In un momento come questo, in cui la crisi non era abbastanza e ci siamo
ritrovati una squadra di tecnici al governo la cui priorità ogni giorno è
cercare un modo per toglierci soldi e diritti senza farcelo sapere, è sempre
più urgente e sempre più importante autoeducarsi
a un uso sempre più razionale delle risorse che abbiamo. Chi porta avanti una
famiglia, o comunque una casa da solo, sa bene che le tasse schiacciano sempre
più pesantemente la serenità economica e quindi per il momento l’unica
alternativa possibile appare risparmiare.
In sé la cosa non è neanche un male in tutto e per tutto: infatti,
facendo propri alcuni semplici principi e accorgimenti, è possibile imparare a
utilizzare i mezzi che abbiamo in maniera civile e intelligente, il che è utile
sempre, a prescindere dalla crisi economica.
In questo articolo voglio concentrarmi sul bene più importante di tutti:
l’acqua. Proprio pochi mesi fa in
Italia un referendum, non ancora completamente rispettato, ha stabilito che la
gestione dell’acqua nel nostro paese dev’essere pubblica e che essa non è un
bene commerciabile. Ciò che non tutti sanno è che l’acqua è anche un bene
esauribile. Ci sono zone del pianeta in cui l’acqua addirittura non c’è mai, o
c’è solo per pochissimi giorni all’anno, o ancora c’è sempre ma è
inutilizzabile.
Un cittadino intelligente può imparare a utilizzare questo bene in modo
razionale, evitando di sprecarne una grande quantità inutilmente e sgonfiando
un pochettino la bolletta, il che di questi tempi non fa mai male. Qui ho
raccolto una serie di regolette
casalinghe da seguire ogni giorno e che possono essere utili a tal fine. Si
tratta solo di aggiustare le nostre sbagliatissime
abitudini quotidiane con uno sforzo davvero piccolo: se non siamo così
stupidi, egoisti e pigri da voler rinunciare almeno a provare, ci ritroveremo
qualche soldino in più in tasca.
Veniamo a noi. Il consumo dell’acqua in una casa normalmente riguarda i
seguenti ambiti, su ci cui concentreremo di volta in volta:
- l’igiene personale (bagno);
- l’alimentazione e il lavaggio delle
stoviglie (cucina);
- la cura del giardino (balconi,
terrazze o giardini veri e propri).
Lo sciacquone intelligente
Partiamo con lo sciacquone. L’uso
del WC da solo rappresenta in media ben il 30% del consumo idrico di una casa. Esso
consuma una media di 10 litri d’acqua a ogni utilizzo! Ora, nessuno pretende
che non si usi lo sciacquone, ci mancherebbe, ma è pur vero che 10 litri sono
una quantità eccessiva per scaricare i bisogni fisiologici, a meno che, certo,
uno non soffra di diarrea cronica 365 giorni all’anno.
Per permettere allo sciacquone di espellere meno acqua si può usare un
semplice espediente: prendete una bottiglia di plastica da un litro o un litro
e mezzo, togliete l’etichetta (altrimenti si scolla e finisce nel tubo di
scarico), bagnando precedentemente la bottiglia e lasciando che l’etichetta perda
la sua capacita adesiva, poi riempite la bottiglia con acqua o altro materiale
che la faccia affondare e chiudetela bene col tappo; ponete la bottiglia nella
cassetta dello sciacquone e in questo modo esso scaricherà meno acqua. Se
volete, potete usare anche un sasso o un mattoncino, oppure (molto meglio) dei
sacchetti di plastica riempiti di acqua (che siano sufficientemente resistenti): dipende da cosa
avete a disposizione o dalla capacità idrica del vostro sciacquone (non tutte
le vasche di sciacquone hanno la stessa quantità d’acqua).
Il concetto è che il corpo non galleggiante deve “ingannare” la
vaschetta, ovvero occupare con il suo volume il volume dell’acqua che volete
risparmiare: poniamo per esempio che la vostra vasca dello sciacquone si
carichi con 10 litri di acqua e che, quindi, scarichi 10 litri ogni volta.
Ebbene, se voi inserite una bottiglia di 2 litri nella vaschetta, allora
saranno necessari 10 – 2 = 8 litri di acqua per ricaricare la vaschetta (perché
2 litri sono già presenti nella bottiglia e non saranno mai scaricati). Di
conseguenza la vaschetta scaricherà 8 litri di acqua ogni volta, risparmiando 2
litri per ogni utilizzo.
È chiaro che l’oggetto immerso non deve impedire al meccanismo di
funzionare, per esempio dovete stare attenti che l’oggetto immerso non
ostruisca il foro da cui l’acqua esce (a questo scopo può essere utile legare o
fissare l’oggetto a un punto specifico della vasca, in modo che non si muova),
quindi, se non ve la sentite di fare quest’operazione da soli, potete chiedere
consiglio al vostro idraulico, oppure seguire i tanti video presenti sulla rete
e dedicati a questo tipo di operazione, come questo o questo o quest'altro.
Ma è comunque un’operazione molto facile.
Se volete una cosa meno artigianale, potete anche regolare il galleggiante dello sciacquone su una diversa capacità
di acqua in modo che esso rilasci meno litri ogni volta.
Oppure una soluzione più costosa è far installare un sistema con doppio pulsante di scarico:
in questi sistemi di ultima generazione esistono due pulsanti, di cui il primo
permette alla vasca dello sciacquone di svuotarsi completamente (e può essere
usato quindi per lo scarico delle feci), il secondo – generalmente più piccolo –
fa svuotare solo una piccola parte della vasca (utilizzabile per lo scarico delle
urine, ad esempio).
Dobbiamo aggiungere che è bene non
usare il water come cassonetto della spazzatura, buttando in esso tipi di
rifiuti come cenere, carte, cicche, o piccoli oggetti come ovatta o cotton fioc,
altrimenti questi andranno a finire nell’impianto di trattamento.
L’uso del rubinetto
I rubinetti sono usatissimi
in bagno: servono a lavare le mani, il volto, i denti, le parti intime, sono
usati per riempire la vasca da bagno o per fare la doccia. Per ognuna di queste
operazioni servono migliaia di litri di acqua. Come possiamo risparmiare su
questo punto? Vediamo…
I miscelatori d’aria
In linea generale, occorre conoscere un sistema che vale per tutti i
rubinetti, indipendentemente dal loro utilizzo: il miscelatore d’aria. È chiamato anche frangigetto o riduttore del flusso
dell’acqua. Si tratta di un piccolissimo oggetto molto economico che va
montato (anche da voi stessi) sul rubinetto (anche quello della doccia) e che
ha il vantaggio di mischiare aria all’acqua. Come mai quest’applicazione fa
risparmiare?
Normalmente quando l’acqua scorre da un rubinetto produce un getto
dotato di una certa pressione (più molecole di acqua = più pressione) la quale
è responsabile di lavare via i residui di sporco; con il miscelatore d’aria l’acqua
passa attraverso una struttura che la “agita”, come una specie di acqua
shakerata: l’agitazione dell’acqua significa che anche l’aria si mischia all’acqua
(meno molecole di acqua + molecole di aria = più pressione) per cui il getto
sarà ugualmente efficace, ma per esso sarà presente meno acqua, poiché assieme
ad essa è presente anche l’aria vorticosa. E poiché l’aria è gratis (è una
delle poche cose che il governo non ha ancora deciso di tassare)
automaticamente risparmiamo fino al 50% dell’acqua da usare, anche se non
percepiamo alcuna differenza nel getto.
Quanto aprire il rubinetto
Entriamo ora nel vivo e cerchiamo di identificare le brutte abitudini
relative all’uso del rubinetto che ci fanno consumare molta più acqua di quanta
ne serva davvero.
In primis, molti di noi aprono tutto il rubinetto indipendentemente da
come lo stanno usando. I rubinetti hanno infatti un flusso regolabile: a
seconda di quanto si gira la manopola o di quanto si alzi la manovella esso avrà
il flusso di una certa portata (la portata rappresenta i litri di acqua che
passano attraverso il rubinetto ogni secondo). Ora, se ci laviamo il viso o le
mani o soprattutto i denti, non dobbiamo per forza usare il rubinetto a piena
portata, perché non siamo all’Aquafun di Riccione né dobbiamo spegnere un
incendio, per cui possiamo anche far scorrere meno acqua aprendo di meno il
rubinetto. E invece in giro è pieno di gente che solo per bagnare lo spazzolino
tira giù mezzo litro di acqua. Si tratta obiettivamente di uso sbagliato.
Quando il rubinetto non serve
Ma andiamo nello specifico ora. Confessate: quanti di voi, mentre si
spazzolano i denti o si insaponano le mani o il volto, lasciano il rubinetto
aperto? Sono certo che siete tantissimi, o birichini che non siete altro. È un
gesto estremamente diffuso ed è una delle abitudini che fa sprecare più acqua
in assoluto. Mentre ci insaponiamo le mani o usiamo lo spazzolino, tutta l’acqua
che lasciamo correre va via sprecata e non serve letteralmente a niente. Fate
il seguente esperimento per avere un’idea di quanta acqua sprecate se fate
così: prendete due catini uguali, (o due secchi o due bacinelle), mettetene uno
da parte e usatene uno subito, ponendolo sotto al rubinetto del lavandino (se
il lavandino è troppo piccolo potete fare questo nella vasca da bagno); aprite
il rubinetto e lavatevi i denti, come fate normalmente, senza andare di fretta
o essere più lenti; tutta l’acqua che usate, sia quella che serve a bagnare lo
spazzolino, sia quella che usate per sciacquare la bocca deve andare in questo
contenitore. Alla fine mettete da parte quest’acqua (facendo attenzione che non
evapori) e ripetete l’esperimento (anche in un altro momento della giornata) con
il secondo catino, questa volta però aprendo il rubinetto solo quando serve e tenendolo
chiuso invece mentre vi spazzolate i denti. Dando per scontato che siamo
persone pulite, non staremo meno di 2 minuti a compiere questa operazione. Alla
fine confrontate il livello di acqua nei due catini: avrete un’idea di quanta
acqua in meno consumate. Volendo, potete misurare
il quantitativo di acqua risparmiata, moltiplicarlo per il numero di persone
della vostra famiglia e poi per il numero di volte al giorno in cui compite
queste operazioni: avrete la misura di quanti litri di acqua al giorno
risparmiate: parliamo di decine e decine di litri. Divertitevi a fare il
calcolo anche su intervalli di un mese o di un anno: arriverete ad alcune
migliaia di litri all’anno. Tenere aperto
il rubinetto solo quando serve vi permetterà di risparmiare moltissimo.
Diamo allora una guida precisa.
Per lavarsi le mani o il volto,
le parti intime o per farsi lo shampoo: aprire il rubinetto all’inizio solo
per bagnare la parte da lavare, chiudere il rubinetto, insaponare e riaprire il
rubinetto solo alla fine per sciacquare.
Per lavarsi i denti: bagnare
lo spazzolino, usarlo col dentifricio e spazzolare per non meno di due minuti
tenendo chiuso il rubinetto, riempire un bicchiere dal rubinetto e usare l’acqua
del bicchiere per sciacquarsi la bocca.
Per farsi la barba: non serve sciacquare la lametta sotto l’acqua corrente, non state
sterilizzando un bisturi di un chirurgo, bensì è sufficiente riempire il
lavandino fino a metà e usare quell’acqua per sciacquare la lametta; se la
immergete spesso sarà più facile pulirla e la qualità della vostra rasatura non
cambierà minimamente.
L’acqua calda ritardataria
Avete presente quando volete l’acqua calda, aprite il rubinetto, ma l’acqua
calda ci mette un po’ prima di venir fuori? Bene, quell’acqua che sgorga nell’attesa
andrebbe persa, per cui, specialmente se siamo in inverno, possiamo raccogliere
quella prima acqua in una bacinella (magari da riempire dopo due o tre usi di
rubinetto) e usarla al posto di una tirata di sciacquone, oppure per innaffiare
le piante, o per lavare i pavimenti…
Doccia o bagno?
Più volte al giorno, specialmente se abbiamo una vita frenetica, e
specialmente in estate, ci laviamo. Per grazia di Dio, lo facciamo più o meno
tutti. Ma non tutti abbiamo le stesse strutture nei bagni. C’è chi ha la doccia
e chi invece la vasca da bagno. Ebbene, sappiate che la doccia consuma molta meno acqua della vasca da bagno. Solo per
mettersi a mollo, infatti occorre riempire la vasca di molti litri, poiché le
vasche hanno grande capacità: basti pensare che per un bagno in vasca si consumano
mediamente 120 litri di acqua a persona, mentre per una doccia veloce solo 40
litri. Questo significa che con la doccia si risparmia il 66% dell’acqua! A conti
fatti, se una persona si fa due docce al giorno e con ogni doccia risparmia
circa 80 litri di acqua (120 – 40), allora risparmierà 80 × 2 = 160 litri di
acqua al giorno. Se si tratta di una famiglia di, diciamo, 4 persone, il
risparmio sale a 160 × 4 = 640 litri di acqua al giorno, che in un anno sono
640 × 365 = 233600 litri! Buttiamoli via!
Domanda: e chi non ha la doccia come fa? È possibile spendere una sola
volta il costo di un rubinetto per doccia e montare delle tende impermeabili (o
teli) attorno alla vasca in modo che l’acqua non venga versata sul pavimento. In
questo modo trasformeremo la nostra vasca in un’invincibile vasca-doccia! Per amore
della pace e per una maggiore tutela del senso estetico, lasciamo scegliere alle
mogli o alle compagne la fantasia delle tendine. Eviteremo così anche inutili bagni
di sangue!
L’acqua riciclata
Chi ha detto che si può riciclare solo la carta? Anche l’acqua può
essere riutilizzata, ovviamente non per fini alimentari. Ecco come destinare
alcuni tipi di acque ad altri scopi:
L’acqua usata per lavare la frutta e la verdura non va buttata via, ma è
utilissima per innaffiare le piante del giardino o del balcone. Se laviamo
questi alimenti in una bacinella mettendoli a mollo, per esempio, possiamo
usare la bacinella per innaffiare le piantine.
L’acqua usata per far bollire la pasta è ottima per lavare i piatti: la
pasta è infatti composta da amido (un carboidrato), che è uno sgrassante molto
indicato! In questo modo risparmiamo anche detersivo, perché ne occorre molto meno.
L’acqua piovana, che è completamente gratuita, può trovare impiego in
molti modi: in generale la si può raccogliere con delle grondaie che convergono
in appositi contenitori o installando dei serbatoi sul tetto; possiamo usare l’acqua
del cielo per il giardino o per lavare la macchina. Gli antichi romani
conoscevano già questa forma di risparmio, loro che sono stati gli inventori del
miglior sistema di fogne e acquedotti dell’età antica: essi avevano all’ingresso
delle loro case una vaschetta nel pavimento chiamata impluvium, in cui raccoglievano l’acqua piovana che destinavano a
diversi usi. Quando si dice la civiltà!
L’acqua potabile
È sconsigliatissimo, nonché uno spreco ingiustificabile, usare acqua
potabile per lavare la macchina, innaffiare i giardini o i campi sportivi! Meglio
l’acqua piovana o l’acqua presa dai climatizzatori. L’acqua potabile ha fini alimentari, non possiamo usarla per
lucidarci la Panda!
Uso dell’acqua negli elettrodomestici
So che per molti sarà scontato, ma per lavare le stoviglie a mano è
meglio usare una bacinella invece che lavarli sotto l’acqua corrente. Come
detto sopra, si può usare l’acqua usata per la bollitura della pasta.
Se si usa una lavastoviglie, occorre usarla a pieno carico: non si mettono in lavastoviglie due piattini e un
paio di bicchieri, poiché la lavastoviglie userà lo stesso quantitativo di
acqua a prescindere dal carico. Dicasi lo stesso per la lavatrice.
Molto importante per il consumo dell’acqua di elettrodomestici è la
temperatura di lavaggio: lavare a 30° consuma circa la metà dell’acqua di un
lavaggio a 90°. Quando si acquista un elettrodomestico che funziona con acqua,
basta confrontare il consumo idrico indicato dal costruttore con altri consumi
di altri elettrodomestici. In questo modo avremo un risparmio di acqua ogni
giorno per anni e anni.
Per quanto riguarda il lavaggio degli abiti, ricordiamoci che ci sono
abiti che possono essere indossati più di una volta. È ovvio che ci cambiamo
regolarmente la biancheria, ma dei pantaloni o un maglione possono essere
indossati per più di un giorno invece di ficcarli subito in lavatrice. Non siamo
tenuti a fare sfoggio del nostro guardaroba ogni giorno, come se stessimo
facendo una sfilata.
Attenti alla manutenzione
Siamo abituati all’idea che dobbiamo chiedere l’intervento di uno
specialista solo quando il problema è divenuto talmente vistoso da essere quasi
irrecuperabile. Molte volte invece i problemi sono più subdoli perché i loro
effetti sono poco visibili. Lo stesso principio vale per il nostro sistema
idrico domestico. Impariamo quindi da noi a controllare l’efficienza del nostro
impianto attraverso questi facili suggerimenti.
Controllare le perdite dello
sciacquone: anche lo sciacquone può perdere acqua, ma poiché essa è
incolore è difficile scorgerne eventuali piccole tracce nel water, dunque molto
semplicemente si può versare nella vaschetta dello sciacquone del liquido
colorante e osservare se ci sono perdite nel WC: se ci sono allora significa
che sulla bolletta vi verrà contata anche quell’acqua persa che non serve a
scaricare un bel niente. E badate che parliamo di parecchie litrate!
Controllare le perdite dei rubinetti:
spesso le perdite di goccioline sono per le persone solo fastidiose da sentire
durante la notte. Che può mai rappresentare “qualche” gocciolina che cade in
termini di spreco? In verità, se pensate di lasciare non curato un rubinetto
che perde, dovete tener presente che per un rubinetto che perda una goccia al
secondo, si ha una perdita di 13 litri di acqua al giorno, che equivalgono a
400 litri al mese, ovvero 4800 litri in un anno!
Controllare le perdite del circuito interno: è possibile verificare se
esistono perdite interne del circuito idrico (le tubature) chiudendo bene tutti
i rubinetti della casa e guardando il contatore dell’acqua; se esso continua a
girare anche a rubinetti chiusi, significa che esiste una perdita che va
immediatamente segnalata all’idraulico.
Prima di partire…
Capita di stare fuori casa per lunghi periodi, per esempio per un viaggio di lavoro o una vacanza all’estero. In quel caso bisogna sempre ricordarsi di chiudere il rubinetto centrale dell’acqua. In questo modo si blocca il flusso di tutte le tubature della casa e, nel caso in cui ci fossero perdere, non scorrerebbe neanche una goccia.
Come vedete questi accorgimenti non richiedono grandi sforzi: non
costano fatica fisica, non occorre ricordare alcunché e se si tratta di
spendere dei soldi, sono rimedi molto economici che comunque verranno subito
ripagati dal risparmio sulla bolletta. L’ostacolo più grosso è cambiare
abitudine. Le abitudini sbagliate possono essere davvero difficili da
correggere, specialmente quando non si hanno motivazioni. Ma ritengo che per
una persona adulta e matura questo non debba essere un problema, tanto più che
di motivazioni ne avremmo eccome: risparmio economico, risparmio di risorse,
meno inquinamento.
Del resto non esistono
scorciatoie se si vuole fare bene qualcosa. Come dicevano i latini, consuetudo consuetudine vincitur, «La
[cattiva] abitudine si vince con la [buona] abitudine».
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