lunedì 14 marzo 2011

12 marzo 2011: «L’Italia s’è desta». Manifestazione nazionale in difesa della Costituzione

     Fino a qualche giorno fa era possibile guardare questo spot...


     ... con esso veniva anticipato quello che a mio avviso è stato uno degli eventi di portata nazionale più belli degli ultimi anni. Lo hanno battezzato C-day e si tratta di unenorme manifestazione, avvenuta sabato 12 marzo 2011 in più di cento città italiane, fatta in difesa della nostra Costituzione, la legge fondamentale della nostra Repubblica.
     Il 12 marzo gli italiani hanno riscoperto la piazza: migliaia e migliaia di cittadini sono scesi in strada con lesplicito obiettivo di dimostrare ed esternare il loro dissenso nei confronti del progetto legislativo di Silvio Berlusconi che prevede preoccupanti emendamenti di alcuni articoli della Costituzione italiana e in generale di “riformare” in maniera sospetta e discutibile le leggi del nostro paese. Non dimentichiamo infatti, per chi ancora non lo sapesse, che, tanto per fare un esempio, in questo momento è in atto una riforma della giustizia che mira a cambiare il “Titolo IV” della Carta costituzionale, cioè quell'insieme di articoli (dal 101 al 113) che regolano lorganizzazione e il funzionamento della Magistratura, cioè quell'organo di potere democratico che si occupa di punire chi non rispetta le leggi: una riforma molto importante per chi, come Berlusconi, ha una paura matta di finire in galera a causa degli ormai troppi processi che gravano ai suoi danni.
     Roma, Milano, Firenze, Bologna, Pisa, Napoli, Torino, Palermo, Reggio Emilia, Trieste, Genova, Padova, Aosta, Perugia, Potenza... sono solo pochissime delle città italiane in cui questa manifestazione ha avuto luogo e ognuna di esse si è autogestita a modo proprio. Dovunque striscioni, un trionfo di tricolore italiano, palchi allestiti dai quali sono state fatte canzoni commemorative e celebrative, letture degli articoli più belli e importanti della Costituzione e discorsi al popolo tenuti da testimonial che hanno dato la loro adesione, come Vecchioni, il neovincitore dellultimo festival di Sanremo, o il soprano Cristina Cordero, che alla fine non ce l'ha fatta più ed è scoppiata in lacrime dopo aver cantato lInno di Mameli, o ancora il premio Nobel Dario Fo... il tutto fatto senza il minimo disordine, nel più pieno rispetto dellordine pubblico. Ma perché questa manifestazione è stata tanto bella? Io credo che i motivi siano almeno cinque:
     1) Come ho detto allinizio, si è trattata di una grande occasione di coesione dei cittadini italiani; e, dobbiamo ammetterlo, questa è una cosa rara per noi, popolo dello Stivale, che in genere ci diamo alla coralità tutti insieme solo quando gioca la nazionale di calcio. Fin dai tempi più remoti delletà dei comuni, infatti, verso la fine del Medioevo, la nostra penisola ha sempre vissuto realtà individualiste e fortemente divise, per non dire spesso in esplicito contrasto reciproco. Lo stesso Massimo DAzeglio, allindomani del Risorgimento, scriveva ne I miei ricordi la celebre frase «s’è fatta l’Italia, ma non si fanno gl’Italiani».
     2) Questa voglia spontanea di sentirsi uniti ha dato uno schiaffo morale a quel modo di plagiare la società, squisitamente berlusconiano, che mira da sempre a dividere la gente, invece che a unirla: parlo del modo che il nostro premier ha di accaparrarsi consensi con la tattica del mettere gli uni contro gli altri con le solite frasi-motto, del tipo «Questi sporchi comunisti ce lhanno con me» (quindi o sei con lui o sei comunista: non esiste terza possibilità di scelta), oppure «questo è un attentato alla mia persona fatto dalle toghe rosse» (ovvero: se in un processo lo assolvi, bene, se lo condanni, allora sei un comunista, escludendo così dallimmaginario collettivo la possibilità che lui possa essere effettivamente colpevole di qualcosa), o ancora «Chi vota a sinistra è un coglione!» (no: questa non la commento)... e in generale la sua tendenza a far apparire disdicevole, brutto, condannabile tutto ciò che non rientra in quello che lui sostiene. Lo so che state pensando: «Ma questo è pazzo!» Ma cosa volete? A Silvio riesce difficile uscire da se stesso quando giudica qualcosa: egli ama rifarsi a quel celebre aforisma di Protagora secondo cui Luomo è misura di tutte le cose (e naturalmente dicendo questo lo sto sfottendo alla grande!), e infatti lanno scorso, nel periodo della polemica sulle intercettazioni telefoniche, dichiarò durante lassemblea di Confartigianato che la Costituzione è sbagliata perché non gli permetteva di fare le leggi come avrebbe voluto lui e che per questo andrebbe cambiata. Vi risparmio il commento di questa sua affermazione per non insultare la vostra intelligenza.
     3) Ho detto che la cosa ha avuto portata nazionale, ma non lho detta tutta: perché questo dissenso non ha coinvolto solo gli italiani residenti sul territorio nazionale, bensì (e questa è una cosa stupenda!) le proteste hanno riguardato anche gli italiani allestero! I gridi di disapprovazione, tutti accompagnati dalle note dellInno di Mameli, si sono avuti a Francoforte (Germania), a Lille (Francia), a Londra (Inghilterra), a Madrid e Siviglia (Spagna), a Helsinki (Finlandia), a Bruxelles (Belgio), a Edimburgo (Scozia) e in molte altre città europee. E anche questo è un segnale dello sdegno suscitato dalla condotta di questo governo.
     4) La manifestazione è stata fatta in difesa della Costituzione, ma essa non ha dimenticato di portare sul tavolo lannosa questione della scuola pubblica. Le riforme dellistruzione del Ministro Gelmini sono infatti le trovate del centro-destra berlusconiano che hanno avuto più eco. Abbiamo assistito quindi alle proteste di moltissimi studenti e insegnanti che hanno voluto ribadire (ribadire e non sostenere, perché la Costituzione lo prevede già) di investire sulla scuola pubblica che, invece, si è vista privare dei fondi didattici e per la ricerca. Le due proteste si sono così fuse, amalgamate e non semplicemente affiancate: e infatti le questioni sono intimamente connesse.
     5) La manifestazione del 12 marzo è stata ideologicamente trasversale: essa è cioè riuscita a mettere da parte le divisioni ideologiche di questo o quel partito, così che esponenti politici di diversa fede e orientamento si sono ritrovati accomunati nello stesso giorno a dire il loro no per gli stessi motivi.


     Madri e padri, studenti, operai, pensionati, insegnanti, politici, cantanti, scrittori, giornalisti... Non cè stata categoria sociale che non abbia partecipato. Devo dire che questo guizzo di risveglio civico mi ha rincuorato molto, perché mi ha fatto capire che la nostra coscienza collettiva di cittadini non è così spenta come pensavo; mi ha fatto sentire più fiducioso e mi ha dato speranza. E non perché prima pensassi che non esistessero persone contrarie al nostro premier, bensì perché per la prima volta dopo tempo i media sono stati costretti, a dispetto di ciò che vuol far passare la stampa di Mediaset, a riportare il quadro sociale che è in vigore in questo momento: ovvero, che in Italia il Presidente Berlusconi non è benvoluto... un po’ come Gheddafi... o come Mubarak! E prova ne è la portata nazionale, anzi: internazionale, della giornata!
     Ora, io in passato ho fatto spesso riferimento ad alcuni articoli della Costituzione nei miei post a sfondo politico e non è stato un caso: lho fatto proprio perché sono uno dei pochi studenti ad aver avuto la fortuna di aver studiato il Diritto al Liceo, cosa che oggi è sminuita alla grande. Fin da sempre, pur non avendo velleità giuridiche, ho considerato la nostra Costituzione qualcosa di bello: invito a leggerla anche chi non ci ha mai dato uno sguardo, perché vi sono elencati dei principi con cui si deve per forza essere d'accordo. I suoi articoli sono quasi poetici, pur nella loro semplicità di linguaggio, toccano molto, prendono veramente al cuore e, leggerli oggi, coi tempi che corrono, aiuta ad acquisire la forza di indignarsi e a risvegliare la coscienza di cittadini.

     Come al solito mi sono dilungato troppo, eppure cera così tanto altro di cui avrei voluto parlare! Forse lo farò in un altro post. Prima di chiudere, sperando che a qualcuno sia venuta un po di euforia, mi piace lasciare qualche link affinché si possa approfondire la questione relativa a questa bellissima enciclopedia di civiltà che è la Costituzione della Repubblica italiana.
     Prima di tutto non posso non lasciarvi il famoso discorso di Piero Calamandrei sulla Costituzione del lontano (?) gennaio 1955, tenuto in una serie di conferenze rivolte a giovani studenti di unItalia appena uscita dalla guerra. Si tratta di un discorso molto semplice e divulgativo dove il famoso giurista spiega lessenza dei principi che sono insiti nella nostra Carta costituzionale, facendo quello che posso definire un vero e proprio corso di educazione civica. Potete sia leggere il discorso (e salvarlo in formato .pdf), sia ascoltarne laudio tramite i tre link video da YouTube (molto bella la seconda parte):


Discorso di Piero Calamandrei sulla Costituzione - File audio da YouTube

     Se invece preferite imparare qualcosa sulla Costituzione facendovi anche due risate, allora dovete assolutamente guardare lo spettacolo comico di Paolo Rossi del 2003/2004 Il signor Rossi e la Costituzione - Adunata popolare di delirio organizzato, dove lattore parla col pubblico (e non al pubblico) dello spirito e degli articoli più importanti della Costituzione italiana, facendo ricorso a canzoni, aneddoti, gag comiche e imitazioni molto divertenti. Ve ne linko le parti presenti su YouTube:

Il signor Rossi e la Costituzione - Adunata popolare di delirio organizzato


Nessun commento:

Posta un commento