi si sono formate appare ogni giorno sempre più marcata: gli “alfaniani” che vorrebbero creare un gruppo autonomo aspettano la fine del leader storico, anche se Alfano preferisce aspettare. Dall’altro i falchi fedeli preferirebbero far saltare il governo e credono di avere nobilissime motivazioni: prima era il mancato aiuto di Napolitano a Berlusconi (non gli ha dato la grazia, cosa, anche volendo, non possibile nel caso di Berlusconi), poi il Pd che non collabora dicendo di voler votare per la sua decadenza (in base a una legge votata dallo stesso Pdl), poi il mancato accordo sulla legge di stabilità… Anche questo sono le larghe intese: una masnada di delinquenti che si ricattano a vicenda. E, questo, Napolitano lo sapeva bene quando decise di permettere un simile connubio di forze politiche: un mostro di Frankenstein assemblato col peggio del peggio della politica italiana, perfino questo fu capace di fare pur di non ridare voce ai cittadini. E neanche ora, che la legge elettorale viene volutamente ignorata, si limita a fare la voce grossa da Firenze senza comunque sciogliere le Camere e mandare a casa persone che hanno violato palesemente gli impegni presi.
     Il berlusconismo ha davvero avuto successo in questo: rincretinire un popolo per vent'anni e più: fargli perdere ogni forma di memoria storica, anche di eventi recentissimi come la negazione delle libertà del fascismo, mutilargli la capacità di pensare e renderlo capace di sopportare le sfacciataggini più esplicite.

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