lunedì 1 agosto 2011

Blocco agli sconti sui libri. La “Legge Levi” pone il limite al 15% sul prezzo di copertina

     Quando al Liceo studiai le teorie degli economisti classici che si combattevano a colpi di teorie interventiste dello stato VS quelle ispirate invece al laissez-faire, non avrei mai immaginato di ritrovare questa annosa questione anni dopo. Né avrei pensato di esserne un po’ deluso.
     Qualche giorno fa, il 28 luglio, il Senato approvava le cosiddetta legge Levi, una legge che regolamenta i prezzi di mercato del commercio librario, con un esplicito afflato interventista. Secondo la legge, infatti, a partire dall’1 settembre 2011 non sarà più possibile applicare sconti sul prezzo di copertina dei libri che siano superiori al 15%.
     Questo tetto massimo riguarda sia i libri cartacei che quelli digitali (i cosiddetti eBook), e vale anche per i siti che vendono online, che sono quelli dove i lettori potevano reperire la maggior parte degli sconti, senza contare i numerosi trattamenti di premio fedeltà ai clienti o le promozioni che venivano fatte in occasioni di particolari periodi dell’anno (quelli in cui lo shopping da regalo è più acceso).
     Si potrà arrivare a sconti pari al 20% solo in occasioni precise e ristrettissime, come la vendita fatta nei saloni del libro, per le biblioteche, le università o per le organizzazioni no profit. In via ancora più eccezionale si può arrivare a sconti del 25%, ma solo se li fanno direttamente gli editori (i rivenditori, quindi, sono esclusi) e mai per più di un mese all’anno.
     Tassativamente vietato invece, in ogni caso, superare il tetto massimo nel periodo natalizio.
     Ora, io non sono un economista e non conosco tutte le dinamiche, le esigenze e le pressioni commerciali che stanno alla base di una simile decisione. Di certo però si comprende che la legge favorisce palesemente gli editori, a discapito sia dei rivenditori che degli stessi lettori, che sono quelli per i quali il servizio dovrebbe essere erogato. In particolare, gli editori piccoli e medi e quelli indipendenti avranno grosse difficoltà e probabilmente dovranno chiudere, senza contare il fatto che con questa legge viene penalizzato proprio il mercato librario più diffuso (comprare online approfittando di promozioni e sconti al 40% o anche al 50% è una pratica ormai diffusa, specie presso i giovanissimi, mentre acquistare in un salone per libri o da una biblioteca è molto, ma molto più rara come eventualità).
     Mi ha stupito sapere che in questo frangente c’è chi ha voluto vedere nella Legge Levi la possibilità di “avvicinare i lettori a libri diversi che prima non avrebbero mai comprato”: a questo pronostico rinuncio a dare ogni commento, perché mi sembra un’emerita stupidaggine.
     Ora, aspetti economici a parte, secondo me occorre considerare soprattutto questo: in Italia i lettori non sono certo molti, i dati dimostrano anzi che gli scrittori tendono a crescere e i lettori a diminuire; questo significa che non abbiamo un “culto”, una “educazione” alla lettura. Su queste basi, sarebbe molto più fruttuoso (per i lettori e per gli editori) promuovere e incentivare l’acquisto di libri proprio con dei prezzi che siano competitivi. Se un consumatore si sente libero di acquistare in modo vantaggioso, allora è più probabile che acquisti (credo che per questo una laurea in economia non serva): e se si acquista di più, ci guadagnano i lettori, perché la diffusione del libro è agevolata, e anche gli editori, che vendono di più.
     Nello scrivere questo post, mi sono ricordato di un servizio visto proprio pochi giorni fa che mi sento di consigliarvi. Si tratta di una brevissima scheda preparata da Rossella Li Vigni per la rubrica Come si fa della puntata di SuperQuark dello scorso 21 luglio, in cui viene fatto il quadro generale della situazione dei libri e dei lettori in Italia.


     Per chi volesse approfittare del poco tempo che resta per fare scorta di libri a buon prezzo sarà utile sapere che alcuni siti stanno già provvedendo a smaltire i prodotti con offerte molto vantaggiose. Per esempio, il sito ibs.it, che mi sento di consigliare fortemente a tutti proprio perché si è sempre contraddistinto per i suoi sconti imbattibili e vantaggiosissimi, ha lanciato un “fuori tutto” con sconti che arrivano al 75% fino al 31 agosto. E anche le offerte su amazon.it sono interessanti.
     Sono rimasto amareggiato da questa manovra, perché per me, che sono ignorante, andava fatto l’esatto opposto! Credo che con la legge Levi il popolo italiano diventerà ancora più restio a leggere un libro. Magari lo stato dovrebbe fare pressioni e intervenire per disincentivare l’acquisto di beni di consumo che fanno tutt’altro che bene, come le sigarette! Quello sì che sarebbe educativo!



3 commenti:

  1. Nellu beddu, posso farti una proposta indecente? Poiché mi "sfastareo" di scrivere un post su questa cazzata di legge (sono alle prese con 3 recensioni arretrate e la confusione mentale è al top O_o ) ma vorrei comunque parlarne nel mio blog (in quanto riguarda la materia di cui mi occupo), mi autorizzi a segnalare questo tuo intervento attraverso un link, tramite un post sul mio blog? Così ti faccio anche un po' di pubblicità ;) Allora, che ne dici di questo scambio solidale? Se mi autorizzi, fra qualche giorno indirizzo i miei (eventuali -.-') lettori a questo tuo bello, sintetico ed esaustivo intervento. Famme sapé. Un bacione!

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  2. Se davvero lo ritieni "esaustivo", accomodati pure! Anzi: la cosa mi lusinga! :D Puoi anche fare copia e incolla, senza tante "tarantelle" coi link (non si sa mai quali altri bug possono esserci in agguato). Ti abbraccio forte!

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  3. Non vi preoccupate, dottò, vi farò un servizio di cui non vi dimenticherete mai più! :D
    Grazie! Un bacione!

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