mercoledì 11 settembre 2013

Perché diffidare di Renzi

     Lo scorso luglio Enrico Mentana ospitava su La7 Marco Travaglio e Matteo Renzi, attualmente maggior candidato a diventare premier del Pd. Il nuovo che avanza, il rottamatore, Renzi ha saputo conquistarsi la simpatia di molti elettori per il suo modo schietto di parlare, per il suo andare controcorrente e forse anche per il suo stile un po’ dissimile dai suoi colleghi.
     A me ha sempre fatto credere di essere molto viscido, un approfittatore, uno che aspetta solo il momento buono per insinuarsi senza manco sgomitare. Renzi è quello che disse, tanto per dirne una, che gli inceneritori non provocano tumori, andando contro il parere di un’oncologa e di decine di studi scientifici che invece dicono il contrario. Da qualche tempo invece si distingue per la sua vicinanza alla causa berlusconiana, impersonificata nella tesi secondo cui “Non è giusto eliminare Berlusconi per via giudiziaria perché gli avversari politici si sconfiggono alle urne”.

     Siamo in studio e Travaglio apre con una domanda legittima: anche ammettendo che sia disonorevole e indecoroso “eliminare” Berlusconi usando i suoi processi e che quindi dovrebbe essere messo fuori al momento del voto, quelle regole che puniscono i colpevoli di reati che fine fanno? Le mettiamo da parte solo perché è disonorevole eliminare qualcuno per via giudiziaria?

     L’imbarazzatissimo Renzi tenta con la sua consueta dialettica da paraculo da quattro soldi di rispondere. E nel farlo, tra parentesi elusive e frasi stereotipate, fa venire fuori alcuni punti salienti di ciò che è il suo pensiero politico… guardiamo il video e poi riflettiamo brevemente su quanto detto.


     Secondo Renzi non è giusto rendere Berlusconi ineleggibile oggi perché dal 1994 è sempre stato dichiarato eleggibile sempre per le stesse ragioni, nonostante la legge del 1957 indichi (articolo 10) precisi limiti alla candidabilità di un uomo nella sua posizione. Ora i casi sono due… O la legge del 1957 è stata sempre applicata bene e quindi Berlusconi ha sempre avuto i requisiti per essere eletto, e allora Renzi riconosce che Berlusconi non ha conflitti di interesse, il che è gravissimo (renderebbe inutile lo stesso dibattito che sta affrontando con Travaglio); oppure la legge è stata applicata sempre male e allora non c’è motivo di credere che bisogni continuare ad applicarla male: anzi, proprio perché ci si rende conto che sia stata applicata male bisognerebbe applicarla bene!

     Renzi si dice inoltre discordante non tanto sulla sua idea di berlusconismo, ma su quella dell’antiberlusconismo. Non precisa esattamente cosa pensa dell’antiberlusconismo, ma dice che per lui è sbagliato che esso sia stato forse il solo motivo per cui negli anni precedenti si sono avute alleanze della sinistra. Renzi vorrebbe che la sinistra in questo paese non fosse mai esistita solo per fare fronte comune contro Berlusconi: oh, caro Renzi, se è per questo la sinistra non è mai stata contro Berlusconi. I casi in cui i democratici gli hanno fatto favori non si contano. Anche ora che si deve decidere in Giunta sulla sua decadenza da parlamentare ci sono tuoi colleghi che assecondano le sue strategie per salvarsi!
     Inoltre come si può avere un’idea comune sul berlusconismo e non sull’antiberlusconismo? È come dire “Riconosco come tutti che rubare sia sbagliato, ma non sono d’accordo sulle leggi che proibiscono il furto!”. Dialettica vuota, che solo sterili politici di oggi sanno usare su menti che non ascoltano.

     Infine chiariamo una cosa: basta con questa idea che le elezioni politiche e le campagne elettorali siano competizioni agonistiche, come fossero uno sport: durante le competizioni agonistiche tutti gli atleti sono uguali tra loro e vincono per merito. Vince il più bravo. Qui si parla di competizioni in cui ci sono candidati non uguali tra loro, perché alcuni sono colpevoli di reati e che quindi non dovrebbero gareggiare affatto, soprattutto non dovrebbero gareggiare affianco a chi invece non ha mai compiuto reati. Se uno ha violato la legge e contemporaneamente compete in campagna elettorale, non c’è motivo di pretendere che perda solo se battuto: può benissimo essere espulso dalla gara. E quelli come Renzi impediscono a questo paese di darsi una ripulita.

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