giovedì 20 dicembre 2012

Il “Cavaliere” oscuro: il ritorno… ma non è Batman


     Eh, no. Purtroppo non è il Batman di Nolan il “Cavaliere” che ritorna. È l’altro, quello “cattivo”, più subdolo… e anche più basso. Silvio Berlusconi ha nei giorni scorsi annunciato la sua ufficiale ridiscesa in campo. L’annuncio è arrivato dopo una serie di lunatiche e contraddittorie dichiarazioni che cambiavano e ricambiavano all’ordine del giorno: a partire dal 12 novembre 2011, infatti, quando Berlusconi ha “fatto un passo indietro” dando le sue dimissioni affinché la dittatura tecnocratica del governo Monti si prendesse le impopolarità che sarebbero toccate a lui, il Cavaliere ha cambiato più volte idea sull’ipotesi di ricandidarsi in politica, con una volubilità degna nemmeno di una pazza isterica.

     Avrebbe prima dichiarato di doversi “fare da parte per il bene del paese”, poi è scattato il progetto dell’ascesa del suo delfino Alfano, che avrebbe dovuto ereditare il suo trono («È ora di Alfano»), poi arriva la puntuale smentita («Non ho mai detto che Alfano sarà il mio erede»), poi ancora va in TV con il suo messaggio di commiato lo scorso 15 ottobre dove dice che “bisogna fare largo ai giovani” e che non avrebbe ripresentato la sua candidatura (la dichiarazione arrivava poche ore prima della sua condanna in primo grado a 4 anni di reclusione per il processo Mediaset), quindi, alfine, questo vecchietto lunatico che ha fatto il bello e il cattivo tempo anche con Monti, ora attaccandolo, ora appoggiandolo, ha deciso che solo il ricordo (deformato e plagiante) che i vecchi fedeli hanno di lui avrebbe potuto risollevare un po’ il PDL nei sondaggi.

     Ed eccolo, dunque, lanciare l’ordine tassativo dalla villa di Arcore: «Dobbiamo saturare la TV prima che scatti la par condicio». E la par condicio, lo sappiamo, non è mai piaciuta a Berlusconi, lui che non è proprio abituato ad avere una controparte nei dibattiti, lui che ama troppo dominare la scena da solo, senza nessuno che lo possa contraddire.
     E la bulimia catodica (come l’avrebbe chiamata Luttazzi) è già cominciata: una serie di appuntamenti mediatici il cui obiettivo è quello di bombardare senza pietà e senza tregua tutte le reti televisive con la sua massiccia presenza, Mediaset e non. L’atteggiamento tipico di un disperato, un piazzista che raschia ormai il fondo e che ricorre ai (soliti) trucchi che lo lanciarono un tempo pur di arraffare quanti più punti possibili nei sondaggi.

     Proprio a Domenica Live, lo scorso 16 dicembre, Berlusconi è rimasto in video per quasi un’ora e mezza in una farsa vergognosa che di fatto si è ridotta a un indisturbato monologo, una auto-intervista fatta senza il minimo contraddittorio, di fronte a una Barbara D’urso che, non essendo nemmeno una giornalista, l’ha praticamente lasciato parlare senza rivolgergli nemmeno una domanda degna di questo nome, anzi, accondiscendendo alle richieste dell’“intervistato” che chiedeva nei fuori onda «Mi domandi anche...», una vicenda che ha sollevato molto sdegno e tante polemiche per la spudoratezza con cui è stata condotta. Topici i temi trattati in quel giorno, tutti segni ineluttabili del suo declino: la solita lotta alla magistratura, la solita lotta ai comunisti, la solita urgenza di riformare la Costituzione (questa brutta e comunistissima Costituzione), l’apologia del premierato assoluto per dare più poteri al premier che ora non ci sono, le solite promesse per comprare gli elettori («Vi tolgo l’Imu!!!»)… e anche la nuova fidanzata!

     Ma il mangiatutto mediatica non si ferma qui: altri appuntamenti sono a Quinta colonna da quel simpaticone di Paolo Del Debbio che, quando ti lascia parlare, pare ti faccia un favore, e dove ha presentato il nuovo “patto del parlamentare”, con cui promette che i parlamentari, per esempio, non potranno presentare più di due candidature e che verranno ridotti in numero ecc…; a Porta a porta dal fido Bruno Vespa (presso cui in passato ha vantato il famoso “patto con gli italiani”, patto, tra l’altro, firmato da solo e senza manco rispettarlo… devono proprio piacergli i patti!); non dimentichiamo poi la seconda capatina a Mediaset a Pomeriggio cinque, poi s’è presentato a Radio anch’io e mettiamoci anche l’incontro previsto domenica a Domenica In – L’arena di Giletti, e ancora su La7 a In onda, da Talese e Porro… Sono previsti altri incontri, tra cui uno anche con Michele Santoro, a Servizio pubblico, sperando che riesca a mantenere il contegno e a rispondere davvero alle domande, contrariamente a quanto ha fatto in passato, quando pretendeva “garanzie” per poter sottoporsi a un’intervista (traduzione: se mi fate domande scomode non vengo!)…

     La legge prevede che la par condicio scatti 45 giorni prima della data delle elezioni. E la data delle elezioni era stata fissata il 17 febbraio: con queste condizioni Berlusconi avrebbe avuto di tempo solo fino al 4 gennaio per poter invadere le reti televisive senza essere contraddetto. Quindi il colpo da maestro: si fanno pressioni sui vertici ed ecco che, col beneplacito di Napolitano, la data scivola al 24 febbraio… e Silvio guadagna una settimana di tempo per ammaliare gli elettori renitenti a rinnovargli la fiducia.

     Ora, diciamoci una cosa tra di noi. Parlo a coloro che hanno ancora un residuo di buon senso e che non hanno ancora “scelto” di appoggiare quest’uomo in via definitiva: gli sono state date innumerevoli occasioni, negli ultimi vent’anni ha governato quasi sempre lui, nel frattempo sono state rubate alla nostra democrazia importantissime conquiste: le riforme della scuola e dell’università (firmate Moratti e Gelmini) hanno impoverito gli istituti e distrutto la ricerca; la sanità sta diventando sempre più a pagamento e continuando così solo chi è ricco potrà permettersi di farsi curare; il mercato del lavoro è crollato, la disoccupazione dilaga, i giovani non possono progettare una vita propria perché non hanno le imprescindibili certezze su cui rendersi indipendenti; la lotta alla mafia è stata ostacolata e ci sono voluti vent’anni per cominciare il processo sulla trattativa che dovrebbe condannare i politici che cercarono l’aiuto dei mafiosi. Nel frattempo molte leggi sono state cambiate, sono stati depenalizzati molti reati che Berlusconi aveva commesso o sapeva di voler commettere, altri processi sono stati fatti cadere in prescrizione (e, lo ribadisco, la prescrizione è solo la rinuncia al processo, non è una sentenza di innocenza); per non parlare poi delle questioni e degli scandali “minori”, ultimo il processo Ruby dove le accuse sono prostituzione minorile e concussione…

     Faccio appello, nel mio piccolo, alle persone che riescono ancora a fare un ragionamento, che non sono plagiate e che non hanno pregiudizi che impediscono loro di considerare altre vie: vi sembra più probabile che un individuo del genere possa giovare al nostro paese, che sia davvero innocente dal numero enorme di questioni giudiziarie in cui è coinvolto (numero di cui si vanta tra l’altro!), oppure credete che sia più probabile che voglia ricorrere ancora al potere per rendersi immune dalla sorte che la giustizia gli riserverebbe? Parliamo di un uomo che in assoluto più di tutti si è dato alla delinquenza collezionando un numero enorme di reati: falso in bilancio, corruzione giudiziaria, corruzione in atti giudiziari, falsa testimonianza, violazione delle leggi anti-trust, tangenti alla Guardia di Finanza, frode fiscale, appropriazione indebita, abuso d’ufficio, diffamazione, concorso esterno in associazione mafiosa (il suo amico e braccio destro Dell’Utri è stato condannato per lo stesso reato), traffico di droga, concorso in strage (le stragi mafiose del 1992-93) ecc…
     Abbiate il coraggio di cercare l’alternativa. Nuovi movimenti stanno nascendo, prendetevi il disturbo di informarvi e di guardare anche altro; ci sono nuovi volti… Comunque scegliate, non cadete nelle trappole retoriche e nelle forme di propaganda ingannevole, non credete alle promesse di chi ha già mentito, non fatevi ammaliare dai progetti grandiosi e non fatevi comprare in alcun modo. Il nostro paese sta morendo ed è anche colpa nostra. Non dobbiamo ripetere gli stessi sbagli! Non scegliete il non-Berlusconi e non scegliete nemmeno il non-Monti: quando si sceglie, si devono valutare gli interessi che possono essere apportati al paese, ovvero al maggior numero di persone possibili. Bisogna informarsi sui candidati, vedere che passato hanno e valutare se diffidare o no di loro: abbiamo i mezzi per farlo anche da soli, lontani dai TG parziali e dai giornali leccaculo.

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