mercoledì 26 settembre 2012

Legge anti-corruzione ora: la raccolta firme di “Repubblica”


     In Italia la corruzione e gli abusi economici dei politici tolgono ogni anno al paese e alla gente la spaventosa cifra di 60 miliardi di euro. Dopo i recenti scandali della regione Lombardia (il presidente Formigoni che si faceva pagare le vacanze) e della regione Lazio (i consiglieri che hanno portato i loro super-introiti illeciti da 1 miliardo fino a 14 miliardi all’anno), si comincia a parlare della necessità di mettere nero su bianco una legge anti-corruzione che sappia da una parte interpretare la volontà del popolo di vedere il proprio paese basarsi su solide fondamenta anche economiche, lontane dal furto del denaro pubblico che andrebbe destinato ai servizi da offrire alla gente; dall’altra la necessità dello stato stesso che, così continuando, morirà senz’altro dal punto di vista economico a forza di togliere denaro pubblico alle persone, bloccando l’economia nel suo insieme.
     L’UE chiede all’Italia un’accelerazione per l’approvazione di questa legge anti-corruzione, il discussissimo Presidente della Repubblica Napolitano rinnova il suo monito e anche il premier Monti gli fa eco… Ma finora la cosa resta un progetto ancora troppo utopistico. Manca un ingrediente fondamentale per accelerare questa reazione, manca il motore primo di tutto: la voce della gente. Manca che si esprimano i veri protagonisti di queste storie, i veri fruitori dei vantaggi che ne deriverebbero. Manchiamo noi!
     E proprio noi possiamo cominciare a farci sentire, come si fa di solito in democrazia, manifestando in maniera compatta la nostra volontà alla classe politica. Seguendo l’ottimo esempio de Il fatto quotidiano (che raccoglie le firme per il sostegno dei magistrati siciliani che si stanno ammazzando per mandare in galera i politici che si sono alleati con la mafia), così anche la Repubblica oggi mette a disposizione una pagina in cui raccogliere on line le firme dei cittadini che vogliono questa legge, tanto temuta (va detto!) dal centrodestra.

     Firma l’appello mostrando la tua adesione per l’approvazione della legge anti-corruzione, usando il link qui sotto.


     Mi paiono molto giuste le parole di Ezio Mauro, direttore de la Repubblica, che così si esprime circa la necessità di non aspettare più nemmeno un secondo per dare all’Italia il sostegno legislativo che le serve.

     Ormai è una questione di decenza, e anche di sopravvivenza. La legge anti corruzione non può rimanere ostaggio di una destra allo sbando, arroccata nelle paure personali del suo leader, politicamente suicida al punto da non avvertire l'urgenza assoluta di mettere il nostro sistema al passo con l'Europa: ma anche, e soprattutto, con la sensibilità acutissima del Paese, che non tollera più abusi e furbizie.

     La cintura di illegalità corruttiva che soffoca l'Italia e la sua libertà tiene lontani gli investimenti stranieri, penalizza le imprese, altera il mercato. Ma soprattutto pesa sul sistema per 60 miliardi all'anno, una cifra enorme che è il segno dell'arretratezza del Paese e del condizionamento di una diffusa criminalità quotidiana.
     A tutto ciò si aggiungono l'uso disinvolto del denaro pubblico e gli sprechi del sistema politico. Lo scandalo della Lombardia, con le vacanze pagate al presidente Formigoni da un faccendiere della sanità, e la vergogna del Lazio, con cifre da capogiro intascate dai consiglieri regionali per spese private, fanno ormai traboccare il vaso. Ieri Napolitano ha definito la corruzione "vergognosa", il giorno prima Monti aveva denunciato "l'inerzia" della destra.
     Ora non ci sono più alibi. Il governo non può fare il notaio delle inerzie altrui: vada avanti con forza e il Premier chieda al Parlamento di approvare subito la legge. Chi non la vuole, se ne assuma la responsabilità. E l'opinione pubblica faccia sentire la sua voce. Il cambiamento può cominciare qui, oggi.


1 commento:

  1. I politici devono sapere che oggi ci sono persone non solo indignate ma pronte a difendere il proprio diritto ad avere un Paese pulito. L'apposizione delle firme e' solo l'inizio di una sensibilizzazione sempre maggiore dei cittadini, che anche per questo hanno partecipato numerosi al Referendum per l'abolizione dell'attuale variazione del sistema elettorale.

    RispondiElimina