Eh, no. Purtroppo non è il Batman di Nolan il “Cavaliere” che ritorna. È
l’altro, quello “cattivo”, più subdolo… e anche più basso. Silvio Berlusconi ha nei giorni scorsi annunciato la sua ufficiale
ridiscesa in campo. L’annuncio è arrivato dopo una serie di lunatiche e
contraddittorie dichiarazioni che cambiavano e ricambiavano all’ordine del
giorno: a partire dal 12 novembre 2011, infatti, quando Berlusconi ha “fatto un
passo indietro” dando le sue dimissioni affinché la dittatura tecnocratica del
governo Monti si prendesse le impopolarità che sarebbero toccate a lui, il
Cavaliere ha cambiato più volte idea sull’ipotesi di ricandidarsi in politica,
con una volubilità degna nemmeno di una pazza isterica.
Avrebbe prima dichiarato di doversi “fare da parte per il bene del paese”,
poi è scattato il progetto dell’ascesa del suo delfino Alfano, che avrebbe
dovuto ereditare il suo trono («È ora di Alfano»), poi arriva la puntuale
smentita («Non ho mai detto che Alfano sarà il mio erede»), poi ancora va in TV
con il suo messaggio di commiato lo scorso 15 ottobre dove dice che “bisogna
fare largo ai giovani” e che non avrebbe ripresentato la sua candidatura (la
dichiarazione arrivava poche ore prima della sua condanna in primo grado a 4
anni di reclusione per il processo Mediaset), quindi, alfine, questo vecchietto
lunatico che ha fatto il bello e il cattivo tempo anche con Monti, ora
attaccandolo, ora appoggiandolo, ha deciso che solo il ricordo (deformato e
plagiante) che i vecchi fedeli hanno di lui avrebbe potuto risollevare un po’
il PDL nei sondaggi.
Ed eccolo, dunque, lanciare l’ordine tassativo dalla villa di Arcore: «Dobbiamo saturare la TV prima che scatti
la par condicio». E la par condicio, lo sappiamo, non è mai piaciuta a
Berlusconi, lui che non è proprio abituato ad avere una controparte nei
dibattiti, lui che ama troppo dominare la scena da solo, senza nessuno che lo
possa contraddire.
E la bulimia catodica (come l’avrebbe
chiamata Luttazzi) è già cominciata: una serie di appuntamenti mediatici il cui
obiettivo è quello di bombardare senza
pietà e senza tregua tutte le reti televisive con la sua massiccia presenza,
Mediaset e non. L’atteggiamento tipico di un disperato, un piazzista che
raschia ormai il fondo e che ricorre ai (soliti) trucchi che lo lanciarono un tempo
pur di arraffare quanti più punti possibili nei sondaggi.
Proprio a Domenica Live, lo scorso
16 dicembre, Berlusconi è rimasto in video per quasi un’ora e mezza in una
farsa vergognosa che di fatto si è ridotta a un indisturbato monologo, una auto-intervista
fatta senza il minimo contraddittorio, di fronte a una Barbara D’urso che, non
essendo nemmeno una giornalista, l’ha praticamente lasciato parlare senza
rivolgergli nemmeno una domanda degna di questo nome, anzi, accondiscendendo
alle richieste dell’“intervistato” che chiedeva nei fuori onda «Mi domandi anche...», una vicenda che ha
sollevato molto sdegno e tante polemiche per la spudoratezza con cui è stata
condotta. Topici i temi trattati in quel giorno, tutti segni ineluttabili del
suo declino: la solita lotta alla magistratura, la solita lotta ai comunisti, la
solita urgenza di riformare la Costituzione (questa brutta e comunistissima
Costituzione), l’apologia del premierato assoluto per dare più poteri al
premier che ora non ci sono, le solite promesse per comprare gli elettori («Vi
tolgo l’Imu!!!»)… e anche la nuova fidanzata!
Ma il mangiatutto mediatica non si ferma qui: altri appuntamenti sono a Quinta
colonna da quel simpaticone
di Paolo Del Debbio che, quando ti lascia parlare, pare ti faccia un favore, e
dove ha presentato il nuovo “patto del parlamentare”, con cui promette che i
parlamentari, per esempio, non potranno presentare più di due candidature e che
verranno ridotti in numero ecc…; a Porta a porta dal fido Bruno Vespa
(presso cui in passato ha vantato il famoso “patto con gli italiani”, patto,
tra l’altro, firmato da solo e senza manco rispettarlo… devono proprio
piacergli i patti!); non dimentichiamo poi la seconda capatina a Mediaset a Pomeriggio
cinque, poi s’è presentato a Radio anch’io e mettiamoci anche l’incontro
previsto domenica a Domenica In – L’arena di Giletti, e ancora su La7 a In
onda, da Talese e Porro… Sono previsti altri incontri, tra cui uno
anche con Michele Santoro, a Servizio pubblico, sperando che
riesca a mantenere il contegno e a rispondere davvero alle domande,
contrariamente a quanto ha fatto in passato, quando pretendeva “garanzie” per
poter sottoporsi a un’intervista (traduzione: se mi fate domande scomode non
vengo!)…
La legge prevede che la par condicio scatti 45 giorni prima della data
delle elezioni. E la data delle elezioni era stata fissata il 17 febbraio: con
queste condizioni Berlusconi avrebbe avuto di tempo solo fino al 4 gennaio per
poter invadere le reti televisive senza essere contraddetto. Quindi il colpo da
maestro: si fanno pressioni sui vertici ed ecco che, col beneplacito di
Napolitano, la data scivola al 24 febbraio… e Silvio guadagna una settimana di
tempo per ammaliare gli elettori renitenti a rinnovargli la fiducia.
Ora, diciamoci una cosa tra di noi. Parlo a coloro che hanno ancora un
residuo di buon senso e che non hanno ancora “scelto” di appoggiare quest’uomo
in via definitiva: gli sono state date innumerevoli occasioni, negli ultimi
vent’anni ha governato quasi sempre lui, nel frattempo sono state rubate alla
nostra democrazia importantissime conquiste: le riforme della scuola e dell’università
(firmate Moratti e Gelmini) hanno impoverito gli istituti e distrutto la
ricerca; la sanità sta diventando sempre più a pagamento e continuando così
solo chi è ricco potrà permettersi di farsi curare; il mercato del lavoro è
crollato, la disoccupazione dilaga, i giovani non possono progettare una vita
propria perché non hanno le imprescindibili certezze su cui rendersi indipendenti;
la lotta alla mafia è stata ostacolata e ci sono voluti vent’anni per cominciare il processo sulla trattativa
che dovrebbe condannare i politici che cercarono l’aiuto dei mafiosi. Nel
frattempo molte leggi sono state cambiate, sono stati depenalizzati molti reati
che Berlusconi aveva commesso o sapeva di voler commettere, altri processi sono
stati fatti cadere in prescrizione (e, lo ribadisco, la prescrizione è solo la
rinuncia al processo, non è una sentenza di innocenza); per non parlare poi
delle questioni e degli scandali “minori”, ultimo il processo Ruby dove le
accuse sono prostituzione minorile e concussione…
Faccio appello, nel mio piccolo, alle persone che riescono ancora a fare
un ragionamento, che non sono plagiate e che non hanno pregiudizi che
impediscono loro di considerare altre vie: vi sembra più probabile che un
individuo del genere possa giovare al nostro paese, che sia davvero innocente
dal numero enorme di questioni giudiziarie in cui è coinvolto (numero di cui si
vanta tra l’altro!), oppure credete che sia più probabile che voglia ricorrere
ancora al potere per rendersi immune dalla sorte che la giustizia gli
riserverebbe? Parliamo di un uomo che in assoluto più di tutti si è dato alla
delinquenza collezionando un numero enorme di reati: falso in bilancio,
corruzione giudiziaria, corruzione in atti giudiziari, falsa testimonianza,
violazione delle leggi anti-trust, tangenti alla Guardia di Finanza, frode
fiscale, appropriazione indebita, abuso d’ufficio, diffamazione, concorso
esterno in associazione mafiosa (il suo amico e braccio destro Dell’Utri è
stato condannato per lo stesso reato), traffico di droga, concorso in strage
(le stragi mafiose del 1992-93) ecc…
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