sabato 20 aprile 2013

Chi ha paura di Stefano Rodotà?


Stefano Rodotà
     Nel paese dell’immobilismo, del non-governo, dello stallo economico ci si blocca anche sulle votazioni del Presidente della Repubblica. Proprio di recente l’ex Capo dello Stato Giorgio Napolitano si è ritrovato a interpretare un ruolo che è andato ben oltre ciò che la figura del Presidente della Repubblica ha mai rappresentato nel nostro paese. Il Capo dello Stato si è visto costretto a intervenire molte volte e non solo sotto forma di incitamenti, bensì ad operare nella prassi politica. Qualcuno ha parlato perfino dell’Italia come di una repubblica semipresidenziale.
     Nel caos delle votazioni e dei candidati (da Marini – voluto da PD e PDL – a Prodi a D’Alema) un nome su tutti spicca per la limpida fama di uomo dotato di senso dello stato e grande cultura: il giurista, politico Stefano Rodotà. Sono in molti a volerlo e gli italiani devono conoscerlo e, nel conoscerlo, riconoscere in lui le indiscutibili doti di persona più adatta a rappresentare l’unità nazionale per cominciare a operare per la formazione di un governo decente che liberi il nostro paese dalla morsa cannibalesca della vecchia casta, insopportabile razza di delinquenti e collusi con la mafia, un ancien régime che si ostina a farci «in basso batter l’ali», per citare il Poeta.
     L’indipendenza politica di Rodotà, il suo passato dignitosissimo e pulito, nonché le sue idee giuste non possono essere ignorate durante queste “quirinarie”. Ecco perché Dario Fo, assieme ad altri esponenti politici e culturali, ha lanciato un appello affinché la classe dirigente non ignori questa indiscutibile possibilità di salvezza. Segue il testo dell’appello.
  
Chiediamo ai deputati e alla direzione del Partito Democratico di non mettere una lastra tombale sulla speranza di rinnovamento di due terzi degli elettori italiani, portando alla Presidenza della Repubblica una figura della vecchia casta: qualsiasi sia questa figura. Chiediamo di rompere ogni indugio e di votare fin dai primi scrutini Stefano Rodotà.


Beppe Grillo ha annunciato che sarà lui il candidato del Movimento 5 Stelle, e allo stesso modo si è pronunciato Sel, organicamente legato al Pd e il cui parere non può in alcun modo esser trascurato dai Democratici. Stefano Rodotà è per la maggior parte degli italiani, e certamente per il vostro elettorato, un punto di riferimento ideale. Ha come bussola costante la Costituzione italiana e la Carta dei diritti europei, ha sempre avversato i compromessi con la corruzione, è uno dei più strenui difensori della libertà dell'informazione, compresa la libertà conquistata ed esercitata in rete.


È un segno altamente positivo che il Movimento 5 Stelle l'abbia scelto come proprio candidato, ma Stefano Rodotà non è una sua invenzione. Il suo profilo è improntato a massima indipendenza, e le sue radici sono anche nella storia migliore della sinistra italiana. Non abbiate paura, votatelo con convinzione e fin da subito: sarete molto più credibili e forti se non tergiverserete, presi da timori di varia natura, e non accetterete in nessun caso candidati che dovessero nascere da un accordo con Berlusconi.


Ve lo chiediamo da cittadini, convinti che non sia ancora troppo tardi: non riconsegnate l'Italia al tragico ventennio dal quale cerchiamo faticosamente di uscire. Abbiate il coraggio di cominciare a costruire un futuro diverso. Il momento è ora.

Dario Fo
Carlo Petrini
Remo Bodei
Sandra Bonsanti
Roberta De Monticelli
Paolo Flores d’Arcais
Tomaso Montanari
Antonio Padoa Schioppa
Michele Serra
Salvatore Settis
Barbara Spinelli


(18 aprile 2013)

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