Nel
febbraio 2011 ho pubblicato su questo blog una classifica dove raccoglievo i dieci spot di automobili più belli allora in circolazione.
Video brevi e geniali che si sono contraddistinti per la creatività e la
potenza comunicativa nella presentazione di veicoli di varie case costruttrici.
Questo
che leggete è una versione aggiornata di quel post, arricchito con una chicca
alla fine: lo spot di auto perfetto.
Se
avete voglia di rimanere a bocca aperta, ripercorrete la scalata verso la
perfezione e giungete spot dopo spot al capolavoro che vi mozzerà il fiato.
Procediamo dunque
in ordine crescente di bellezza: dieci piccole perle più una perla finale che
vi faranno vedere quanto si può comunicare con le quattro ruote!
Alfa Romeo 159 Sportwagon
La
bellezza di questo spot non fa affatto leva sull’auto in questione, di cui si
vede una manciata di fotogrammi solo alla fine; piuttosto esso è degno di nota
per l’aforisma di Erasmo da Rotterdam sulla follia come elemento naturale
dell’uomo, letto da una calda voce maschile sulle note di Goldfish di
Michael Andrews.
Ford Focus
Un
palco, un’orchestra e degli strumenti musicali alquanto atipici. Titolo della
melodia: Ode to a Ford, “Ode a una Ford”, pezzo espressamente scritto
per questa pubblicità. Dove sta il bello? Nel fatto che la melodia è “suonata”
usando i pezzi originali dell’auto: marmitte, sportelli, volanti, cofani… tutti
riarrangiati a mo’ di strumenti musicali. La melodia è carina e a chi volesse
ascoltarne la versione integrale lascio il video completo qui. Lo slogan viene
da sé: «Nuova Ford Focus: magnifica esecuzione».
Peugeot 207
Al
movimentato ritmo di Heartaches dei The Marcels, due coccinelle
innamorate e piene di focosa passione si lasciano andare in espliciti scambi di
effusioni nell’abitacolo dell’auto qui pubblicizzata, al punto da farla
dondolare in mezzo al traffico in pieno giorno, quasi fosse l’amplesso della
tipica coppietta clandestina costretta a “farlo in macchina” il sabato sera
nell’angolino appartato di un parcheggio. Il tutto sotto gli occhi increduli
dei passanti, che vedono l’auto muoversi apparentemente da sola. Lo slogan è esplicativo: “New Peugeot 207… and everything is more
intense!”
Audi S3
Talmente
leggera e guidabile che la si può usare per suonare. Questo è ciò che vuole
dire questa pubblicità, in cui vediamo una famosa auto tedesca destreggiarsi in
giro per una città, su strade costeggiate da bottiglie di vetro diversamente
riempite d’acqua. Passando vicino a esse, con appositi plettri montati sui
cerchioni, l’auto le sfiora e, dosando bene la velocità, ne fa uscire un
motivetto famoso che riconoscerete subito.
Mercedes Benz Classe C
La
vettura viene qui descritta col mix di due qualità che devono riassumerla: la
potenza, personificata da un toro selvaggio, e l’eleganza, che ha le forme di
una bella ballerina. Le immagini di questi due protagonisti sono prese da due
video diversi sovrapposti uno all’altro, così da essere mostrati
contemporaneamente: in questo modo, attraverso un sapiente uso di questo
semplice effetto speciale, vediamo il toro e la ballerina muoversi
armoniosamente su uno sfondo comune, con grande sincronia di movimenti e di
pose, come se si fossero accordati prima. Come a raccontare, con gesti diversi,
il succo della questione: che cioè «la potenza incontra l’eleganza», come dice
lo stesso spot in conclusione. Molto poetico!
Audi A3 1.6 TDI Young Edition
Una
bella metafora per una bella macchina. Un gigantesco cubo di Rubik di cristallo
9×9×9 è sospeso a mezz’aria in una stanza: in ogni cubetto che lo compone c’è
un pezzo dell’automobile, che all’inizio è quindi frammentata e dispersa nelle
sue componenti all’interno del cubo. Ma, proprio come il famoso rompicapo
inventato da Ernõ Rubik nel lontano 1974, anche il cubo di cristallo inizia a
ruotare attorno ai suoi assi e ad ogni rotazione i pezzi della vettura si
incontrano, incastrandosi uno nell’altro. Mentre la bella colonna sonora di
Thomas Süss (creata appositamente per questo spot) va avanti, vediamo l’auto
prendere forma mano mano dentro questa geometria intelligente. Alla fine,
quando il cubo è stato “risolto”, l’automobile nel suo complesso appare montata
all’interno delle facce trasparenti. La scelta di questa rappresentazione si
giustifica nello slogan dello spot: «Tecnologie efficienti, intelligentemente
combinate».
Citroën Xsara Picasso
Uno
spot famosissimo che tutti conoscono. Cominciava con la canzone dei Pink
Martini Sympathique. Siamo in una catena di montaggio di automobili: uno
degli spruzzatori che dovrebbero verniciare il telaio dell’auto si lascia
prendere dalla sua vena creativa e, invece di stendervi sopra la solita,
sterile vernice grigia, si sbizzarrisce a comporre dei motivi palesemente
ispirati alla pittura cubista. Un sorvegliante passa per il giro di controllo,
lo spruzzatore lo nota: rimette subito a posto il telaio-tela coprendo gli
schizzi proibiti… ma non si nega la soddisfazione di lasciare almeno una firma
su quell’auto e perciò si avvicina alla fiancata e scrive, chiaro ed evidente, “Picasso”.
Volkswagen Polo
Uno
spot che nella bigotta Italia non potrebbe mai andare in onda. E infatti viene
direttamente dalla Germania, accompagnato dal pezzo di Darwin Reez Radar
detector. Questa volta, però, non vi scrivo alcuna didascalia, perché per
apprezzare lo spot lo si deve davvero soltanto guardare: raccontandolo, vi
toglierei il gusto. Alla fine dello spot appare una scritta: “Unverschämt gut”.
È un gioco di parole: significa “incredibilmente buono”, ma “unverschämt” da
solo vuol dire “sfacciato”, “sfrontato”, “spudorato”, “insolente”. Capirete perché…
Citroën C4
Un’auto
robot, appena “svegliata”, fa stretching vicino a un cartello di un parcheggio
a pagamento. Finiti gli esercizi, si ritrasforma in autovettura. Ma, appena parte
la musica Jacques your body (Make me sweat), eccola che non resiste, si
rialza letteralmente “in piedi” e, ritrasformatasi in versione robot
antropomorfo, si scatena in una simpaticissima danza che ricorda le movenze di
Tony Manero in Saturday night fever. Evidentissima la fonte
cinematografica cui lo spot s’ispira: si tratta del film Transformers,
dove i protagonisti sono appunto organismi robotici che si trasformano in
veicoli di locomozione. Uno spot fenomenale!
Di questo spot esiste anche un’altra versione,
sempre ispirate al film Transformers.
Peugeot 206 Coupé Cabriolet
E
veniamo al penultimo spot, decimo di questa lista, migliore dei precedenti a
mio parere. Al centro di un giardino principesco, colorato dalle note di Simply
beautiful di Al Green, un pavone maschio si avvicina alla Peugeot,
scrutandone incuriosito le linee eleganti. Preso dall’invidia, il pavone decide
di lanciare all’auto il guanto di sfida e, messosi a paupulare con tanto di eco
per ribadire il suo primato di più bello, eccolo aprire, fiero e orgoglioso, la
sua bellissima coda. La vettura non si scompone: si limita ad aprire il suo
tettuccio decappottabile con altrettanta serafica lentezza. Il pavone resta
colpito: non se l’aspettava! Riconosciuta la sua inferiorità, richiude la coda
e abbassa la testa in segno di sottomissione. GENIALE!!!
Volvo Globetrotter Truck
E adesso lo spot bonus. Il meglio del meglio.
Il diamante di questa classifica.
Il
veicolo è un camion della Volvo e l’obiettivo è trasmettere al pubblico l’idea
della stabilità su strada e della precisione di guida che si può
ottenere con un simile veicolo. Come fare? La soluzione a cui sono giunti i
cervelloni che hanno ideato lo spot è davvero da standing ovation. Ecco la
struttura di questo poema pubblicitario: lo spot parte con un primo piano dell’attore
(allora 53enne) Jean-Claude Van Damme, famoso per i suoi film di
combattimento, per i suoi calci rotanti in aria e per la sua celeberrima
spaccata. Il volto è impassibile, concentrato, le braccia incrociate e gli
occhi inizialmente chiusi; poi gli occhi si aprono e la sua voce fuori campo
comincia a raccontare: «Ho avuto i miei alti e bassi. La mia parte di ostacoli
e venti contrari. Sono le cose che mi hanno reso ciò che sono oggi. Ora sono
qui davanti a voi. Quello che vedete è un corpo scolpito alla perfezione. Un
paio di gambe forgiate per sconfiggere le leggi della fisica e una mente in
grado di dominare la più epica delle spaccate».
Mentre
la voce va avanti, l’inquadratura si allarga, si scopre l’attore in piedi sugli
specchietti laterali di due camion Volvo color oro che percorrono una strada
solitaria in retromarcia, il sole appoggiato sull’orizzonte nel momento in cui
sorge. Parte la musica: è Only time di Enya, si sentono i primi versi,
“Chi può dire dove vada la strada, dove scorra il giorno? Solo il tempo...”.
Mentre i due giganti meccanici indietreggiano
e l’attore rimane immobile e granitico in quella insolita posizione, il camion
di sinistra compie una manovra pericolosa ma precisissima: si allontana dal suo
gemello. Van Damme non si scompone: asseconda il cambio di traiettoria divaricando le gambe,
sempre mantenendosi fermo, fino a produrre «la più epica delle spaccate», geometricamente ed anatomicamente perfetta. Fermo
così, appoggiato solo coi piedi sugli specchietti laterali, Van Damme rimane fermo
mentre i veicoli continuano la loro marcia inversa, con una precisione
chirurgica e una fermezza senza pari.
Il
video, girato nel 2013 a Ciudad Real, a sud di Madrid, e diretto da Andreas
Nilsson, è diventato virale in men che non si dica. Letteralmente esploso sulla
rete, ha suscitato l’ammirazione di moltissimi utenti. Del resto pare proprio
tutto perfetto: la location con il sole all’alba, il sottofondo musicale, l’idea
di far marciare i veicoli all’indietro, rendendo la manovra ancora più
difficile, e poi l’idea della spaccata impossibile, mai tentata da nessuno e
quindi originalissima. Van Damme interpreta alla perfezione l’idea di
precisione e di stabilità che si vuole trasmettere: la sua spaccata, lenta e disinvolta, asseconda la difficile manovra, fino a raggiungere la posizione
stabile con cui si chiude il video. Il suo volto e la sua posa tradiscono un
controllo totale dell’azione, esattamente come avviene per i veicoli.
In
molti si sono interrogati sulla fattibilità della “coreografia” e hanno
sollevato polemiche e mostrato scetticismo, ma il regista Nilsson rivela che
non ci sono trucchi. Nel senso che Van Damme è davvero all’in piedi su quegli specchietti, i due camion sono veri e
proseguono davvero in retromarcia (si vede dal modo con cui il vento fa ondeggiare
i pantaloni dell’attore), ma soprattutto è vera la spaccata (ma su quella
chiunque abbia visto un film di Van Damme non avrà dubbi). Se si guarda bene lo
spot, inoltre, ci si accorge che, oltre ai guidatori, sono presenti dei passeggeri sui
veicoli, che controllano la corretta esecuzione della scena (se fosse stato
realizzato tutto al computer non ci sarebbe stato bisogno di essi) e che per terra sono state disegnate delle strisce bianche che dovevano fungere da linee guida per i piloti al fine di consentire loro di eseguire le manovre avendo sempre un costante e chiaro riferimento. Tutta la
sequenza è stata inoltre girata in una sola volta, senza interruzioni e
soprattutto è riuscita al primo ciak.
Il
solo “ritocco” è la cancellazione via computer del gancio di sicurezza su uno dei camion a cui l’attore
è stato fissato nel caso in cui qualcosa fosse andato storto e che lo avrebbe
fatto rimanere sospeso in aria evitandogli una brutta caduta, una scelta
ragionevolissima: la maestria non può diventare imprudenza e mettere a rischio
la vita di una persona per uno spot sarebbe stupido. A parte questo ovvio dettaglio cautelare, tutto lo spot è autentico al 100%.
Ad
oggi, secondo il modesto parere del sottoscritto, questo è lo spot perfetto.
Per immediatezza comunicativa, per qualità tecnica e per valore estetico. Giù il cappello!
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