domenica 26 novembre 2017

Come Google, ma pianta alberi: è ECOSIA, il motore di ricerca ecologico

     Se vi dicessero che potete aiutare il pianeta a guarire dalle sue emergenze ambientali semplicemente navigando su internet, come già fate tutti i giorni, probabilmente non ci credereste.
     E invece è possibile. Da circa nove anni esiste un modo con cui tutti gli utenti di internet del mondo possono gratuitamente aiutare a ripiantare alberi nelle zone deforestate del pianeta semplicemente consultando il web. L’autore di questa magia si chiama Ecosia, un’impresa fondata nel 2009 in Germania da Christian Kroll e portata avanti da un piccolo gruppo di persone che hanno in comune la voglia di migliorare il nostro pianeta.
     Ecco come funziona questo piccolo miracolo...


Ecosia è un motore di ricerca

     Innanzitutto Ecosia è un’impresa che gestisce un motore di ricerca. Esattamente come Google, per intenderci. Avete presente quando andate su Google e cercate delle informazioni? In quel momento state usando un motore di ricerca. Un qualsiasi motore di ricerca restituisce dei risultati mettendo ai primi posti quelli che vengono giudicati più attendibili alla ricerca che l’utente ha fatto.


Ecosia finanzia progetti di riforestazione

Come guadagna un motore di ricerca?
     Come avviene per qualsiasi altro motore di ricerca, Ecosia guadagna grazie alla pubblicità: infatti, mentre dà i risultati della ricerca all’utente, gli suggerisce delle inserzioni pubblicitarie mirate, ovvero inserzioni studiate apposta perché possano piacere all’utente, basandosi sulle sue abitudini di navigazione in internet. Detto in poche parole: l’utente naviga, quando naviga cerca cose che hanno a che fare coi suoi gusti o interessi o bisogni, il motore di ricerca “capisce” queste abitudini dell’utente e gli restituisce suggerimenti pubblicitari che potrebbero piacergli. Ovviamente ci sono aziende che pagano il motore di ricerca affinché esso mostri il loro prodotto quando questo può rientrare negli interessi dell’utente. In questo modo il motore di ricerca guadagna con la pubblicità.
     Inoltre per ogni clic che un utente fa su un’inserzione pubblicitaria o per ogni acquisto effettivamente fatto dall’utente grazie ai suggerimenti, i venditori pagano una certa quota ai motori di ricerca.

Ecosia reinveste i suoi ricavi nella green economy
     Questo meccanismo, basato su criteri statistici, e applicato su una massa enorme di persone, permette di far girare molti soldi perché fornire agli utenti pubblicità mirate incrementa la probabilità che un utente acquisti delle cose che non avrebbe mai acquistato senza il “suggerimento” del motore di ricerca.

     Tuttavia, mentre colossi come Google tengono per sé i guadagni ricavati da queste inserzioni pubblicitarie o li dividono tra gli investitori e si arricchiscono diventando enormi, Ecosia devolve almeno l’80% del surplus dei suoi ricavi a progetti ambientali (tra cui il WWF a cui Ecosia ha donato fino al 2013 quasi 1,3 milioni di euro), con particolare attenzione ai progetti di riforestazione delle aree deforestate del pianeta.
     Ovvero: tolte le spese fisse (stipendi, affitto degli uffici, costi dei server ecc), almeno l’80% di ciò che Ecosia guadagna viene devoluto a questi progetti. Com’è facile intuire, quindi, più utenti usano Ecosia, più Ecosia guadagna, più soldi vengono devoluti per ripopolare il pianeta di alberi.
     In questo modo l’utente finisce per essere protagonista di un’azione di salvaguardia dell’ambiente senza alcuno sforzo. Ecco quindi perché Ecosia è un motore di ricerca “etico” ed ecologico.

Ecosia rende pubblici i propri guadagni
     Per una questione di trasparenza, Ecosia pubblica periodicamente dei rapporti finanziari con cui l’utente può controllare quanto l’azienda abbia guadagnato, quanto denaro abbia devoluto e a quali progetti. A questa pagina del sito l’utente trova mese per mese dei sunti dei bilanci: si tratta di file in formato .pdf facilmente consultabili dove vengono elencate varie voci di spesa, tra cui i fondi destinati alla riforestazione.

Ecosia è classificata come B-corporation
     Ecosia inteso come impresa è stata classificata come B-corporation, dove quella B sta per “benefit”: le B-corporation, in particolare, sono degli status attribuiti ad aziende che si contraddistinguono per degli obiettivi che vanno oltre il guadagno economico dei membri e che comprendano invece dei vantaggi o dei benefici apportati alle persone, alla società o all’ambiente.
     Per ottenere e mantenere lo status di B-corporation, un’azienda deve raggiungere e soddisfare determinati requisiti di obiettivi, contabilità e trasparenza.

     Quello di Ecosia è un progetto meraviglioso che abbraccia la green economy nel rispetto dell’ambiente e che cerca di controbilanciare i danni fatti dal sistema economico capitalistico che è il principale responsabile proprio del danneggiamento dell’equilibrio climatico e ambientale del nostro pianeta: è per colpa del capitalismo inteso come produzione e consumo illimitato di beni che il nostro pianeta è stato sfruttato senza ogni forma di freno etico. È per colpa della produzione eccessiva di beni, e quindi delle eccessive emissioni dalle fabbriche, che sono nati il buco nell’ozono, l’inquinamento delle acque, l’esaurimento dei pozzi di petrolio, le conseguenti guerre, le migrazioni di popoli dai paesi in guerra, le emergenze sociali e sanitarie, il proliferare delle politiche populiste e del terrorismo ecc.


Perché piantare gli alberi?

     Ma perché proprio gli alberi? Con tutti i problemi che ci sono, perché mettersi a fare giardinaggio su scala mondiale? Come spiegato nel post dedicato a Treedom, infatti, piantare alberi nelle zone povere e deforestate del pianeta comporta incredibili vantaggi, tra cui:
  • riassorbire l’anidride carbonica in eccesso che a causa delle emissioni umane sta innalzando sempre più la temperatura media, modificando pericolosamente il clima, producendo disastri ambientali e mettendo a rischio le coltivazioni di certe specie vegetali (e quindi anche animali) con cui viene sfamata l’intera popolazione mondiale;
  • ricreare habitat naturali nuovi laddove ora esiste solo un’area deserta, arricchendo la biodiversità delle specie viventi;
  • rinforzare l’equilibrio idrico del suolo e arginare il problema dell’acqua;
  • far rinascere le economie locali delle aree povere, perché, se vengono piantati alberi, significa che qualcuno dovrà essere pagato per prendersene cura: in particolare ci saranno contadini che troveranno un lavoro prendendosi cura degli alberi piantati e questo aiuterà l’economia di quelle comunità;
  • arricchire la dieta e il mercato delle comunità locali, che coi frutti o col legname di quegli alberi potranno sfamarsi o che potranno vendere i prodotti ai mercati e molto altro.

     Insomma, come si vede, gli alberi possono fare moltissimo e dare vantaggi inimmaginabili all’umanità.
     Ecosia fa sapere che mediamente ogni ricerca che un utente fa genera un guadagno di mezzo centesimo di euro: siccome per piantare un solo albero bastano 0,22 euro (cioè 22 centesimi) allora occorrono solo 45 ricerche per piantare un nuovo albero.
     La “mission” di Ecosia è arrivare a piantare un miliardo di nuovi alberi entro il 2020.


Come si usa Ecosia?

     Ok, Ecosia è un bel progetto, l’idea di un motore di ricerca etico che rispetti l’ambiente vi piace e vorreste usarlo. Come si fa?

     1 Innanzitutto potete usare Ecosia come motore di ricerca predefinito: basta andare sulla pagina del motore di ricerca, che si raggiunge all’indirizzo www.ecosia.org e questa pagina si può impostare come home page del browser o come un preferito. Ogni volta che si deve cercare qualcosa, si va sulla pagina e si inizia la ricerca.
     Nella schermata della home page di Ecosia, oltre al logo e al campo in cui inserire i dati della ricerca, è presente un contatore che si aggiorna costantemente e che indica il numero di alberi già piantati grazie alle ricerche degli utenti.

     2 Meglio ancora, si può usare un’estensione di Ecosia per il proprio browser, ovvero si può impostare un’icona che compare sempre sulla barra dei comandi del browser e che porta direttamente alla home page di Ecosia. È come l’icona a forma di casa che indica la home page di un qualsiasi browser: nel caso di questa estensione l’icona è il logo di Ecosia che porta alla pagina www.ecosia.org. Quando si accede alla pagina di Ecosia si visualizza automaticamente un messaggio che propone linstallazione di questa estensione.
     Questa estensione fa parte di un’altra modalità con cui Ecosia guadagna, che si chiama EcoLinks, che garantisce ad Ecosia una percentuale su quello che gli inserzionisti guadagnano quando un utente clicca su una loro inserzione pubblicitaria o compra un loro prodotto.


     3 Quando navigate su uno smartphone si può scaricare direttamente l’app del browser Ecosia.
     L’app ovviamente è gratuita ed è disponibile per le varie piattaforme di AndroidiOSWindows Phone. Il browser è preimpostato con la home page di Ecosia ed è possibile personalizzarlo nelle impostazioni come accade per tutti gli altri browser. In questo modo non dovete ogni volta raggiungere la pagina di Ecosia, ma ce l’avreste sempre disponibile semplicemente aprendo il browser.




Link utili su Ecosia
     Per chi fosse curioso, in questo video (in inglese) il fondatore di Ecosia Christian Kroll risponde a 10 domande riguardo Ecosia.

     Se portato avanti in modo onesto, questo progetto può fare tanto e merita quindi grande attenzione da parte degli internauti, che oggi sono un numero enorme. Possiamo quindi aiutare il pianeta a guarire senza spendere un euro.
     È come quella canzone di Michael Jackson, Heal the world, “Guarisci il mondo. Com’è che faceva...?

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